Sopra e sottoterra: questa antichissima città a un’ora di viaggio da Roma è il posto che da 3000 anni incanta turisti e archeologi

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Necropoli, musei, antiche chiese e palazzi: un vero e proprio viaggio nella storia in una regione, il Lazio, che certamente è un crogiolo di culture e stili che da 3000 anni richiama visitatori da tutto il mondo. E proprio nel 2025, anno del Giubileo che porterà a Roma almeno 30 milioni di visitatori/fedeli, tutti i dintorni della Capitale si preparano a brillare di luce riflessa. Tra i tanti luoghi che varrà la pena scoprire quest’anno ce n’è uno che di storia vi offrirà una vera e propria scorpacciata: è Tarquinia, una delle “capitali” (eh sì, questo termine quando ci si trova da queste parti ricorre spesso) dell’antica civiltà degli Etruschi. Perché visitarla? Continuate a leggere per scoprirlo.

La città degli Etruschi e i suoi segreti

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Tarquinia, a circa 90 chilometri a nord di Roma, lungo l’antico percorso della Via Aurelia, è celebre per le sue necropoli etrusche, che dal 2004 – insieme a quelle di Cerveteri – sono entrate a far parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Queste antiche tombe, scavate nella roccia, sono la summa della cultura etrusca e del loro particolare rituale dedicato alla Morte, dove l’arte e la religione si fondono in una serie di cerimonie, di scelte storiche, artistiche e anche di richiamo alla quotidianità che ancora oggi, dopo migliaia di anni, affascina e incuriosisce storici, archeologici e semplici appassionati delle cose d’altri tempi.

Tra i massimi esempi dell’architettura funeraria degli Etruschi, la Tomba dei Leopardi, con i suoi affreschi vivaci, è un capolavoro assoluto. Al suo interno infatti campeggia la rappresentazione di un banchetto funebre, pieno di vita e colori (particolarmente intensi i toni del verde e del rosso che, uniti al bianco delle pareti, sembrano quasi voler anticipare le cromie del futuro Tricolore italiano), che svela molto sulle usanze e le credenze di questo popolo misterioso. In queste pitture, gli Etruschi hanno lasciato un’eredità inestimabile, un ponte tra noi e un mondo perduto nel tempo, fino almeno alla sua riscoperta, avvenuta nel 1875 e che da allora ha visto concentrarsi gli studi su questo capolavoro risalente forse al V secolo a.C.

Necropoli e non solo: ecco cosa vedere a Tarquinia

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Una rilevanza che sembra quasi voler rivaleggiare con Roma, se del resto consideriamo che per buona parte della sua storia Roma e l’Etruria sono state coeve, alleate prima e nemiche poi. L’importanza di Tarquinia per il Lazio e, in generale, rispetto a tutto il Centro Italia con le sue antiche radici etrusche è ben evidente nella visita alla necropoli di Monterozzi, che è il sito archeologico più importante di Tarquinia. Si tratta di un’area di circa 80 ettari che ospita oltre 6.000 tombe, risalenti al VII-II secolo a.C., decorate con affreschi di grande bellezza, tra i maggiori esempi di arte etrusca poiché realizzati con una tecnica raffinata. Ciascuna di queste scene, che riguardano soprattutto episodi di vita quotidiana, si alternano alle rappresentazioni di banchetti, cerimonie religiosee scene di caccia. All’interno della necropoli ci sono numerose sepolture, tra cui le più importanti sono la Tomba dei Leopardi, quella dei Grifi e quella dei Tarquini.

Il Museo Nazionale Etrusco di Tarquinia, organizzato in sette sezioni, che illustrano la storia, l’arte e la cultura della civiltà etrusca, conserva una ricca collezione di reperti etruschi, provenienti dalla necropoli di Monterozzi e da altri siti archeologici della zona. Tra i pezzi più importanti del museo, si possono ammirare i Cavalli Alati (statue bronzee del VI secolo a.C.) e le ricostruzioni delle tombe dei Leopardi e dei Tarquini.

Centro storico di Tarquinia

Dopo esserci concentrati sui dintorni della località, con le sue importanti testimonianze della civiltà etrusca, non possiamo perderci la visita al centro storico di Tarquinia, un affascinante borgo medievale non privo, anch’esso, di elementi di interesse. Tra questi c’è senza dubbio Palazzo Vitelleschi, un palazzo rinascimentale in pietra chiara che ospita il Museo archeologico nazionale tarquiniense, vero trait d’union tra le fasi storiche della città. 

L’architettura religiosa, componente fondamentale di ogni borgo italiano che si rispetti, si concentra soprattutto sul Duomo, complesso goticheggiante ma che gode di una serie di rifacimenti, come la facciata, ispirati allo stile neoclassico. Parimenti interessante è la chiesa di Santa Maria in Castello, edificio romanico del XII secolo e il Santuario di Santa Maria di Valverde, che ospita l’icona della Vergine, patrona di Tarquinia.

Come arrivare a Tarquinia

Per chi desidera arrivare a Tarquinia in automobile, da Roma si può prendere l’autostrada A12 Roma-Civitavecchia e poi proseguire sulla SS1 Via Aurelia verso Tarquinia. Il viaggio dura circa un’ora e mezza. In treno si prende il regionale in direzione Montalto di Castro scendendo alla Stazione di Tarquinia, per un viaggio di circa 90 minuti.

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