termini pagamento raddoppiati a 60 giorni

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A partire dal 1° gennaio 2025, i contribuenti italiani avranno più tempo per regolarizzare eventuali irregolarità fiscali grazie all’estensione dei termini per il pagamento degli avvisi bonari da 30 a 60 giorni. Questa importante novità, introdotta per semplificare il rapporto tra contribuenti e Fisco, punta a offrire maggiore flessibilità e a incentivare la tempestiva definizione delle somme dovute attraverso sanzioni ridotte.

Le nuove disposizioni riguardano gli avvisi bonari emessi a seguito di controlli automatizzati o formali da parte dell’Agenzia delle Entrate. Per gli avvisi trasmessi agli intermediari abilitati, come commercialisti o consulenti del lavoro, il termine di pagamento è ampliato a 90 giorni dalla data di comunicazione telematica, anziché 60 giorni.

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La novità offre ai contribuenti più tempo per gestire gli avvisi, consentendo di:

NOTA BENE: Le modifiche si applicano esclusivamente alle comunicazioni elaborate dal 1° gennaio 2025, mentre per quelle precedenti resta valido il termine di 30 giorni. Grazie a queste misure, il quadro normativo diventa più chiaro e favorevole, consentendo ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione in modo più agevole e vantaggioso.

Avviso bonario: cos’è, chi lo emette e come gestirlo

L’avviso bonario è una comunicazione emessa dall’Agenzia delle Entrate a seguito di controlli automatizzati (art. 36-bis del DPR 600/1973) o formali (art. 36-ter del DPR 600/1973) sulle dichiarazioni fiscali presentate dai contribuenti. Questa comunicazione, inviata in via telematica o presso il domicilio fiscale, notifica al contribuente eventuali incongruenze riscontrate tra quanto dichiarato e quanto dovuto, indicando imposte aggiuntive, interessi e sanzioni. Nonostante la natura “bonaria”, essa è obbligatoria: un’eventuale cartella di pagamento successiva è nulla se l’avviso bonario non è stato preventivamente notificato. In questa fase, le sanzioni sono ridotte rispetto a quelle ordinarie, al fine di incentivare il contribuente a regolarizzare la propria posizione.

Il contribuente può accettare la richiesta, optando eventualmente per un pagamento dilazionato, oppure contestare l’avviso instaurando un contraddittorio con l’Agenzia delle Entrate. Le rateizzazioni sono calcolate in base all’importo dovuto, con un massimo di 8 rate trimestrali per somme fino a 5.000 euro e fino a 20 rate bimestrali per importi superiori, con interessi del 3,5% annuo sulle rate successive alla prima.

Estensione dei termini per la definizione degli avvisi bonari: novità normative

Con l’articolo 3 del DLgs. 5 agosto 2024, n. 108 (Decreto sulla semplificazione degli adempimenti tributari e concordato preventivo biennale), è stato esteso il termine per il pagamento degli avvisi bonari a 60 giorni a partire dalle comunicazioni elaborate dal 1° gennaio 2025. La modifica uniforma il termine di pagamento degli avvisi bonari a quello previsto per le somme dovute con la cartella di pagamento e le altre somme iscritte a ruolo. Tuttavia, gli avvisi bonari elaborati fino al 31 dicembre 2024 rimangono soggetti al precedente termine di pagamento di 30 giorni, indipendentemente dalla data di notifica. Pertanto, è cruciale verificare la data di elaborazione dell’atto:

  • fino al 31 dicembre 2024: il pagamento deve essere effettuato entro 30 giorni, anche se la notifica avviene nel 2025.
  • dal 1° gennaio 2025: il pagamento può essere effettuato entro 60 giorni.

La norma si applica sia ai controlli automatizzati (art. 36-bis del DPR 600/1973 per le imposte sui redditi e art. 54-bis del DPR 633/1972 per l’IVA) sia ai controlli formali delle dichiarazioni (art. 36-ter del DPR 600/1973). Inoltre, il nuovo termine è riconosciuto anche per i contribuenti che optano per la rateizzazione delle somme dovute, come previsto dall’art. 3-bis del DLgs. 462/1997.

Le altre disposizioni, come la possibilità di riduzione delle sanzioni o le regole di sospensione dei termini durante i periodi festivi, rimangono invariate.

Controllo automatizzato e formale delle dichiarazioni

Controllo automatizzato

Per controllo automatizzato si intende la procedura attraverso cui l’Agenzia delle Entrate effettua una liquidazione automatizzata delle dichiarazioni annuali relative ai redditi, all’Iva, ai sostituti d’imposta (modello 770) e all’Irap, sulla base dei dati forniti dal contribuente. Questa operazione consente di verificare la correttezza delle dichiarazioni, calcolando le imposte, i contributi e i premi dovuti, nonché i rimborsi spettanti. Tale verifica viene effettuata entro l’inizio del periodo di presentazione delle dichiarazioni relative all’anno successivo.

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Le somme che risultano dovute a seguito di questo controllo vengono comunicate al contribuente tramite un avviso bonario. Se il pagamento non viene effettuato entro i termini previsti, queste somme possono essere iscritte direttamente nei ruoli a titolo definitivo. Tuttavia, l’iscrizione a ruolo può essere evitata se il contribuente paga le somme dovute con il modello F24 entro il termine previsto.

Con le modifiche introdotte dal DLgs. 5 agosto 2024, n. 108, per le comunicazioni elaborate dal 1° gennaio 2025, il termine per il pagamento delle somme dovute è esteso da 30 a 60 giorni. Questo vale sia per la comunicazione iniziale di irregolarità sia per eventuali comunicazioni definitive successive a un chiarimento fornito dal contribuente. La nuova normativa offre ai contribuenti più tempo per regolarizzare la propria posizione senza incorrere in ulteriori sanzioni, mantenendo invariata la possibilità di beneficiare delle riduzioni previste sulle penalità in caso di pagamento tempestivo.

NOTA BENE: Rimane il termine “maggiorato” di novanta giorni per la liquidazione automatica se l’avviso bonario è recapitato all’intermediario abilitato.

Controllo formale

Il controllo formale è una procedura attraverso la quale l’Agenzia delle Entrate verifica la correttezza e la completezza delle dichiarazioni fiscali presentate dai contribuenti, analizzando la documentazione a supporto delle dichiarazioni dei redditi, dell’Iva, dei sostituti d’imposta (modello 770) e dell’Irap. Questa verifica, prevista dall’art. 36-ter del DPR 600/1973, deve essere completata entro il 31 dicembre del secondo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione.

Nel caso in cui il controllo formale rilevi errori o incongruenze, l’Agenzia delle Entrate invia al contribuente una comunicazione di irregolarità (avviso bonario), richiedendo il pagamento delle somme dovute, comprensive di eventuali interessi e sanzioni ridotte.

Fino al 31 dicembre 2024 il pagamento doveva essere effettuato entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione tramite modello F24; mentre per le comunicazioni elaborate dal 1° gennaio 2025, il termine per il pagamento è esteso a 60 giorni, offrendo ai contribuenti più tempo per regolarizzare la loro posizione.

Anche nel caso del controllo formale, il contribuente ha la possibilità di instaurare un contraddittorio con l’Agenzia delle Entrate per chiarire eventuali errori o fornire documentazione correttiva, evitando così la liquidazione definitiva delle somme richieste. Questa estensione del termine di pagamento mira a semplificare e rendere più gestibile il processo di regolarizzazione per i contribuenti.

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Cosa fare quando si riceve un avviso bonario

Quando un contribuente riceve un avviso bonario, è importante agire rapidamente per regolarizzare la propria posizione o contestare eventuali errori.

Vediamo i diversi casi che si possono presentare.

Il contribuente riconosce la correttezza dell’avviso

Se l’avviso è ritenuto corretto, le azioni da intraprendere dipendono dalla tipologia di controllo. Per i controlli automatici, il pagamento delle somme dovute deve essere effettuato entro 60 giorni dalla ricezione dell’avviso o dalla comunicazione definitiva successiva a eventuali chiarimenti in autotutela. In caso di invio telematico all’intermediario, come il commercialista, il termine è esteso a 90 giorni. In questa fase, è possibile beneficiare di una sanzione ridotta a 1/3 rispetto a quella ordinaria.

Per i controlli formali, invece, il contribuente ha sempre 60 giorni di tempo per regolarizzare, versando l’imposta, gli interessi e la sanzione ridotta a 2/3. Qualora l’Agenzia delle Entrate, a seguito delle osservazioni del contribuente, riveda l’importo richiesto, il termine per il pagamento delle somme rideterminate rimane comunque di 60 giorni.

Un caso particolare, come detto, riguarda i redditi soggetti a tassazione separata: in questi casi, il contribuente ha 30 giorni per pagare le somme dovute, senza interessi o sanzioni se rispetta il termine. In caso di mancato pagamento, si procederà con l’iscrizione a ruolo, applicando interessi e sanzioni.

Il contribuente non riconosce l’irregolarità:

Il contribuente può contestare l’avviso bonario, fornendo documentazione e chiarimenti che dimostrino la correttezza della dichiarazione. Questo contraddittorio potrebbe portare all’annullamento o alla riduzione delle somme richieste.

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Termini di pagamento e sospensione feriale

Infine, è importante ricordare che i termini di pagamento cambiano in base alla data di elaborazione della comunicazione: per gli avvisi elaborati entro il 31 dicembre 2024, il termine resta 30 giorni, mentre per quelli elaborati dal 1° gennaio 2025, i termini passano a 60 giorni.

Durante il periodo compreso tra il 1° agosto e il 4 settembre, tutti i termini di pagamento sono sospesi, garantendo maggiore flessibilità. Questi strumenti permettono al contribuente di regolarizzare la propria posizione in modo più agevole, beneficiando di sanzioni ridotte quando il pagamento avviene nei termini previsti.

Riduzione delle sanzioni e impatto per i contribuenti

Le sanzioni applicate a seguito di avvisi bonari vengono significativamente ridotte per incentivare i contribuenti a regolarizzare tempestivamente la propria posizione. Per le somme dovute a seguito di controlli automatici, le sanzioni ordinarie vengono ridotte a 1/3 se il pagamento viene effettuato entro i termini previsti (60 giorni dal 2025, o 90 giorni per comunicazioni inviate agli intermediari). Nel caso di somme richieste a seguito di controlli formali, la sanzione è ridotta a 2/3 rispetto a quella ordinaria, sempre a condizione che il pagamento avvenga entro i termini stabiliti.

Questa riduzione ha un impatto positivo per i contribuenti, poiché consente di minimizzare il costo complessivo delle somme dovute, riducendo l’aggravio delle sanzioni rispetto a quelle che verrebbero applicate in una fase successiva, come la notifica di una cartella di pagamento. Inoltre, dal 1° settembre 2024, la sanzione base per omesso versamento è stata ridotta dal 30% al 25%, con un’ulteriore riduzione al 12,5% se il versamento avviene entro 90 giorni. Per i contribuenti, queste misure rappresentano un vantaggio economico e un incentivo a risolvere rapidamente eventuali irregolarità, evitando il passaggio a fasi più onerose di riscossione coattiva.

Tabella con le novità per gli avvisi bonari a partire dal 2025

Aspetto Novità a partire dal 2025
Termini di pagamento Passano da 30 a 60 giorni per le comunicazioni elaborate dal 1° gennaio 2025.
Termini per intermediari Per avvisi inviati telematicamente agli intermediari (es. commercialisti), il termine è di 90 giorni.
Sanzioni per controlli automatici Ridotte a 1/3 delle ordinarie, con pagamento entro i nuovi termini (60 giorni o 90 giorni per intermediari).
Sanzioni per controlli formali Ridotte a 2/3 delle ordinarie, con pagamento entro i 60 giorni.
Tassazione separata Termini invariati: pagamento entro 30 giorni senza interessi o sanzioni, se effettuato nei termini.
Sospensione dei termini Dal 1° agosto al 4 settembre i termini di pagamento sono sospesi.
Riduzione delle sanzioni
  • Sanzione base per omesso versamento ridotta dal 30% al 25% (violazioni dal 1° settembre 2024).
  • Ulteriore riduzione al 12,5% per versamenti tardivi entro 90 giorni.



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