Cartelle fiscali pagabili in 120 rate, sarà necessario presentare l’Isee: ecco come fare

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Il fisco “amico”, così caro alla maggioranza che sostiene il governo, comincia a mostrare il suo lato concreto. Da quest’anno, e per tutto il 2026, la rateizzazione delle somme iscritte a ruolo, entro i 120mila euro di importo, può arrivare fino a 84 tranche mensili. Ma solo per i contribuenti che dichiarano, con una semplice richiesta, di trovarsi in una temporanea situazione di obiettiva difficoltà economico-finanziaria. Si tratta di uno dei capisaldi della riforma della Riscossione, che è parte integrante della corposa riforma del fisco messa a punto dall’esecutivo Meloni. A fare il punto della situazione sul dossier rateizzazioni è Fiscooggi, il quotidiano on line dell’Agenzia delle entrate, che ha spiegato i contenuti del decreto legislativo pubblicato in Gazzetta ufficiale con «i parametri per valutare la temporanea situazione di difficoltà dei contribuenti che apre le porte a piani di pagamento più flessibili». La nuova disciplina sulla dilazione dei pagamenti, prevista dalla riforma sulla riscossione, ha modificato le condizioni di accesso ai piani di rateizzazione e previsto un maggior numero di rate concedibili da Agenzia delle entrate-riscossione. I contribuenti devono presentare richiesta di rateizzazione in base alla soglia di debito e alla situazione economica dichiarata o documentata.

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L’AMPLIAMENTO

Le rate sono ampliate fino a un massimo di 96 per le richieste presentate negli anni 2027 e 2028 e fino a 108 per le richieste presentate dal 1° gennaio 2029. Se invece, per la rateizzazione delle somme iscritte a ruolo che non superino i 120mila euro, il contribuente documenta la situazione di difficoltà economica può accedere a un piano più favorevole. In pratica l’Agenzia delle entrate-Riscossione, dopo aver valutato le richieste in base ai criteri definiti dal decreto del 27 dicembre 2024, può concedere: da 85 a un massimo di 120 rate mensili, per le richieste presentate negli anni 2025 e 2026; da 97 a un massimo di 120 rate mensili, per le richieste presentate negli anni 2027 e 2028; da 109 a un massimo di 120 rate mensili, per le richieste presentate a decorrere dal 1° gennaio 2029. E ancora: per le somme iscritte a ruolo della singola istanza di rateizzazione di importo superiore a 120 mila euro, su richiesta del contribuente e sulla base della documentazione presentata a corredo per la valutazione della temporanea situazione di obiettiva difficoltà economico-finanziaria, l’Agenzia delle entrate-riscossione concede la ripartizione del pagamento, fino a un massimo di centoventi rate mensili, indipendentemente dalla data di presentazione della richiesta.

IL PASSAGGIO

Per valutare l’effettiva esistenza della difficoltà economica e assegnare il numero massimo di rate concedibili la Riscossione tiene conto di alcuni indici definiti e allegati al citato decreto del 27 dicembre 2024 (Isee per le persone fisiche, indice Alfa per le persone giuridiche e indice Beta per i condomini). Le pubbliche amministrazioni dovranno corredare la richiesta di rateazione di una dichiarazione del legale rappresentante che attesti la carenza della liquidità necessaria a effettuare il pagamento in unica soluzione. Il provvedimento, inoltre, ha previsto che in caso di calamità naturali, o altri eventi che abbiano reso inagibile l’abitazione di residenza o la sede dell’impresa, la sussistenza della temporanea situazione di obiettiva difficoltà economico-finanziaria è considerata in ogni caso sussistente, a patto che sia presentata la certificazione di inagibilità totale dell’immobile. La strategia di estensione dei tempi per la rateizzazione dei debiti fiscali, comunque è solo all’inizio. «Si tratta del primo passo – ha spiegato alcuni giorni fa il viceministro dell’Economia, Gianfranco Leo – di un percorso che punta ad arrivare, gradualmente, nei prossimi anni, fino a 120 rate, permettendo a cittadini e imprese di gestire al meglio le pendenze pregresse con il fisco. Siamo di fronte – ha aggiunto Leo – a un cambiamento radicale di visione rispetto al passato. Il nostro obiettivo è rendere il sistema fiscale più vicino ai contribuenti. E’ lo Stato – ha concluso il viceministro – che tende la mano a quei cittadini che, nonostante le difficoltà, vogliono tornare ad essere in regola».

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