Passate di pomodoro italiane, i marchi più famosi usano pomodori cinesi!? La frode svelata dalla BBC!

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Alcune passate di pomodoro etichettate come “italiane” e distribuite in vari supermercati del Regno Unito sembrano contenere pomodori provenienti dalla Cina, dove la produzione è spesso legata a condizioni di lavoro forzato.

Passate di pomodoro italiane, i marchi più famosi contengono pomodori cinesi: la frode svelata dalla BBC!

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Alcuni prodotti riportano la dicitura “italiana” direttamente nel nome, come la “Passata di pomodoro italiana” di Tesco. Altri, invece, utilizzano questa definizione nella descrizione, come il doppio concentrato di Asda, che dichiara di contenere “passata di pomodori coltivati in Italia”, o il “Concentrato di pomodoro” di Waitrose, descritto come “passata di pomodoro italiana”. Tuttavia, la realtà sembra ben diversa.

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Un’indagine condotta dalla BBC ha rivelato possibili frodi all’interno dell’industria della passata di pomodoro in Europa. Secondo l’inchiesta, pomodori coltivati in Cina – spesso ottenuti attraverso condizioni di lavoro forzato – sarebbero stati venduti come italiani, ingannando sia le aziende che i consumatori.

La denuncia dell’emittente britannica si è concentrata su test che hanno individuato pomodori provenienti dalla regione cinese dello Xinjiang all’interno di passate a marchio privato di diversi supermercati. Lo Xinjiang è tristemente noto per le gravi violazioni dei diritti umani perpetrate dal Governo cinese contro la minoranza uigura, alimentando preoccupazioni etiche e commerciali legate a questa filiera produttiva.

L’indagine BBC sul contenuto delle passate di pomodoro

Pomodori cinesi

La Cina è uno dei principali produttori mondiali di pomodori, grazie al clima ideale della regione nord-occidentale dello Xinjiang. Secondo questa indagine gran parte dei pomodori coltivati in questa zona viene trasportata in Europa via treno.

La BBC ha analizzato 64 passate di pomodoro vendute in Regno Unito, Germania e Stati Uniti, confrontandole con campioni provenienti da Cina e Italia. I test sono stati effettuati in collaborazione con Source Certain, un’azienda australiana specializzata nella verifica dell’origine dei prodotti, che ha creato un’“impronta digitale” per ciascun Paese basata sugli oligoelementi assorbiti dai pomodori.

I risultati hanno rivelato che molte passate analizzate contenevano effettivamente pomodori italiani, in particolare i prodotti venduti negli Stati Uniti, come quelli dei marchi italiani Mutti e Napolina, e alcune marche private dei supermercati britannici e tedeschi, inclusi Sainsbury’s e Marks & Spencer.

17 passate invece sembravano contenere pomodori cinesi, 10 prodotti da Italian Food Spa, ovvero “l’azienda italiana elencata spesso nei registri delle spedizioni internazionali”, e 8 di questi si trovavano nei supermercati del Regno Unito.

test passate

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Questi di seguito invece si trovavano nei supermercati tedeschi al momento del test:

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Tuttavia, l’indagine ha anche evidenziato la necessità di un maggiore controllo sull’origine dichiarata dei pomodori nei prodotti venduti in Europa.

Nel video, la BBC afferma:

“Il nome di un’azienda è apparso ripetutamente come destinatario nei dati – si legge nell’inchiesta. Si trattava di Antonio Petti, che faceva parte di un gruppo di importanti aziende italiane di trasformazione del pomodoro.”

Quali sono stati gli sviluppi?

Secondo l’inchiesta della BBC, tra il 2020 e il 2023, Italian Food Spa avrebbe importato oltre 36 milioni di kg di concentrato di pomodoro dalla società cinese Xinjiang Guannong e dalle sue filiali.

L’azienda, che produce passate e concentrati a marchio Petti e fornisce prodotti anche ai supermercati europei con marchi privati, è già stata coinvolta in controversie simili. Nel 2021, una fabbrica del gruppo in Toscana fu perquisita con l’accusa di frode per aver etichettato prodotti come “100% italiani” o “100% toscani”, ma il caso si concluse extragiudizialmente l’anno seguente. L’azienda ha sempre negato l’uso di pomodori cinesi.

Durante l’indagine più recente, un giornalista della BBC, fingendosi un imprenditore interessato a un grosso ordine, ha visitato uno stabilimento in Toscana accompagnato da Pasquale Petti, direttore generale dell’azienda. Qui, una telecamera nascosta ha ripreso la presenza di barili di concentrato con etichette riconducibili a Xinjiang Guannong Tomato Products Co Ltd, datati agosto 2023.

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Mentre negli Stati Uniti vigono leggi severe che vietano l’importazione di prodotti provenienti dallo Xinjiang, l’Europa e il Regno Unito hanno un approccio più permissivo, basato sull’autoregolamentazione delle aziende. Tuttavia, secondo Chloe Cranston dell’ONG Anti-Slavery International, con l’adozione di normative più stringenti nell’UE, il Regno Unito rischia di diventare un mercato privilegiato per i prodotti derivati dal lavoro forzato.

A margine dell’inchiesta, emerge un dato significativo sottolineato da Coldiretti: la Cina è vicina a superare gli Stati Uniti come principale produttore mondiale di pomodoro da industria, consolidando ulteriormente la sua posizione nel mercato globale.

Fonte: BBC, greenme



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