La partenza dei saldi a Napoli è stato un flop. Nessuna fila all’ingresso dei negozi, né assalti in cerca di occasioni per la prima giornata di inaugurazione degli sconti invernali che, ieri, ha fatto eccezione solo per i brand più noti e le grandi firme dove l’aumento delle vendite è stato più significativo. Da Chiaia a via Toledo, così come dal Vomero a corso Umberto I, le vie dello shopping sono state movimentate da un afflusso moderato di persone con qualche picco più rilevante di presenze in determinate ore e quartieri ma il comune denominatore è stato un inizio in sordina per la maggior parte degli esercenti.
Il bilancio della prima mattinata di saldi, dunque, non è stato caratterizzato da scene di panico, né tanto meno da maratone di attesa all’esterno dei negozi e, nel complesso, i piccoli esercizi commerciali sono stati quelli maggiormente delusi. Non solo. L’effetto saldi non ha funzionato neanche nei grandi centri commerciali, inclusa la nuova struttura Maximall Pompei dove non si sono registrate code negli store. Il flop però non ha stupito i commercianti e nonostante tutto, le dinamiche scattate ieri ad orario di apertura di negozi hanno rivelato uno scenario con aspetti positivi e nuovi spunti da analizzare per le associazioni che rappresentano piccoli e medi imprenditori.
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Le vie dello shopping non sono state affollate ma, sicuramente, rispetto a un giorno ordinario il via vai di passanti ha fatto registrare numeri superiori e, in alcuni quartieri, l’affluenza è stata “soddisfacente” come ha sottolineato Rosario Ferrara, presidente del Centro Commerciale Toledo – Spaccanapoli che ha fatto notare come «da anni non si vedono più file e assalti per le vie del commercio». «Ormai non ci si può aspettare la calca, per cui la partenza possiamo considerarla buona, siamo stati anche avvantaggiati perchè era sabato e c’è stato bel tempo» continua Ferrara che, invece, punta il dito sulla necessità di maggiori controlli e presenza delle forze dell’ordine nelle vie dello shopping dove «i commercianti hanno anche dovuto vigilare nei locali per evitare furti».
Il calo delle affluenze, invece, è stato registrato da tanti esercenti nel primo pomeriggio «con l’avvicinarsi della partita del Napoli, alle 18, un evento che ha condizionato inevitabilmente l’afflusso dei napoletani, a differenza della platea dei turisti che ha girato per negozi fino a sera» ha spiegato Carmine Fonderico, presidente del Centro commerciale Museo. «Dopo la pandemia e con l’avvento del commercio on-line, nessuno si aspetta i fiumi di folla – ha continuato Fonderico – per questo nel complesso l’affluenza nel primo giorno di saldi non è stata negativa».
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Se da un lato non c’è stato alcun assalto nei negozi di via Toledo, del Vomero, così come a Chiaia, via dei Mille, via Filangieri, piazza dei Martiri e per le griffe di via Calabritto, dall’altro è pur vero che i marchi nazionali e i brand più noti hanno registrato un’impennata di vendite e un’attesa più lunga del solito alle casse. In pratica, la caccia al saldo è stata mirata all’articolo di lusso o il prodotto di marca considerato normalmente “inarrivabile”. Nel complesso, però, per i piccoli e medi commercianti, gli affari che hanno attirato più vendite hanno riguardato prodotti dell’abbigliamento, scarpe e, in misura minore, accessori legati alla moda ma in tanti sono contrari alla parola “flop” come ha precisato Giovanni Colella, vicepresidente dell’associazione Commercianti corso Umberto I. «Non siamo soddisfatti delle vendite dei saldi ma non siamo neanche delusi – ha detto Colella – nessuno di noi si aspettava scenari diversi perché da anni le dinamiche del commercio sono cambiate». «I saldi sono quasi anacronistici” ha aggiunto Alfredo Catapano, presidente campano di Federmoda Confcommercio riferendosi ai cambiamenti provocati “dal black friday, dalle vendite on-line fino alle promozioni in specifiche occasioni che indeboliscono inevitabilmente i saldi invernali».
Il target dei compratori che hanno approfittato dell’effetto saldi ha coinvolto una platea di giovanissimi, tra i 15 e i 25 anni, interessanti alle occasioni per l’abbigliamento sportivo e le scarpe sportive, meglio se griffate, un gran numero di famiglie e una vasta platea di turisti che in alcuni quartieri ha raggiunto circa il 60% delle presenze come racconta Colella per quanto riguarda l’area di corso Umberto I.
Il vero problema, in ogni caso, riguarda il cambiamento delle dinamiche del commercio in strada come ha spiegato Massimo di Porzio, presidente di Confcommercio Napoli che ribadisce come «l’effetto saldi non riservi più grandi sorprese, i commercianti sapevano che sarebbe andata così oramai bisogna adeguarsi al mercato e cambiare i tempi e i modi dei saldi, oppure eliminarli del tutto».
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