Skiathlon al cardiopalma lungo la pista della Val di Fiemme. Emozioni azzurre con il secondo posto di uno straordinario Federico Pellegrino, che coglie un podio forse impronosticabile nel format di gara della skiathlon. Quarantaseiesimo podio in carriera per il campione valdostano. La vittoria sorride nuovamente a Johannes Høsflot Klæbo che a questo punto mette in ghiaccio la leadership nel Tour. Terza posizione per Jan Thomas Jenssen. Altri due italiani dei 15: Elia Barp 12°, Martino Carollo 15°. Anger lontanissimo, Kruger dice addio alle ambizioni nel Tour.
Le piste della Val di Fiemme si tingono d’azzurro: Federico Pellegrino ottiene un podio pesantissimo nella skiathlon 10+10 km odierna! Il trentaquattrenne delle Fiamme Oro si è riscattato dopo il quarto posto nella sprint ieri, arrivato un po’ beffardo dopo una condotta di gara davvero incredibile. Se ieri aveva dato l’impressione di avere ancora benzina nel serbatoio, quest’oggi l’ha confermato in pieno: performante nella prima parte in classico, costantemente intorno alla 10ma posizione, e poi tenace a resistere ai forcing di atleti come Vermeulen, Lapalus, Moch a skating. Sulla salita finale Pellegrino ha fatto vedere di aver un altro passo rispetto agli altri, a eccezione di Johannes Klæbo, e si è involato sul rettilineo finale per cogliere il suo secondo podio stagionale, il primo su distanza.
Come anticipato, ennesima vittoria (la quarta) in questo Tour de Ski per l’alieno Johannes Klæbo. Nonostante lui stesso si fosse dichiarato un po’ preoccupato per via della difficoltà di questa gara, non ha mai dato nessun cenno di cedimento, ma anzi ha fatto valere la sua superiorità attuale anche in una gara su distanza. Il Tour de Ski sembra dunque aver trovato il suo vincitore, ma ovviamente aspettiamo la final climb di domani per dirlo con certezza. Ancora Norvegia sul podio: terza posizione per Jan Thomas Jenssen, atleta magari non appariscente, ma capace di piazzare la zampata quando conta, grazie anche a un ottimo spunto nel finale, che in queste gare si rivela sempre fondamentale. Quarto posto per Havård Moseby che precede l’austriaco Mika Vermeulen, l’atleta più generoso in gara quest’oggi che ha davvero provato a mettere in difficoltà Klaebo e gli avversari di classifica.
Nelle posizioni subito successive si piazzano altri atleti con credenziali di podio nella classifica finale del Tour de Ski: al sesto posto c’è il tedesco Friedrich Moch, davanti al norvegese Erik Valnes, che però domani potrebbe faticare. Ottavo posto discreto ma non esaltante per Hugo Lapalus, che domani potrebbe anche giocarsi la vittoria nella tappa del Cermis e oggi si prende il pettorale viola a scapito di Andrew Musgrave. Perdono tanto terreno Edvin Anger, 28° a + 1:42.8, e Simen Hegstad Krueger (51°), penalizzato da una brutta caduta al termine del primo giro, quando oltretutto si trovava al comando.
Bella prestazione di squadra per gli italiani anche in una gara distance, dopo aver già fatto bene nelle sprint. In particolare, segnaliamo la prova dei più giovani della squadra, alla loro prima skiathlon in carriera: un eccellente Elia Barp ottiene un 12° posto, che conferma il piazzamento ottenuto nella pursuit di Dobbiaco, importante segnale di continuità per il veneto delle Fiamme Gialle. Che carattere per il piemontese Martino Carollo, il fondista più giovane di tutto il Tour de Ski: in leggera difficoltà nella frazione in classico, tiene duro per poi rientrare progressivamente sotto in pattinaggio. Alla fine, ottiene un 15° posto che rappresenta il suo miglior risultato in carriera su distanza. Concludono nei trenta, con due prove solide, anche due degli atleti di casa, ovvero Simone Daprà (25°) e Paolo Ventura (27°). Discreta anche la 32ma posizione di Giovanni Ticcò, mentre chiudono più indietro Lorenzo Romano (38°), in rimonta a skating, e Martin Coradazzi (40°).
CRONACA DELLA GARA
La prima tornata in classico è essenzialmente di studio, con Simen Hegstad Krueger che si incarica di alzare le frequenza in salita, con l’obiettivo di affaticare Klæbo. Tuttavia, Krueger cade proprio in prossimità del passaggio allo stadio sul rettilineo; perde velocità e un bastone, gara molto compromessa. Al bonus point dei 3.3 per la classifica degli sprinter, Pellegrino si aggiudica i 15 punti, Anger e Valnes 12 punti ciascuno.
Intorno al 4 km di gara parte l’azione decisa di Mika Vermeulen, che mette in fila il gruppone, che progressivamente inizia a perdere un po’ di componenti; l’austriaco si prende anche 5 punti per la classifica del Best Climber. Gli italiani si mantengono nelle parti medio-alte del plotone di testa, Kruger ai 5 km ha accumulato un distacco di circa 35’’. Ai 6,6 km il gruppo è molto allungato, gli italiani sembrano pimpanti e con ottimi sci; Barp si fa vedere nelle prime 5 posizioni. Nessuno ha però la forza o la volontà di fare la differenza nei primi 10 km in alternato, buon per Klæbo che al cambio sci di metà gara è addirittura in testa. Pellegrino 4°, Barp 7°. Il tedesco Moch è un fulmine nel cambiare gli sci ed esce in testa.
Iniziano i 10 km in passo di pattinaggio: Vermeulen inizia fin da subito ad alzare i ritmi nella sua tecnica preferita, quella dove ha la possibilità di fare la differenza; Klæbo però si aggancia subito alle sue code. Anger fa tanta fatica e si stacca dalla testa. Barp e Pellegrino faticano, ma provano a resistere in zona top 10. Nel quinto giro ci prova il tedesco Moch a dare uno scossone al gruppo, che conta circa 20 unità e tre italiani, ma Klæbo ne ha. Si vede in testa insieme a Vermeulen anche Andreas Fjorden Ree, anch’egli protagonista di una caduta nella prima parte di gara, ma senza conseguenze.
Nell’ultimo giro si vede in testa il britannico Andrew Musgrave, mai appariscente nel corso della gara odierna, ma è addirittura Johannes Høsflot Klæbo a mettersi in testa nelle salide più ripide; appare sempre più difficile staccarlo. Ci prova Mika Vermeulen, ma il norvegese non molla e risale anche Federico Pellegrino, che a 2 km dal traguardo è 4°! Sulla salita finale Klæbo allunga su tutti, ma Pellegrino è un razzo e arriva a scollinare in seconda posizione, inseguito da norvegesi pericolosi in volata. Alla fine il podio di giornata vede Klæbo al primo posto, davanti al nostro splendido Chicco Pellegrino e al connazionale Jan Thomas Jenssen. Piccolo giallo al termine della gara: il tedesco Janosch Brugger viene squalificato per violazione della tecnica, ma viene poi riammesso in classifica con una penalità di 3′.
CLASSIFICA FINALE (TOP 10)
1. J. H. Klæbo (NOR) 49:29.0
2. F. Pellegrino (ITA) + 2.4
3. J. T. Jenssen (NOR) + 3.9
4. H. Moseby (NOR) + 4.6
5. M. Vermeulen (AUT) + 5.1
6. F. Moch (GER) + 5.2
7. E. Valnes (NOR) + 7.1
8. H. Lapalus (FRA) + 8.9
9. A. F. Ree (NOR) + 8.9
10. M. Novak (CZE) + 9.8
Gli altri italiani
12. E. Barp + 13.1
15. M. Carollo + 14.7
25. S. Daprà + 1:10.5
27. P. Ventura + 1:30.7
32. G. Ticcò + 2:07.9
38. L. Romano + 2:31.2
40. M. Coradazzi + 2:41.2
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