«Hanno fatto le uova di Pasqua dell’Inter»

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MILANO «Questo ha una ditta fortissima di dolciari e io avevo preso del materiale da mettere nella birreria, di cioccolati, quella roba lì, adesso non mi ricordo gli importi, e poi lui faceva sempre fare i calendari, questo nel 2023 (…) non ricordo i nomi, sono due fratelli, mi ricordo solo il cognome». Chiama in causa anche un’azienda calabrese – di Soriano, nel Vibonese – il collaboratore di giustizia Andrea Beretta. E lo ha fatto davanti agli inquirenti della Distrettuale antimafia di Milano. Le ultime dichiarazioni hanno riempito un verbale risalente a qualche giorno prima di Natale del 2024. Andrea Beretta, ormai ex capo della Curva Nord dell’Inter, è in carcere per l’omicidio di Antonio Bellocco, rampollo dell’omonimo clan di ‘ndrangheta ucciso lo scorso 4 settembre, ma è anche coinvolto nell’inchiesta “Doppia Curva” della Dda di Milano.


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A proposito dei due soggetti di cui peraltro non ricorda i nomi, Beretta ha spiegato che con Antonio Bellocco non c’era alcun rapporto di parentela. «(…) col suocero c’era una roba di forte amicizia, col suocero di Antonio c’era una forte amicizia… perché il suocero di Antonio ha a che fare con i camion, gli spostamenti con i camion e allora mi sembra che (…) s’appoggiasse al suocero di Antonio a livello di spostamenti con i camion…».  
Servizi per un «importo un po’ importante» sottolineano gli inquirenti a Beretta, che spiega: «Poi ci faceva fare le… ci faceva i calendari da vendere allo stadio…». Si parla di poco più di 39mila euro. «Adesso questa roba qua sulla “We Are Milano” c’è scritto nelle fatture per cosa erano serviti, se andate a guardare. Io mi ricordo che lui ci ha fatto una cifra di calendari… le fatture sono regolari… cioccolati, c’ha fatto anche le uova di Pasqua… Vendevamo i calendari allo stadio con tutte le foto della Curva… voleva un pagamento sopra… ci faceva fare, magari il calendario costava 3 euro…». E spiega ancora Beretta: «Ce li mandava a noi sopra, tramite Antonio, delle amicizie di Antonio con i furgoni, li portava su con i camion così, noi li scaricavamo e li vendevamo allo stadio…».

Durante la sua deposizione davanti ai pm, Beretta ha parlato anche dei rapporti “difficili” con Antonio Bellocco. «(…) lui fa capire subito la predominanza della persona, ci fa capire “Mi raccomando, non mi tradite perché sennò io so già dove…”, ce l’aveva sempre con ’sti figli lui», spiega l’ex capo ultrà dell’Inter. «(…) anche Marco si era fatto delle domande del tipo “Ma questo qua che cazzo fa, ci minaccia a noi? L’abbiamo tirato noi dentro”…» «io non mi sono mai spaventato di questi qua, di questa gente qua, sinceramente».
Alla domanda degli inquirenti se effettivamente ci fosse stato un “accordo” con chi ha portato Bellocco a Milano, Beretta non ha dubbi: «Sì, quello che io chiamo “il cacciatore”» e cita poi un soggetto di Soriano. «Quei due lì, quei due ragazzi lì che abitavano a Carugate, che facevano dei lavori a spot per (…) magari arrivava… c’era la fiera del food, allora facevano il banchetto e loro facevano… io avevo fatto fare le uova di Pasqua del colore dell’Inter, con la sciarpetta». Come raccontato dall’ex capo ultrà, inoltre, i due soggetti «conoscevano di brutto Bellocco, si conoscevano proprio con un’amicizia di lunga data». E «conoscevano di brutto» anche Marco Ferdico. «(…) c’era una volta amicizia tra “il cacciatore” e l’altro ragazzo, perché gli aveva… mi sembra che gli aveva trovato anche la casa lì a Carugate, c’era proprio una forte amicizia (…) quando io l’ho conosciuto per la prima volta Antonio Bellocce è arrivato con loro due e siamo andati a mangiare alla trattoria, quella vecchia di Marco Ferdico a Carugate».

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«Cercavo di tenere le distanze»

E spiega ancora: «Loro facevano sempre questi appuntamenti con ‘sta gente qua, no? Io gli dicevo “Lascia stare questi appuntamenti con questa gente”, perché ogni tanto si presentava sempre qualcuno di questi qua, no? O mandato da Mimmo “Hammer” (…) e io gli faccio “Ma lascia perdere questa gente qua, non avere a che fare con questa gente qua, non andare neanche agli appuntamenti, levati dalle palle tutta questa gente, non c’avere a che fare perché portano solo problemi” (…) io cercavo di tenere comunque le distanze, si vede, e loro di questa roba qui…». Alla domanda degli inquirenti se effettivamente sapesse con chi Bellocco si sarebbe incontrato, Beretta risponde: «Io penso che se era Pino… tramite Pino Caminiti, era con Calabro, che sono degli amici di Pino. Io però non so di cosa… lui mi dice “Mi sono beccato con questa persona perché vogliono mettere il becco, vogliono fare di qui, vogliono fare di là”, io gli faccio “Ma tu non devi neanche andare a questi appuntamenti qua, devi levarti dalle palle questa gente”».  (g.curcio@corrierecal.it)

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