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BARI – La IV edizione della Mediterranean – Innovation- Agrifood

14 Paesi del Mediterraneo e dell’Africa rappresentati da 34 organizzazioni di supporto alle imprese tra incubatori, acceleratori e business cluster, 21 start up, 30 imprese italiane, 14 organizzazioni internazionali, sono i numeri della IV edizione della Mediterranean Innovation Agrifood Week che si è tenuta al Kursaal Santalucia di Bari, per poi proseguire  nel Campus Cosimo Lacirignola del CIHEAM Bari. Organizzata dal CIHEAM Bari con il supporto del MIP – Partenariato Mediterraneo per l’Innovazione, con la media partnership di RAI e La Gazzetta del Mezzogiorno, la MIA Week rappresenta un’occasione di confronto e condivisione di idee tra i Paesi del Mediterraneo sul rafforzamento delle organizzazioni di supporto a imprese e start up, ai processi di innovazione e creazione d’impresa per finalizzare partenariati duraturi con i Paesi africani, con particolare attenzione ai temi di resilienza dei giovani, cooperazione con le imprese italiane e “Sistema Paese”. Il tema di quest’anno è stato “The Future is Young: open collaboration for innovative visions”. L’obiettivo è rafforzare e ampliare le sinergie tra istituzioni, organizzazioni, incubatori e imprese, sostenendo così l’evoluzione degli ecosistemi dell’innovazione nel Mediterraneo e, sulla spinta del Piano Mattei, in Africa per costruire un futuro di opportunità per i giovani. Nell’edizione 2024, il palco del Kursaal Santalucia ha ospitato Eugenio Bennato in concerto, preceduto da una discussione sui temi Mediterraneo, Giovani e Innovazione tra Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, Vito Leccese, sindaco di Bari, Maurizio Raeli, direttore del CIHEAM Bari e Damiano Petruzzella, ideatore dell’iniziativa e responsabile del settore innovazione del CIHEAM Bari. L’incontro è stato moderato da Marisa Ingrosso, giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno. La tre giorni ha previsto un programma ricchissimo tra panel, workshop, keynote, laboratori di co-design, master class, incontri tra imprese, showcase di start up e networking focalizzati su temi cruciali, tra cui il ruolo degli incubatori d’impresa nello sviluppo degli ecosistemi in Africa e nel Mediterraneo, la potenzialità di partnership pubblico-privato nella transizione dei sistemi alimentari sostenibili, il valore dell’innovazione nei processi di cambiamento delle imprese, la valorizzazione dei talenti in Africa e nel Mediterraneo. I lavori della MIA Week sono proseguiti al CIHEAM Bari, dove le delegazioni di 14 Paesi del Mediterraneo e dell’Africa hanno partecipato all’incontro sul Ruolo delle Business Support Organization nello sviluppo dell’ecosistema dell’innovazione in Africa e nel Mediterraneo. Si è svolta la working session sull’Introduzione all’Open Innovation e al Co-design per le Startup Med-Africane e la Masterclass su Intelligenza Artificiale Generativa e Extended Reality. La giornata si era conclusa con il panel su La transizione dei sistemi alimentari locali nella cooperazione internazionale. I lavori sono stati aperti da Biagio Di Terlizzi, direttore aggiunto del CIHEAM Bari. All’incontro su Open Inno-vision delle imprese nel Mediterraneo e Africa hanno partecipato, tra gli altri, Marco Riccardo Rusconi, direttore AICS, Massimo Dal Checco, presidente Assafrica, Teresa Caradonna, vicepresidente nazionale Piccola Industria di Confindustria, che si sono confrontati o con alcune imprese leader in Italia, tra cui Illy, Lavazza, Granarolo, ENI, Andriani, Macfrut. Inoltre, si è aperto l’international conference Lab con un confronto tra le 34 Business Support Organization del Mediterraneo e dell’Africa e il Sistema Italia, al quale hanno preso parte, guidati da Vincenzo Rutigliano del Sole 24 Ore, vari ospiti tra i quali Marco Riccardo Rusconi, direttore AICS, Gianna Elisa Berlingerio, direttora del dipartimento Sviluppo Economico della Regione Puglia. Le conclusioni sono state affidate a Maurizio Raeli, direttore del CIHEAM Bari e a Edmondo Cirielli, viceministro MAECI. Quest’ultimo, inoltre, ha inaugurato i lavori del nuovo hub internazionale per la formazione e l’innovazione del CIHEAM Bari, che è stato realizzato con il contributo del Ministero degli esteri. I lavori sono proseguti con la working session su Open Innovation Lab per lo sviluppo di collaborazioni tra imprese italiane e start-up med-africane, la masterclass I Living Lab: gli attori della quadrupla elica in azione e, infine, il panel su Ecosistemi Afro-Mediterranei: una nuova generazione di innovatori. I risultati emersi dalle sessioni di lavoro costituiscono una componente essenziale delle discussioni finali durante la conferenza internazionale “Open collaboration for innovative visions in Mediterranean and Africa”. L’evento conclusivo della quarta Mediterranean Innovation Agrifood Week si è proposto di esplorare il potenziale dei “sistemi collaborativi aperti” che stanno emergendo come potenti catalizzatori per l’innovazione e la crescita imprenditoriale, con particolare attenzione alla trasformazione dei sistemi economici e sociali verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile e la lotta al cambiamento climatico. Particolare rilievo è stato dato ai settori agroalimentare, green economy e digitale, dove l’innovazione è essenziale per affrontare le sfide ambientali. La conferenza ha riunito rappresentanti del Governo italiano, organizzazioni internazionali e enti di ricerca che, con il contributo di 34 Business Support Organizations e 21 start-up provenienti da 14 Paesi del Mediterraneo e dell’Africa, nonché di 80 imprese italiane, rifletteranno sulla costruzione di un ecosistema dell’innovazione inclusivo e orientato al futuro dei giovani. A moderare l’incontro è stato Gianni Matera, giornalista RAI, con saluti di apertura affidati a Maurizio Raeli, direttore del CIHEAM Bari, Alessandro Delli Noci, assessore allo sviluppo economico e internazionalizzazione della Regione Puglia, Teodoro Miano, segretario generale del CIHEAM, Sergio Fontana, presidente di Confindustria Puglia. I keynote speech sono stati tenuti da Francesco Corvaro, inviato speciale del MAECI per il cambiamento climatico. E’ seguita una tavola rotonda con rappresentanti di Union for the Mediterranean, UNIDO, OCSE, ITA, BusinessMed e EnoLL.

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