Rifiuti Avellino, l’ira di Buonopane: «Gestione a Irpiniambiente»

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«Da alcuni giorni registro una sorta di azione tesa a gettare discredito su Irpiniambiente che per qualcuno non ha la solidità finanziaria, né garantisce la giusta tenuta economica, per portare avanti il servizio rifiuti in provincia di Avellino. Tutto ciò in una fase delicata per il futuro del ciclo integrato sul territorio, in attesa che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato si esprima sulla scelta della società in house. Un’opzione che ancora una volta non è stata motivata nel migliore dei modi. Chi immagina altri modelli ha gettato via la maschera».

Il presidente della Provincia di Avellino, Rino Buonopane, interviene nel dibattito scaturito all’indomani dell’invio da parte dell’Ato della relazione integrativa all’Antitrust che aveva chiesto dati contabili concreti per suffragare l’opzione di affidare la gestione dell’attività alla partecipata di Palazzo Caracciolo. Subito dopo c’era stata la riunione, non annunciata, a Collina Liguorini, tra alcuni membri del Consiglio d’ambito e i consiglieri regionali Maurizio Petracca e Vincenzo Alaia.

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E da quanto è emerso successivamente è apparso chiaro che la strada della conferma della spa di via Cannaviello, attraverso l’acquisto delle sue quote da parte dei Comuni, sarà tutta in salita. Buonopane ne ha parlato anche ieri mattina ai dipendenti in forza alla stazione di trasferenza di Flumeri, altra tappa del tour di confronto con il personale dell’azienda.

«Iniziano a delinearsi continua la fascia azzurra – le posizioni reali in campo su questa partita. Soprattutto dopo la relazione imbarazzante inviata all’Agcm che pone più dubbi che certezze, omettendo alcuni passaggi fondamentali». E aggiunge: «Non viene evidenziato che Irpiniambiente non ha mutui né affidamenti bancari, sconta solo alcune fatture presso due istituti di credito per far fronte ai mancati pagamenti dei Comuni ritardatari dai quali vanta crediti per 34.841.570 euro. Tutti certi, liquidi ed esigibili, in quanto quelli deteriorati derivanti da enti in dissesto sono stati ceduti alla Regione. I debiti verso fornitori sono di molto inferiori e non vengono saldati con regolarità solo per mancanza di liquidità, come conseguenza dei mancati incassi».

Il numero uno della Provincia sottolinea come la società sia stata messa in ordine dalla conduzione affidata all’amministratore unico Claudio Crivaro, presenti da due anni un trend positivo e un differenziale di più 200mila euro derivante dalla fuoriuscita del capoluogo. «Un percorso virtuoso che ha portato anche ad un risparmio di oltre un milione di euro. Anche di questo non si parla così come del raffronto positivo rispetto ad ambiti similari nel Cilento e nel Sannio».

I problemi di solidità imputati all’azienda e alla sua gestione, al contrario, secondo Buonopane si rifletteranno sugli stessi Comuni debitori una volta interrotto il percorso. «Se a gestire non sarà più Irpiniambiente spiega dal giorno dopo si andrà all’incasso, attivando tutte le procedure consentite dalla legge. Questo farà saltare quell’equilibrio tenuto in piedi proprio dalla partecipata che per tanti anni ha assicurato il servizio su un territorio non facile. Se, invece, continuerà a mantenere il suo ruolo, avendo ancora rapporti commerciali aperti con i Comuni serviti si potrà pianificare una forma di rateizzazione del saldo. Tra l’altro, gli enti debitori dovrebbero spiegare come fanno ad utilizzare l’incasso delle bollette Tari che è vincolato per la copertura di un capitolo specifico».

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Poi, un appello agli altri sindaci irpini: «Tutti devono sapere che dando la gestione di questo servizio in mano ad un altro operatore afferma il vertice di piazza Libertà gli si dà anche l’accesso alla conduzione degli impianti realizzati con fondi pubblici che ha in dotazione l’Irpinia, cambiando così i rapporti di forza». Da qui l’annuncio di una nota molto dettagliata che sarà inviata entro pochi giorni a tutti gli amministratori comunali. «Stiamo completando un report che illustrerà il vero stato dell’arte di Irpiniambiente e che sarà recapitato a ogni singolo consigliere, assessore e sindaco. Un modello da difendere da speculazioni ed eventuali tentativi di infiltrazione criminale. Qualunque scelta si voglia fare non si spari sulla spa della Provincia».





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