Dal Brescia all’Orvietana: Il viaggio di Andrea Congiu, un difensore con il cuore da leader

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In un mondo calcistico spesso abbagliato dai riflettori delle grandi categorie, ci sono storie che si costruiscono lontano dalle luci della ribalta, dove il sacrificio, la passione e la resilienza plasmano uomini e non solo calciatori. Andrea Congiu, classe 1993, difensore centrale dell’Orvietana in Serie D, rappresenta una di queste storie.

Figlio d’arte (il padre Gianluca, cresciuto nelle Giovanili del Cagliari, libero centrocampista di grandi qualità tecniche, protagonista tra le altre, di una stagione straordinaria nel Carbonia di Elvio Salvori nel campionato Interregionale 1988/1989), nato per lottare e con un amore indiscusso per il calcio, Andrea ha attraversato un percorso fatto di sudore, rinunce e determinazione. Il suo viaggio inizia a soli 14 anni, quando viene notato dal Brescia e portato nel settore giovanile. «È stata un’occasione fantastica e inaspettata», racconta Andrea con un sorriso che tradisce la gratitudine per quei momenti. Ma anche le favole hanno ostacoli da superare: un infortunio al ginocchio e il contesto complicato della retrocessione del Brescia dalla Serie A alla Serie B gli impediscono di concretizzare un sogno che sembrava a portata di mano.

Nonostante tutto, Andrea Congiu non si è mai lasciato abbattere. Anzi, ha fatto di ogni sfida una lezione. “Ho sempre cercato di imparare dai più grandi, guardando chi aveva alle spalle carriere importanti. Ogni difficoltà mi ha insegnato a rimboccarmi le maniche e a dare tutto me stesso.” Questo spirito lo ha accompagnato lungo una carriera che lo ha portato in piazze importanti della Serie D: Città di Marino, Francavilla, Latte Dolce Sassari, Lanusei, Torres 1903, Arzachena, Matese, Locri e Atletico Uri.

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Ora, Andrea Congiu vive una nuova avventura con l’Orvietana, dove ha trovato un ambiente che lo ha accolto come una famiglia. «È solo la seconda volta in carriera che resto due anni consecutivi nella stessa squadra», spiega. Un traguardo che parla da solo della fiducia e del legame creatosi. «Dal primo giorno ho sentito la stima del mister, del direttore, del presidente e dei tifosi. Questo clima positivo si riflette nei risultati: abbiamo un gruppo fantastico, dentro e fuori dal campo.»

Una coesione che si traduce in prestazioni solide e soddisfazioni come la recente vittoria contro il Grosseto. L’obiettivo stagionale? «La salvezza, possibilmente con meno patemi rispetto all’anno scorso. Se continuiamo così, sono sicuro che ci toglieremo altre belle soddisfazioni.»

Ricordi indelebili e lezioni di vita. Ripercorrendo la sua carriera, Andrea non può fare a meno di ricordare l’incredibile stagione con il Lanusei. “Venivo da un anno difficile e avevo una voglia di rivalsa enorme. Eravamo una squadra che doveva salvarsi e siamo diventati una macchina quasi perfetta, sfiorando la promozione in Serie C.” Una favola che si è infranta contro un Avellino inarrestabile, ma che Andrea custodisce con orgoglio: «Abbiamo vinto i playoff, e segnare nella finale contro la mia ex squadra è stata una soddisfazione immensa».

Tra i tanti momenti, ci sono anche le persone che hanno lasciato il segno. «Ai tempi del Latte Dolce, giocavo con leader come Garau, Cabeccia, Virdis, Demartis e Bianchi. Sono stati un esempio per me, dentro e fuori dal campo. Se oggi sono il giocatore che sono, è anche grazie a loro»

Un difensore centrale con il vizio del gol. Curiosamente, Andrea non è nato come difensore. Ai tempi del Brescia, il suo ruolo era quello di mezz’ala d’inserimento, con il gol sempre nel mirino. «Col tempo, le mie caratteristiche sono cambiate. Ora la mia forza è la lettura del gioco e la capacità di guidare la difesa. Però il vizio del gol non l’ho perso del tutto, soprattutto sulle palle inattive.» Questa trasformazione è il simbolo della sua adattabilità e della capacità di evolversi, due doti fondamentali per restare competitivi nel calcio.

Un sogno che non muore mai. Andrea non nasconde il sogno che ancora custodisce: esordire tra i professionisti in Serie C. «Gli anni passano, ma la speranza resta. Voglio continuare a dare tutto in campo, non solo per me, ma anche per essere un esempio per i giovani, proprio come lo sono stati per me i grandi giocatori con cui ho avuto la fortuna di giocare.»

Da cinque anni Andrea Congiu è assistito dalla GC Sport Consultants, una delle realtà emergenti più apprezzate nel panorama delle agenzie di intermediazione calcistica. Un quinquennio che il difensore definisce con entusiasmo come un percorso di crescita personale e professionale, grazie al supporto costante e alla competenza del team che lo affianca.

«Neanche mi ero accorto fossero già passati cinque anni, il tempo vola quando si sta bene!esordisce Andrea Congiu, sottolineando il rapporto speciale che si è creato con l’agenzia. Sin dal primo momento mi sono trovato a mio agio. La Mario Galasso & Co. mi ha permesso di affrontare ogni aspetto con maggiore serenità, consentendomi di concentrarmi completamente sul campo. Questo ha avuto un impatto decisivo sulle mie prestazioni, permettendomi di raggiungere un livello di continuità e qualità più alto.»

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