La regina Letizia di Spagna è un’icona di moda

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SONO PASSATI ESATTAMENTE VENTUNO ANNI da quando la giornalista Letizia Ortiz Rocasolano sposò Felipe, allora principe ereditario, nella cattedrale dell’Almudena a Madrid. Un anno prima, quando era stato annunciato il loro fidanzamento, aveva indossato un tailleur pantalone bianco di Armani, suscitando qualche polemica e, nello stesso tempo, inaugurando il total white come sottolineatura di ogni momento importante della sua vita. Bianco era il cappotto che scelse per il battesimo di Leonor nel 2006, bianco era quello dal collo ricamato su cui puntò quando nel 2014 Felipe diventò re e quindi lei regina consorte, bianco era il vestito in pizzo per il battesimo della secondogenita Sofia, tutti outfit firmati da Felipe Varela. Non a caso il Museo delle cere di Madrid ha scelto di immortalarla in bianco.

E naturalmente bianco era l’abito da sposa, disegnato da Manuel Pertegaz, in seta di Valencia tessuta con fili d’argento, dal collo tipo regina di Biancaneve, dai ricami che avevano come soggetto i gigli dei Borboni, i trifogli che significano rispetto e augurano fortuna, le spighe di grano come auspicio di fertilità, i corbezzoli simbolo di Madrid. Il velo era un dono di Felipe, in tulle di seta, triangolare, lungo tre metri, mentre le scarpe coordinate erano di Pura Lopez. Tutto in perfetto stile royal. Da quel giorno, la regina borghese avrà cura di scegliere spesso maison spagnole: Adolfo Domínguez, Cherubina e Lola Lipur pur non smettendo di apprezzare oltre che Armani, Carolina Herrera, Nina Ricci, Hugo Boss. Da vera regina, non dimentica mai che ogni entrata in scena equivale a un messaggio lanciato al Paese e così alterna le firme, come del resto Kate Middleton e Victoria di Svezia, a brand abbordabili e sceglie low cost nazionali come Mango e Massimo Dutti.

Esercita il vezzo di dare a un abito una seconda occasione, sfidando i fashion biografi più attenti e di scambiare il guardaroba con la figlia maggiorenne, ma sembra che sia più lei ad attingere che viceversa. Il bianco quindi come “signature look” per i momenti importanti, ma non da solo. Anche il rosso è fra i suoi colori prediletti e lo sceglie nelle occasioni importanti, quasi a simbolo di regalità: in epoca romana e nel Medioevo era il colore dell’abito più importante, quello da sposa. Rosso era il vestito che indossò invitata al matrimonio di Federico di Danimarca e Mary Donaldson; rosso anche quello di Stella McCartney messo per il compleanno di re Guglielmo Alessandro dei Paesi Bassi. In rosso ha festeggiato il suo cinquantesimo compleanno. Silhouette infuocate che accarezzano la sua esile figura, sottolineando sempre il punto vita con un nastro.

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Fra i colori pieni, una serie di intermezzi floreali, portati con la giusta dose di gioielli e un trucco leggero, quasi sempre la linea di matita nera, mascara e ombretto ambrato per gli occhi, rossetto dal pallido all’intenso. Non per niente è considerata una delle donne più eleganti del mondo: un glamour che non si ferma alla sua persona, ma che la spinge a coinvolgere gli altri membri della famiglia. Ora che la primogenita Leonor, secondo la costituzione spagnola erede al trono, ha compiuto diciottoanni, la regina sembra guardarla con approvazione, vedendo in lei applicati alcuni principi di stile, ma nello stesso tempo lasciandola libera di esprimere la propria personalità.

Recentemente, in occasione dei Premi Principessa Girona 2024, Leonor ha indossato un blazer chiaro e un paio di espadrillas durante il giorno, la sera un vestito blu notte di Self-Portrait con pizzi e trasparenze che ha sancito la sua età adulta, viste anche le slingback con tre centimetri di tacco al posto delle solite scarpe rasoterra. L’azzurro, fra il pervinca e il cyan, è il tono di colore scelto spesso, probabilmente perché riprende la bandiera delle Asturie di cui lei è principessa. Un legame di stile con la mamma che non la vede mai esagerata, che non la coglie mai in atteggiamento scomposto, ma evolversi piano piano. Giovani principesse crescono. E crescono bene se Leonor dimostra di apprezzare le lavorazioni artigianali e sceglie brand come Cayro, condivisibili con la maggior parte delle sue coetanee. Del resto buon sangue (regale) non mente.



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