Murgo & Friends a Palazzo Scammacca: Federico Curtaz, un valdostano in Sicilia – WineFood

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Il nome di questo progetto è “Murgo & Friends” e cioè  “un posto dove le persone possano godere dei vini e del loro abbinamento in maniera un po’ scanzonata un po’ pop” come afferma il sommelier di Murgo Claudio Di Maria “in una cornice storica come Palazzo Scammacca a Catania e Federico Curtaz, con i suoi vini che spaziano da Nord a Sud è un classico pop che si adatta perfettamente alla situazione!”

Dal suo sito: “Sono nato tra le montagne valdostane, ho coltivato sin da bambino la passione per la vigna. Un percorso che mi ha portato a lavorare con i più grandi in Piemonte, per approdare infine in Sicilia. Qui ho scoperto l’anima più autentica del vino, fatta di storia, cultura e terroir unici. Un viaggio nell’eccellenza enologica mediante l’interpretazione dei vitigni e dei territori di quest’isola straordinaria”.

Abbiamo conosciuto Federico qualche anno fa a Milo per i vini delle Sabbie e ne siamo rimasti affascinati, per la competenza, l’umiltà, e gli sprizzi di genialità nei suoi appunti su tutto ciò che era il terroir, il territorio, l’Etna di cui si è innamorato…ma poi quella sera ha portato vino della Valle D’Aosta e vino delle Marche perché lui comunque come dice Michele Scammacca del Murgo è anche un grande enologo. E un grande enologo aggiungo, è colui che riesce a fare i vini tutti diversi, rispettando il genius loci da cui provengono.

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Federico Curtaz: “Incontrare l’Etna è stato per me incontrare l’amore di una vita. Non si è trattato semplicemente di vino e territorio, mi ricordo del 2009 un’annata difficile dove si lavorava tutto il giorno. Una domenica mattina Silvia Maestrelli, enologa di origine toscana, trapiantata sull’Etna, mi salvò la vita, interrompendo la vendemmia, ho preso un motorino e sono arrivato sul versante Sud dell’Etna, ho saltato un muretto, sono atterrato in una vigna e mi sono trovato una persona davanti. Lui era armato di una tranquilla benevolenza. Comprando da lui l’uva è nato il primo “A Puddara”, Etna Bianco Superiore DOC, il vino più importante della cantina Tenute di Fessina.

Gli abbinamenti con i primi due vini sono stati Lindo dell’azienda agricola Iuppa e Iaffiu di Eredi Di Maio. Si tratta di due Etna Bianco superiore, uno composto da carricante e catarratto, e l’altro da carricante in purezza, l’annata di riferimento è 2022. Le contrade di riferimento Salice (500-720 mt. di altitudine), e Caselle (780-900 mt. di altitudine). Lindo, affina anche in legno, ha note di frutta a polpa bianca e sentori floreali, e nota agrumata; in bocca ha sia una grande spalla acida che una buona sapidità. Iaffu, presenta frutta a polpa gialla e una molto lieve nota di idrocarburo, in bocca le durezze sono ancora più spigolose. Il cavolfiore in pastella e il pecorino fresco siciliano al pepe nero, la scacciata con le verdure selvatiche, le crocchette di patate e la mortadella in tocchetti, serviti come antipasto, si abbinavano perfettamente.

 

Gli altri due bianchi rappresentano la sua terra di nascita e la sua terra di adozione: Kudos, Etna Bianco Superiore, 2022, e Neige d’Or, Les Cretes, 2020. “La Valle D’Aosta oggi è rappresentata da quattro-cinque aziende di buonissima qualità. Les Cretes è un’azienda del luogo e la sua fama è di Costantino Charrerè, che ha costruito l’associazione dei vignaioli indipendenti. aveva una visione francese del vino e il prodotto è un blend di due vitigni di montagna allevati su delle morene di epoca glaciale, Pinot Grigio e Petit Arvin. Frutta a polpa gialla, note aromatiche e una poderosa spalla acida, tipica dei vini montanari.

Il suo vino bianco “A muntagna”, Kudos, dal greco antico, che significa “gloria, fama”, è un’interessante espressione del versante Sud, colore quasi dorato, un bouquet ricco di agrumi, pesca bianca e mela verde, dal sapore minerale, fresco e dominante. In abbinamento è stata proposta una pasta con le sarde, il finocchietto, uvetta e pangrattato.

Due i rossi: il primo è il suo Purgatorio, Etna Rosso 2017.  Federico Curtaz: “Purgatorio è una contrada non rivendicata vicino Biancavilla, dove si trova una colata di terra rossa, dovuta ad attività vulcanica che ha creato frane a temperature elevate facendo  substrati di terreno. Purgatorio del 2017 è una annata di tannini molto duri, che è passata da botti piccoli e grandi, nei rossi, mi piace unire grazia e profondità”. Purgatorio è rosso rubinoso, un profumo di frutti rossi sotto spirito.

L’altro rosso, proviene dalle Marche: Conero DOCG, Sassi Neri 2019 de La Fattoria Le Terrazze. “La fattoria Le Terrazze invece è la storia del vino marchigiano. Sassi Neri è un vino estremamente puro e tannico realizzato con un vitigno, il Montepulciano, che matura tardi complesso da lavorare. Fa due anni di affinamento in legno”. All’olfatto sentiamo frutta rossa, ciliegia, in bocca il tannino è più rotondo. Il filetto di maiale cotto a bassa temperatura, con crema di zucca e funghi, si è rivelato un ottimo abbinamento.

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Il dolce un tiramisù accompagnato dalla grappa di vinacce dell’Etna della cantina Murgo.

Prossimo appuntamento 13 gennaio 2025 ore 20.00 con Cantine Pietradolce



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