Rincari del Consorzio di bonifica: prosegue la mobilitazione del territoio

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PontecorvoAnselmo Rotondo rivendica un primo risultato della protesta, ricordando alle decine di agricoltori presenti all’assemblea che mercoledì ci sarà l’incontro con il vicepresidente del Consiglio Regionale del Lazio, Pino Cangemi. Per il Pd di Pontecorvo la recente riunione della Consulta dei sindaci del Basso Lazio lascia l’amaro in bocca. Tutti i dettagli

Sindaco e consigliere delegato di Pontecorvo all’assemblea organizzata a Cassino da Giuseppe Fiorini, presidente di Agricoltura è Vita e da Danilo Calvani, presidente del CNAT sulla problematica del rincaro dei ruoli irrigui emessi dal Consorzio di Bonifica Valle del Liri. “Veniamo da un mese di mobilitazione che abbiamo sostenuto fin dal primo momento perché condividiamo la legittimità della protesta pacifica, ma determinata, degli agricoltori.  Gli aumenti, che nessuno si aspettava e che sono stati deliberati solo a fine novembre, hanno generato malcontento diffuso tra gli imprenditori agricoli, molti dei quali anche quest’anno hanno conseguito redditi non adeguati a ripagare spese e sacrifici di un’estate di lavoro”.

Anselmo Rotondo rivendica un primo risultato della protesta, ricordando alle decine di agricoltori presenti all’assemblea che “mercoledì saremo ricevuti dal vicepresidente del Consiglio Regionale del Lazio, Pino Cangemi, al quale ribadiremo la richiesta di un intervento diretto della Regione per annullare gli aumenti o perché sia la Regione stessa a farsi carico della maggiore spesa determinata dagli aumenti deliberati dal Consorzio. “Questa è una battaglia per la dignità e non lasceremo soli gli agricoltori pontecorvesi” ha concluso Rotondo. 

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L’assemblea, con la consulenza legale di avvocati esperti della materia, ha anche valutato i profili giuridici della vertenza e le possibili iniziative legali da intentare contro il Valle del Liri, qualora sul fronte politico non arrivassero i risultati attesi. “Gli agricoltori sono abituati a lavorare, a produrre e questa protesta non arriva per caso. Gli aumenti – ha detto all’assemblea il consigliere comunale Gaetano Spiridigliozzi – sono la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Veniamo da un’estate in cui sono stati numerosi i disservizi del Consorzio e i rincari in bolletta sono stati un fulmine a ciel sereno. Parliamo di aumenti pesanti, che vanno ad erodere i minimi margini di guadagno conseguiti dalle aziende che hanno coltivato mais e foraggi. La nostra interlocuzione con il commissario del Consorzio di Bonifica è stato sempre costruttiva, fino ad arrivare alla delibera degli aumenti. Vogliamo continuare a confrontarci con il Consorzio con spirito costruttivo per arrivare ad una soluzione che tenga conto dell’importanza economica del mondo agricolo locale, ma anche delle sue attuali difficoltà”. “Abbiamo bisogno di un Consorzio che funzioni, che sia affidabile ed efficiente. Chiediamo – hanno detto i rappresentanti del Comitato Spontaneo 13 Dicembre presenti all’assemblea – costi di irrigazione sostenibili e una comunicazione, tra imprese e Consorzio, che finora non c’è stata”.

LA NOTA DEL PD 

La recente riunione della Consulta dei Sindaci del Basso Lazio, convocata per affrontare la delicata questione dei rincari attuati dal consorzio di bonifica, ha lasciato un amaro in bocca. Come Partito Democratico di Pontecorvo, siamo sempre più convinti che questa vicenda possa e debba trovare soluzione in sede regionale, coinvolgendo tutte le parti interessate. Tuttavia, ciò che è emerso dall’incontro conferma quanto sia ancora lungo il cammino verso un approccio veramente inclusivo e risolutivo.

Non possiamo non esprimere il nostro rammarico per il fatto che agli agricoltori non sia stata data la possibilità di intervenire o, quantomeno, di assistere alla riunione. Le decisioni che riguardano direttamente una categoria lavorativa così cruciale per il territorio non possono essere prese senza il loro contributo. Ancora più deludente è che nella richiesta della Consulta di portare l’argomento all’attenzione della Regione Lazio non si sia pensato di prevedere la presenza di una delegazione di agricoltori. Chi meglio di loro può spiegare le difficoltà e le conseguenze che questi aumenti tariffari stanno avendo sulle loro attività? Senza un confronto diretto con chi vive quotidianamente le problematiche del settore, ogni decisione rischia di essere inefficace o, peggio, controproducente.

A questo si aggiunge la delusione per l’atteggiamento delle associazioni di categoria che avrebbe dovuto rappresentare gli interessi degli agricoltori con maggiore incisività. Era noto da tempo che gli aumenti fossero in arrivo, eppure nulla di significativo è stato fatto per contrastarli o, quantomeno, preparare i propri iscritti a una strategia di tutela. Il silenzio o l’inefficienza non possono essere accettati, soprattutto in un momento così critico.

Come Partito Democratico di Pontecorvo, ribadiamo con forza la necessità di includere una delegazione di agricoltori nei tavoli di confronto regionali e locali. Non si possono risolvere i problemi di una categoria senza ascoltare la loro voce, senza dare loro spazio per raccontare la realtà che vivono ogni giorno. Chiediamo con decisione che la Regione Lazio, quando affronterà questa delicata questione, preveda la presenza di rappresentanti degli agricoltori per garantire un dialogo diretto e costruttivo. Solo così sarà possibile trovare soluzioni che siano veramente utili e sostenibili per il settore.

Gli agricoltori del nostro territorio meritano rispetto e sostegno. La loro dedizione e il loro impegno non possono essere ignorati. La politica ha il dovere di creare le condizioni per un confronto leale e trasparente, dove ogni attore coinvolto abbia il giusto spazio per esprimersi e contribuire. Il Partito Democratico di Pontecorvo continuerà a lottare affinché la voce degli agricoltori venga ascoltata e affinché la politica regionale agisca in modo deciso per risolvere questa crisi. Non possiamo permettere che chi lavora ogni giorno per il benessere della nostra comunità venga lasciato solo. Il futuro del nostro territorio passa anche e soprattutto dalla valorizzazione e dal rispetto di chi lo coltiva e lo ama.

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