Il capogruppo della Lega al Consiglio Valle, Andrea Manfrin, ha illustrato un’interpellanza in cui sollevava dubbi sulla misura proposta, sollecitata dalle associazioni ambientaliste come Legambiente, Fiab e Isde, che sostengono che la riduzione del limite da 50 a 30 km/h porterebbe a una diminuzione delle emissioni nocive e a un abbassamento degli incidenti stradali.
Secondo Manfrin i dati Istat 2023 suggeriscono che la vera criticità riguarda le strade extraurbane, come la Statale 26, che non è un percorso urbano. «Pare che l’Assessore ai trasporti abbia promesso alle associazioni ambientaliste di portare il tema della riduzione del limite di velocità nei centri urbani all’attenzione della Consulta regionale sulla mobilità», ha spiegato il capogruppo leghista. Tuttavia, ha sottolineato come, secondo i dati ufficiali, la strada più pericolosa in Valle d’Aosta sia la Statale 26, mentre gli incidenti in generale sono in diminuzione, registrando un calo complessivo (-11,6%) e una riduzione anche nel numero di morti e feriti. Manfrin ha quindi chiesto se il Governo regionale avesse intenzione di intervenire sui centri urbani, dove, secondo lui, non sembrano esserci le problematiche segnalate dalle associazioni ambientaliste, piuttosto che concentrarsi sulle criticità reali che riguardano le strade extraurbane.
Dall’altra parte, il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha risposto sottolineando l’importanza di perseguire la sicurezza stradale con un approccio pragmatico e collaborativo. «Pensando alle famiglie che anche recentemente hanno avuto dei lutti sulle strade», ha affermato Testolin, «se, con la collaborazione di tutti, Regione, Comuni, forze dell’ordine, gestori delle strade, si riesce a ridurre anche di un solo incidente mortale, si è fatto un buon lavoro». Il Presidente ha confermato che i dati Istat 2023 mostrano un calo significativo degli incidenti stradali in Valle d’Aosta, sia nelle aree urbane che extraurbane, e ha ricordato come la Statale 26, pur essendo una strada extraurbana in molti tratti, venga considerata strada urbana, il che limita la competenza regionale riguardo alla regolamentazione dei limiti di velocità in questi tratti.
«È in fase di costituzione la Consulta regionale per la mobilità sostenibile», ha aggiunto Testolin, «e come anticipato dall’Assessore Bertschy, il tema della riduzione dei limiti di velocità sarà portato all’attenzione della stessa non appena sarà insediata». Il Presidente ha confermato la volontà di sensibilizzare la comunità sulla sicurezza stradale, ma ha sottolineato che ogni decisione sarà presa in condivisione con le amministrazioni locali e gli enti competenti sul territorio, garantendo un approccio mirato e non basato su soluzioni imposte dall’alto.
Andrea Manfrin ha replicato nuovamente, criticando l’approccio del Governo regionale che, a suo avviso, rischia di intraprendere misure eccessive senza una base solida di dati che ne giustifichino la necessità. «Non condividiamo l’atteggiamento di chi vuole evocare problemi di sicurezza per applicare direttive che limitano la possibilità di mobilità delle persone», ha dichiarato il capogruppo leghista, evidenziando che, sebbene il tema della sicurezza sia importante, le politiche adottate dovrebbero essere basate su fatti concreti e misurabili. «Ci auguriamo che siano fatte scelte di buon senso, introducendo limitazioni soltanto dove è necessario, e soprattutto sensibilizzando le nuove generazioni ad un uso corretto dei mezzi di spostamento, evitando gli strumenti di distrazione come i telefonini», ha aggiunto Manfrin.
La discussione ha messo in luce una contraddizione tra le linee politiche nazionali e le esigenze specifiche del territorio valdostano. Se a livello nazionale il Governo sembra spingere verso misure di sicurezza stradale che, pur condivisibili in linea teorica, non rispondono alle reali criticità locali, in Valle d’Aosta la politica sembra propendere per un approccio più cautelativo e basato sull’effettiva analisi dei dati. La contraddizione della Lega emerge in particolare nel fatto che, mentre a livello locale si sollecita un approccio pragmatica e misure specifiche, a livello nazionale il partito continua a sostenere limiti e direttive che rischiano di non essere applicabili o pertinenti alle reali necessità del nostro territorio.
Il dibattito è tutt’altro che chiuso e, con la creazione della Consulta regionale per la mobilità sostenibile, sembra destinato a proseguire. I dati ufficiali e le necessità del territorio valdostano sono ancora al centro di una discussione che potrebbe delineare le politiche future sulla sicurezza stradale in Valle d’Aosta, ma la questione resta quella di trovare un equilibrio tra misure che siano realmente utili e necessarie per la comunità, senza cedere alla tentazione di adottare soluzioni uniformi che non tengano conto delle specificità locali.
red.cro.
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