Il turismo culturale è sempre più importante a Napoli. E per il 2025, anno in cui sono attesi ancora più visitatori a Napoli per i 2500 anni dalla fondazione di Neapolis e per il Giubileo, l’obiettivo è quello di rendere l’offerta culturale cittadina sempre più disponibile come sollecitato dal Mattino (i musei statali sono rimasti chiusi a Natale e aperti a Capodanno). Anche nei giorni festivi, a partire dalle domeniche. E in particolare il Comune è al lavoro per aprire il Maschio Angioino e, appena saranno finiti i lavori di restyling, anche gli altri musei comunali. Al momento il Castel Nuovo è chiuso la domenica e nei giorni festivi.
«Stiamo lavorando per trovare delle formule di apertura nei giorni festivi e anche per prolungare i giorni di apertura», ha detto ieri il sindaco Gaetano Manfredi partecipando al tradizionale “volo della befana” da piazza del Plebiscito. Una promessa che arriva, non a caso, al termine di una due giorni importante. L’altroieri, quando i musei nazionali sono rimasti aperti con ticket gratuito come da tradizione nella prima domenica del mese, si sono registrate 30mila presenze nei musei napoletani. E ieri, con i poli culturali aperti nonostante il giorno festivo (ma con biglietto ordinario), è stata un’altra giornata con numeri importanti.
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Per questo il Comune vuole utilizzare anche le proprie strutture, soprattutto in vista del 2025. I problemi, però, non mancano. Al momento l’unico vero complesso, tra quelli da Palazzo San Giacomo, che potrebbe essere aperto è il Maschio Angioino. Sia al Pan che al Castel dell’Ovo, infatti, sono in corso lavori strutturali destinati a durare ancora a lungo. E a breve dovrebbero partire i lavori anche al Convento di San Domenico Maggiore. Per il Maschio Angioino, il nodo è quello della disponibilità economica. L’apertura nei giorni festivi significa anche costi del personale nel pagamento degli straordinari. E bisogna trovare i fondi. Ma il primo cittadino ha espresso la sua volontà di migliorare l’offerta. D’altronde sono i numeri a dire che a Napoli la cultura tira. L’assessore al Turismo Teresa Armato spiega: «Già nel 2023 abbiamo registrato il 30% in più di visitatori rispetto all’anno prima e quest’anno abbiamo ottenuto sicuramente risultati ancora maggiori». Tornando alle strutture da poter rendere disponibili nei giorni festivi in questo 2025 così importante, oltre al Maschio Angioino, un altro polo potrebbe essere l’ex Chiesa di San Severo al Pendino che dovrebbe a breve ospitare anche la Venere degli Stracci.
L’intera vicenda si inserisce nel contesto dell’aumento dell’afflusso turistico cittadino. Per il Giubileo sono attesi almeno 4 milioni di visitatori in più nel 2025. E poi ci saranno gli eventi per i 2500 anni di Napoli. Dall’amministrazione comunale si dicono soddisfatti per le festività appena terminate. «Sono state vacanze da tutto esaurito. Rispetto ai dati che tracciamo con l’Osservatorio, in maniera tecnica e scientifica, credo che confermeremo la previsione delle 380mila presenze», dice Armato. «L’amministrazione ha come sempre fatto il massimo per offrire i servizi pubblici, dalla mobilità alla pulizia – ha aggiunto l’esponente della giunta Manfredi – mettendo in campo un grandissimo sforzo e ora ci attende questo nuovo anno in cui celebreremo i 2500 anni dalla fondazione di Napoli e avremo anche i turisti e pellegrini che giungeranno in occasione del Giubileo e dunque ci aspetta un anno ancora più intenso, di lavoro e impegno». Eppure in questi giorni gli albergatori hanno evidenziato un calo nell’occupazione delle camere. Armato replica così: «Aspettiamo che ci arrivino le cifre ufficiali dagli albergatori e dai titolari dell’extra alberghiero, ma voglio sottolineare che noi qualsiasi scelta l’abbiamo sempre fatta insieme, confrontandoci con il mondo del privato. E anche quest’anno decideremo insieme a tutti coloro che rappresentano il variegato mondo del turismo come impiegare i proventi che deriveranno dal lieve aumento della tassa di soggiorno».
La befana
Intanto ieri le festività natalizie si sono concluse in piazza del Plebiscito con il tradizionale “volo” della befana dal tetto di palazzo Reale.
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