Scattano i primi aumenti sulle bollette, più 2,5%. Pichetto Fratin: «Serve un tetto europeo al prezzo»

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di
Giuliana Ferraino

La quotazione del gas si mantiene attorno ai 50 euro, ai massimi da oltre un anno. A dicembre il prezzo per i 2,36 milioni di clienti del regime tutelato è salito del 2,5%

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Mentre le quotazioni del gas naturale continuano a mantenersi intorno a 50 euro al megawattora alla Borsa di Amsterdam (49,61 euro ieri), il livello più alto da oltre un anno, tanto da spingere il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin a chiedere un nuovo tetto europeo ai prezzi, torna a crescere la bolletta del metano per le famiglie vulnerabili nel mercato tutelato. 

L’aumento delle bollette

A dicembre il prezzo del gas per i 2,36 milioni di clienti del regime tutelato è salito del 2,5%, segnala l’Arera. La variazione è dovuta all’aumento dei prezzi all’ingrosso, che incide sulla spesa per materia prima. Il mese scorso il prezzo della sola materia prima gas nel servizio di tutela, è stato pari a 47,59 euro al Megawattora. Aggiungendo i costi di trasporto e gestione, gli oneri di sistema e le imposte, perciò per il cliente tipo il prezzo del gas è salito a 125,22 centesimo al metro cubo a dicembre (+2,5% su novembre).




















































Le previsioni per il 2025

L’incognita adesso è sui prossimi mesi, con quotazioni che potrebbero raggiungere gli 84 euro al megawattora secondo Goldman Sachs. Dopo gli aumenti del 14% negli ultimi 15 giorni e il picco provocato questa settimana dallo stop del flusso di gas russo attraverso l’Ucraina, la banca americana stima che il clima più freddo della media atteso per le prossime due settimane, accompagnato dalla scarsa energia eolica e dalle interruzioni della produzione norvegese a dicembre, rischia di far salire ancora il prezzo del gas indicati in un intervallo tra 63 e 84 euro al megawattora nei prossimi mesi, senza altre compensazioni. Quindi ben al di sopra del suo scenario di base di 40 euro al megawattora per il 2025.

Il nodo rinnovabili

Un modo per abbassare il costo dell’energia è aumentare la quota di energie rinnovabili, come sottolinea anche il Rapporto sulla competitività di Mario Draghi. E disaccoppiare il prezzo dell’energia verde da quello prodotto con combustibili fossili. L’Unione europea fa progressi su questo fronte: nel terzo trimestre 2024, la quota di rinnovabili nella produzione di energia è salita al 47% nella Ue, mentre quella di combustibili fossili ha toccato il minimo storico di 165 terawattora (milioni di megawattora), secondo i dati della Commissione Ue.

Il tetto europeo

Serviranno investimenti e tempo per completare la transizione energetica. Nell’immediato il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, temendo il rischio di «speculazione nei contratti a breve termine, che potrebbe incidere sulla valutazione dei prossimi mesi», chiede all’Unione europea un nuovo «price cap», un tetto ai prezzi a livello europeo. «Naturalmente non a 180 euro al MWh come era il precedente, ora dovrebbe essere a 50-60 euro al MWh», ha precisato. 

I piani di Trump

Questo significherebbe porre «un freno a operazioni che sono puramente finanziarie e che non c’entrano niente con la materia prima, che poi però pesano sulle famiglie e sulle imprese», ha spiegato Pichetto Fratin. Assicurando che «supereremo l’inverno, grazie a uno stoccaggio che sfiora l’80% (è al 78,41% rispetto a una media Ue del 71,8%). Anche sull’energia, però, l’avvento dell’amministrazione Trump non promette bene: ieri il presidente americano eletto sulla sua piattaforma Truth Social ha chiesto alla Gran Bretagna di «riaprire» il vecchio bacino petrolifero e del gas del Mare del Nord e di eliminare le centrali eoliche.

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