Rincari Rc Auto, cresce il costo delle assicurazioni: pagano di più anche i conducenti virtuosi

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Dal fronte dei rincari anche per gli automobilisti non arrivano buone notizie. Le tariffe Rc auto stanno continuando a crescere, con effetti negativi che non risparmiano i guidatori virtuosi: secondo i dati dell’Osservatorio di Facile.it, il mese scorso per assicurare un veicolo a quattro ruote in Italia sono serviti, in media, 643,95 euro, vale a dire il 6,19% in più rispetto a giugno e l’1,49% in più rispetto al dicembre 2023. Rincari che sono risultati, però, ancora più significativi nella nostra regione: l’aumento della tariffa media è stato pari al 12,77% rispetto a giugno, quindi più del doppio se confrontato al 6,19% del dato nazionale.

E guardando indietro al dicembre 2023, il confronto con la media nazionale dei rincari appare ancora più sfavorevole: se in Italia, come detto, non si è andati oltre il +1,49%, in Friuli Venezia Giulia la crescita della tariffa media nell’arco di un anno ha raggiunto l’8,21%. Nel mese appena trascorso il premio medio Rc auto nella regione ha toccato i 446,68 euro. Nello stesso mese di un anno fa era di 412,80. Nel primo semestre del 2024 si era registrata una temporanea diminuzione delle tariffe, tanto che in giugno la media era scesa poco sotto la soglia dei 400 euro: 396.

Le tariffe e il confronto

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Un motivo per consolarsi, tuttavia, c’è: quelle del Friuli Venezia Giulia risultano infatti le tariffe Rc auto più basse d’Italia. Quasi 200 euro in meno rispetto alla media nazionale e addirittura 600 euro in meno rispetto alla regione dove costa di più assicurare l’auto, la Campania. In Veneto la tariffa media il mese scorso è salita a 533,48 euro, con un +9,45% rispetto al rilevamento di giugno e quasi il 5% in più a confronto con il dato del dicembre 2023. In Trentino Alto Adige a fine anno la media è salita a 481,37 euro, con rincari, però, limitati al +2,57% nel semestre e +1,62% dal dicembre 2023.

Tornando al Friuli Venezia Giulia, l’aumento medio di 50 euro da giugno a dicembre, indubbiamente, pesa e non poco soprattutto pensando ai rincari generalizzati che si profilano all’orizzonte in questo 2025 per utenze e servizi.

Il focus

A pagare la tariffa media più alta sono gli automobilisti isontini con 460,42 euro secondo il rilevamento del mese scorso: +4,73% rispetto a sei mesi prima e +6,44% nel raffronto con il dicembre 2023. La tariffa media più bassa è in provincia di Udine: 437,43 euro (+14,61% e +8,14%). Nelle province di Trieste e Pordenone il premio medio Rc auto è risultato pari a 455,60 euro (+10,11% e +3,23%) e a 447,18: nella Destra Tagliamento gli aumenti maggiori, con un +16,66% rispetto a giugno e +14,21% rispetto al dicembre 2023.

«L’auto a quanto pare continua a essere sempre un bene da tartassare nel nostro Paese – osserva con amarezza Giorgio Sina, presidente regionale di Confcommercio Auto –. Pensiamo a tutti i balzelli che gravano sui proprietari di un veicolo a quattro ruote, dal bollo ai costi per il passaggio di proprietà. E poi c’è l’assicurazione, che giustamente è obbligatoria, ma il cui aumento medio si somma ai tanti rincari a cui i cittadini devono far fronte, a cominciare dalle bollette, e poi i tassi di interesse sui mutui, che continuano a pesare su tante famiglie. Una situazione che, inevitabilmente, può contribuire a scoraggiare chi, oggi, pensa di acquistare un’auto nuova».

«Ecco perché, per l’intero settore, questo 2025 si annuncia comunque un anno particolarmente difficile, tanto più in mancanza di incentivi per l’acquisto – aggiunge Sina –. Anche se riusciamo a fare proposte economiche che consentono di dilazionare il pagamento dell’assicurazione». Quanto al mercato, per Sina lo scenario attuale non autorizza l’ottimismo: «A dicembre in Italia e nella nostra regione il calo delle vendite è stato attorno al 5%, ma se guardiamo all’intero 2024 e non teniamo conto delle autoimmatricolazioni per i veicoli a chilometri zero possiamo dire di aver perso tra il 10 e il 15%».

Per l’Rc auto, quantomeno, anche in Friuli Venezia Giulia il trend dei rialzi dovrebbe andare incontro a una frenata nel corso dell’anno appena cominciato, a differenza delle bollette. Secondo Andrea Ghizzoni, managing director assicurazioni di Facile.it, «il rallentamento dell’inflazione e la stabilizzazione dei tassi di sinistrosità» sono i fattori che potranno avere «effetti positivi sul fronte dei prezzi Rc auto, che nel corso del 2024, pur rimanendo elevati, hanno rallentato il trend di crescita». «Se il contesto economico rimarrà stabile – è la convinzione di Ghizzoni –, ci aspettiamo che gli effetti positivi si trasmettano integralmente sul mercato Rc auto e che la curva di prezzi possa tornare a stabilizzarsi».



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