cold ironing e fotovoltaico nei porti di Bari e Brindisi


Cold ironing nei porti della Puglia

Anche la Puglia, come la Sardegna, è tra le regioni che stanno investendo nell’ elettrificazione delle banchine dei porti. Aggiudicato nei giorni scorsi l’appalto da oltre 28 milioni per il cold ironing a Bari e Brindisi. Il sistema permette di spegnere generatori e motori inquinanti. In totale sono 40 i porti italiani interessati all’elettrificazione, anche con fotovoltaico, grazie ai 700 milioni del Pnrr.

Il cold ironing permette di ridurre le emissioni locali. Gli interventi nel porto di Bari

In Puglia zero emissioni locali inquinanti con il cold ironing

Nelle più importanti città portuali italiane negli ultimi anni sono nati numerosi comitati di cittadini – Villa San Giovanni, Napoli, Livorno, La Spezia, Genova, Savona, Chioggia (Venezia) e Ancona – che dati alla mano hanno denunciato il pesante avvelenamento dell’aria.

La risposta? Con il Pnrr sono stanziati 700 milioni per elettrificare le banchine, in queste settimane si stanno consegnando i lavori in diverse città italiane. C’è da correre per rispettare il termine del 2026. In Puglia a disposizione le risorse PAC 2014/2020 (Programma di Azione e Coesione complementare al PON Infrastrutture e Reti 2014-2020).

Il progetto con gli interventi nel porto di Brindisi

Ma come funziona il cold ironing? Lo spiegano in termini semplici i tecnici del Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM). «Obiettivo del cold ironing è evitare che i motori, nel periodo di ormeggio in porto, rimangano accesi con le conseguenti emissioni inquinanti nell’aria».

Durante la sosta in banchina i motori a propulsione delle navi vengono spenti, ma «per garantire l’erogazione dei servizi a bordo si utilizzano motori diesel ausiliari che comportano consumo di combustibile ed emissione di gas di scarico». Meno CO2, ossidi di azoto e polveri sottili, senza dimenticare l’impatto acustico.

Si passa così all’alimentazione elettrica da terra. Ci sono alternative? In Italia l’armatore Grimaldi ha investito nella conversione della sua flotta con il zero emission in port. La nave è dotata di batterie che si ricaricano durante la navigazione, in porto basta  schiacciare un pulsante si passa all’elettrico.

Nella nostra visita a bordo di una unità a Ravenna (leggi qui) abbiamo rilevato oltre le zero emissioni locali, la riduzione significativa dei rumori. Un gran beneficio per l’equipaggio.

E’ l’energia? In parte sarà prodotta con nuovi impianti fotovoltaici

L’aggiudicatario dell’appalto di Bari e Brindisi è il raggruppamento temporaneo di imprese Consorzio Stabile Cantiere Italia/Acreide di Napoli che progetterà ed effettuerà i lavori nei due scali.

Spesso la critica alla mobilità elettrica – ma il discorso vale anche per le navi ormeggiate – è relativa all’uso di energia prodotta da fonti fossili. Anche se questa soluzione permette di eliminare le emissioni locali. Con il progetto di Bari e Brindisi si punta all’autoproduzione da rinnovabili con il fotovoltaico.

Un traghetto alimentato con l’energia elettrica in Norvegia

Come si legge in una nota dell’autorità portuale «è prevista, inoltre, la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica, a parziale copertura del fabbisogno energetico derivante dall’attivazione dei sistemi di cold ironing».

Più nel dettaglio il progetto prevede l’installazione di due impianti fotovoltaici, uno nel porto di Bari e uno nel porto di Brindisi, la cui produzione di energia elettrica supporterà il sistema di elettrificazione delle banchine, ma pure per alimentare catena del freddo, pubblica illuminazione, operazioni portuali.

Energia elettrica per le navi

I dettagli tecnici sui convertitori che saranno installati nei due porti della Puglia

Nel porto di Bari saranno elettrificati due ormeggi nella Darsena di Ponente. Si è stabilito di dimensionare l’impianto considerando la contemporaneità di due navi Ro-Ro/Ro-Pax o, in alternativa, di una nave Ro-Ro/Ro-Pax e una nave da crociera. Sarà, quindi, installato un convertitore di potenza da 16 MVA con uscite a 6,6/11 kV.

Nel porto di Brindisi verranno elettrificati due ormeggi presso la banchina di Punta delle Terrare. L’impianto sarà dimensionato in modo da garantire l’alimentazione contemporanea di due navi Ro-Ro/Ro-Pax, attraverso l’installazione di un convertitore di potenza da 6,5 MW con uscita a 11 kV predisposto per un futuro ampliamento dell’impianto che consenta anche l’attracco di navi da crociera.

Il commissario straordinario, contrammiraglio Vincenzo Leone: «Con il cold ironing, trasformiamo i porti di Bari e di Brindisi in due polmoni verdi del trasporto marittimo. Questo progetto renderà i due scali maggiormente attrattivi e migliorerà significativamente la qualità della vita delle comunità portuali e dei territori circostanti».

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