Una rapida introduzione: la capitale italiana della cultura è una città designata ogni anno dal Ministero della cultura e scelta da una commissione di sette esperti nominata dallo stesso ministero che, per il periodo di un anno, ha la possibilità di mettere in mostra la sua vita e il suo sviluppo culturale. Nel tempo abbiamo raccontato la storia attraverso i libri di Bergamo e Brescia e di Pesaro. Il 2025 si apre con una nuova città capitale della cultura italiana: Agrigento, la perla della Sicilia.
Molti hanno raccontato 2600 anni di storia della città di Agrigento, la Città dei Templi, l’antica e gloriosa Akragas. L’hanno fatto anche numerosi viaggiatori nel Settecento e poi nell’Ottocento in particolare, riportando nei loro diari l’impressione amara che hanno provato visitando i templi greci e la “cittaduzza” sul colle, abitata per lo più da povera gente sottomessa ai potenti di turno. Quei viaggiatori hanno annotato spesso nei loro scritti che la gloria della potente Akragas giace ormai da molti secoli tra la polvere dei maestosi templi dorici e invece il presente della città è squallido e inospitale.
Il figlio più illustre di Agrigento, Luigi Pirandello, ha scritto che l’accidia e il fatalismo sono insieme il marchio che distingue i suoi concittadini dalle altre genti.“l’Akragas dei Greci, l’Agrigentum dei Romani, eran finiti nella Kerkent dei Musulmani, e il marchio degli arabi era rimasto indelebile negli animi e nei costumi della gente. Accidia taciturna, diffidenza ombrosa e gelosia… L’accidia, tanto di far bene quanto di far male, era radicata nella più profonda confidenza della sorte, nel concetto che nulla potesse avvenire, che vano sarebbe stato ogni sforzo per scuotere l’abbandono desolato, in cui giacevano non soltanto gli animi, ma anche tutte le cose”
Nulla di più falso. La storia di Agrigento, scoprirete, è molto, molto di più. E prosegue indomita anche oggi.
Qui trovate tutti gli articoli con i Migliori libri di Macity raccolti in un’unica pagina.
Agrigento ieri e oggi. Una storia da riscrivere: 2600 anni di rivolte, proteste, rivoluzioni
Apriamo la nostra serie dei migliori libri sulla nuova capitale della cultura italiana raccontando una storia antica e lunghissima. gli agrigentini sono stati protagonisti, in 2600 anni, di rivoluzioni, ribellioni, sollevazioni, proteste che hanno sempre pagato duramente. Hanno affrontato a viso aperto il crudele Falaride; gli schiavi si sono sollevati contro i potenti; hanno chiamato Cicerone per far condannare l’avido Verre; hanno reso dura la vita ai dominatori arabi e a tanti altri popoli che hanno calpestato la loro città e i loro diritti; hanno assaltato il palazzo del Vescovo per avere il pane per i loro figli; hanno difeso le loro donne dall’arroganza e dalla violenza della soldataglia spagnola e francese; i giovani hanno partecipato a tutte le fasi del risorgimento italiano per liberare la Sicilia dal dominio borbonico e l’Italia da quello austriaco; più recentemente hanno lottato contro le clientele politico-mafiose, per le terre, l’acqua, ecc.
Sto caricando altre schede…
Stradario Storico Della Città di Agrigento: da una via, una storia
Conoscere la storia di una città dalle sue strade. Scrive l’autore, Elio di Bella: “Salendo per la ripida via Bac Bac, ad Agrigento, per raggiungere la Cattedrale, si passa per la piazza detta Bibbirria e si ha tutto il tempo camminando lemme lemme di chiedersi il significato di quegli strani toponomi. A me è successo da ragazzo e ho chiesto ad un negoziante di frutta e verdura del chianu Lena il significato del termine Bac Bac e Bibbirria, ma questi ha preferito offrirmi una mela piuttosto che darmi qualche soddisfazione. E siccome le domande vengono una dopo l’altra come le ciliegie, quando affrontai la scala che da Piazza Marconi mi permetteva di arrivare celermente in via Manzoni dove abitavo, ritrovandomi in via Nicone, pensai: “ma chi era Nicone? Agrigentino o Greco? Povero o ricco?”
“Questi e altri interrogativi si affollarono nella mia mente di “schiffarato” liceale giurgintanu, invidiando in quel momento i tanti agrigentini che passeggiavano per la via Atenea e per e altre strade della città beatamente ignari di chi fosse stato quel tale a cui questa o quell’altra via è da secoli intestata. Ma ogni tentativo di sfuggire a quelle domande fu inutile perché assolutamente insopportabile mi apparve quella mia straordinaria ignoranza su Nicone, sulla via Bac bac, sulla Bibbirria. Come potevo vivere da tanti anni ad Agrigento – città in cui sono nato – e non sapere proprio nulla su Nicone, su Pino d’Agrigento, su Filino, su Damareta e su tutti quegli altri a cui gli Agrigentini hanno dedicato varie altre ripide salite e scalinate?”
“Ad ogni gradino, infatti, che tornai già l’indomani ad affrontare per arrivare da via Callicratide in via Empedocle, dove c’era il mio Liceo mi sovveniva la denominazione di qualche altra via, di un vicolo, di una piazza e quindi un nome ed un cognome, un qualche evento ad essi collegati, su cui avevo solo vaghe notizie (o nessuna!). Conoscevo Empedocle grazie allo studio della Filosofia, ma non Callicratide. Andavo con mio padre allo stadio Esseneto a tifare per l’Akragas, la squadra di calcio di Agrigento, senza sapere chi fosse questo tale signor Esseneto”.
“Questo libro nasce da una ricerca condotta proprio a partire da quegli insistenti interrogativi, fastidiosamente affiorati già in quegli anni giovanili e lo offro innanzitutto agli Agrigentini affinché aprendo questo libro scoprano di aprire una pagina di storia agrigentina attraverso le vicende degli illustri personaggi e degli eventi che le strade, le piazze, i viali, i vicoli agrigentini raccontano. Strade che ci ricordano una vita spesa nella lotta per liberare la nostra città da dominazioni straniere, nell’impegno politico per meglio amministrare la Città dei Templi, nell’attività culturale ed artistica per far crescere in sapienza e bellezza popoli e contrade, dentro un convento del centro storico o un catoio del Rabato”.
Sto caricando altre schede…
Agrigento e la Valle dei Templi: Una Storia Medievale
Giancarlo Restivo offre un’altra prospettiva. Scrive infatti: “Questo libro è il frutto del mio amore per Agrigento e della mia passione per la storia. Non ambisco a fornire un’analisi esaustiva o a colmare le lacune della storiografia, ma desidero offrire un omaggio alla città che mi ha cresciuto e alla sua affascinante storia. Attraverso queste pagine, spero di trasmettere un po’ di quel sentimento di appartenenza e di orgoglio che mi lega a questa terra e alla sua gente”.
“Invito voi, cari lettori, a immergervi nella narrazione di questo libro come se foste a camminare tra le antiche strade di Agrigento, ad ammirare i templi maestosi della Valle, a respirare l’aria carica di storia e di cultura. Spero che il racconto della mia città e della sua eredità possa toccare le vostre anime e ispirarvi un amore altrettanto profondo per la bellezza e la conoscenza”.
Sto caricando altre schede…
La Sicilia degli dei. Una guida mitologica
Ma cos’è la Sicilia? Chi sono gli dei? Cosa significa tutto questo? Sulla Sicilia, sin da tempi antichissimi, si sono riversate ondate di civiltà. Ma i Greci vi hanno lasciato un carattere indelebile, che fa parte della natura profonda di questa terra. Gli dèi non se ne sono mai andati dall’isola. Nelle campagne assolate nel cuore dell’estate, per le strade aggrappate ai pennacchi di roccia delle montagne siciliane si può ancora sentire Eracle chiamare le sue mandrie e Ulisse ridere del Ciclope.
Nel tramonto di Agrigento, di Selinunte, di Segesta abitano ancora le processioni in onore degli dèi. Quando il giorno chiama la notte, nei teatri di Siracusa e di Taormina, il racconto del mito, nella rappresentazione delle tragedie, ritrova la voce potente che dovette avere nel V secolo a.C., in Grecia e nell’Occidente greco. Terra rifugio di dèi e di eroi, di ninfe e di filosofi, di mostri e di re, la Sicilia è l’incarnazione di quello straniamento magico e felice che tanto piaceva ai Greci.
È la stranizza di un mezzogiorno d’estate, con i cortili risuonanti di voci e qualche buona storia da ascoltare e da raccontare.
Sto caricando altre schede…
Sicilia. The passenger. Per esploratori del mondo
La rivista libro di Iperborea racconta la Sicilia e Agrigento. Guardando una cartina, un’isola ci dà l’illusione di essere un piccolo mondo a sé. Con i suoi confini ben delineati sembra contenere una società impermeabile al passare del tempo e delle stagioni, più immediata da decifrare perché al riparo dalla mutevole complessità del mondo. Ma si tratta di una mistificazione, a maggior ragione se – come la Sicilia – vive al riparo di uno degli immaginari più prepotenti e inscalfibili che un luogo tanto piccolo sia mai riuscito a creare. Dietro l’isola «costruita e ricostruita dai libri, dai film, dai quadri, dalla fotografia in bianco e nero» oggi ce n’è una nuova, nascosta, ma non per questo meno reale.
Quella urbana e metropolitana, quella degli sbarchi, quella del vino e della frutta tropicale. Una Sicilia a volte invisibile come i veleni che il secondo polo petrolchimico d’Europa scarica nel mare e nell’aria. Come i migranti in arrivo a Lampedusa, tenuti a distanza dalle traiettorie dei turisti e dei locali. Come i flussi di popolazione in uscita che le danno il triste primato tra le regioni italiane per emigrazione. Un luogo dove gli estremi convivono, come i quartieri del centro a Palermo, dove vibra la capitale della cultura e vegeta la città invisibile del crack.
La Sicilia dove i cambiamenti climatici trasformano il paesaggio agricolo sempre più a rischio di allagamenti e desertificazione, e qualcuno ne approfitta per sostituire la vite con il caffè e l’avocado. Lungi dal provare a spiegarla, le pagine che seguono raccolgono cartoline da questa nuova Sicilia. Sono immagini sfuocate, perché il soggetto è in grande movimento. Perché anche la Sicilia si muove e, sì, cambia.
Sto caricando altre schede…
Sicilia sconosciuta. Itinerari insoliti e curiosi.
Matteo Collura, come autore dei testi, e Melo Minnella, come autore delle immagini, raccontano una Sicilia sconosciuta ai più, spesso anche agli stessi siciliani. Dalle nebbie di Erice all’alveare di tombe lungo l’Anapo di Quasimodo, dalla Monument Valley sul mare della riserva di Monte Cofano ai misteriosi dolmen dell’altopiano di Elicona: una Sicilia ancora da svelare in un viaggio reale e immaginato.
Sole, mare, cieli azzurri: può capitare che il turista conservi un’idea della Sicilia legata a luoghi comuni e immagini preconfezionate da dépliant turistici. D’altra parte, come sostiene l’autore, a nessun’altra regione si addice, come alla Sicilia, l’aggettivo “sconosciuta”, in quanto ignota anche ai suoi stessi abitanti.
Questo atlante siciliano è dedicato a coloro che vogliono andare alla scoperta delle tante differenti facce di una terra meravigliosa, un invito alla “deviazione” dai percorsi consueti, con itinerari che ci guidano a cercare i segreti della terra di Pirandello, Tomasi di Lampedusa e Sciascia, nella certezza che pochi altri posti al mondo sanno dare emozioni così forti e farsi amare così tanto. In una nuova veste grafica e in un’edizione aggiornata e arricchita, questo libro, che ormai è un classico, svela l’anima più intima e segreta della Sicilia.
Matteo Collura propone un centinaio di luoghi e strade per chi intende esplorare dal vivo, ma anche viaggiando con la mente, siti reconditi, chiese sperdute, musei e monumenti poco conosciuti. Il lettore può così addentrarsi nelle diverse Sicilie, incontrare la varietà di uomini, di culture e di paesaggi che fanno di quest’isola una terra solo in parte esplorata.
Sto caricando altre schede…
Cent’anni ad Agrigento: Dal 1900 al 1999
La narrazione di un territorio sfugge spesso al lavoro degli storici di professione o dei grandi scrittori come Luigi Pirandello, il figlio più illustre di Agrigento, e rimane nelle mani di noi gente comune e della nostra capacità di fermare su carta le storie. E qui c’è l’opera struggente di un solitario genio: la cronaca di tutto quello che è successo in città, suddiviso per capitoli monografici, negli anni del XX secolo
Sto caricando altre schede…
La Valle dei Templi. I luoghi dell’archeologia
La cosa più importante, tanto da rendere eponima la città di Agrigento, è la Valle dei Tempi, meraviglioso parco archeologico e memoria di una civiltà. Fondata nel 580 a.C. da abitanti della colonia rodio-cretese di Gela, Akragas divenne presto la città siceliota più importante dopo Siracusa, insieme alla quale inflisse una dura sconfitta ai Cartaginesi nel 480 a.C.
Nei decenni successivi alla storica battaglia di Himera, lungo le mura meridionali della città venne costruita la maggior parte di quei grandiosi templi che hanno talmente colpito l’immaginazione di visitatori e studiosi da dare il loro nome all’intera area archeologica. Ma storia e archeologia della Valle dei Templi non si esauriscono certo in essi, né nel periodo della loro costruzione. Il volume racconta la lunga storia del sito archeologico e ne illustra i principali monumenti, anche alla luce delle scoperte più recenti.
Sto caricando altre schede…
Meraviglie d’Italia da costruire – Il Tempio di Agrigento
E non poteva essere una lista dei migliori libri di Macity senza un fuori sacco, anzi due. Si tratta di questo libro per costruire. L’Italia è il Paese con il maggior numero di Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco. Il tempio di Agrigento, situato nell’area archeologica della Valle dei Templi, è uno di questi tesori. Scoprite le meraviglie di un monumento unico: grazie agli step fotografati, spiegati passo per passo, potrete cimentarvi nella costruzione del modellino che riproduce fedelmente l’originale. Inoltre, nel libro troverete informazioni, curiosità e aneddoti sulla storia del tempio. 1 libro + 8 fogli fustellati con 276 elementi per il montaggio del modellino.
Sto caricando altre schede…
Il ladro di merendine
E infine lui, il grande maestro, secondo fuori sacco di questa lista dei migliori di Macity: Andrea Camilleri con il commissario Montalbano. Una cosa importante: mentre Camilleri si è ispirato ad Agrigento e Porto Empedocle (la sua città natale) per creare i luoghi immaginari di Montelusa e Vigata nei suoi romanzi, la serie televisiva è stata poi girata principalmente nella provincia di Ragusa. Questo crea una sorta di “tripla Sicilia di Montalbano”, con i luoghi originali veri, i luoghi dei libri nell’area di Agrigento e le location della serie TV nel sud-est della Sicilia.
Andiamo alle origini. Terzo giallo di Camilleri che vede come protagonista Salvo Montalbano, il commissario di stanza a Vigàta, l’immaginaria cittadina siciliana. Questa volta il commissario, sospetta l’esistenza di un collegamento tra due morti violente: quella di un tunisino imbarcato su di un peschereccio di Mazara del Vallo e quella di un commerciante di Vigàta accoltellato dentro un ascensore. Per Camilleri la Sicilia di oggi è fonte continua di ispirazione e scoperta, di intrecci di romanzo poliziesco e di osservazione su di un costume magari inquietante ma certamente non statico, che gli suggerisce un linguaggio, una parlata mai banale né risaputa.
Sto caricando altre schede…
Qui trovate tutti gli articoli con i Migliori libri di Macity raccolti in un’unica pagina.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link