Sono passati esattamente sei anni dall’ultima grande ondata di freddo e neve che interessò le regioni adriatiche, dall’Abruzzo alla Puglia, proprio in una giornata come quella odierna, il 4 gennaio. Era il 2019, e l’Italia centrale e meridionale venne investita da un’irruzione di aria molto fredda di origine continentale che portò condizioni meteorologiche estreme e nevicate diffuse, lasciando un ricordo indelebile tra gli appassionati di meteo e gli abitanti delle zone colpite.
L’ondata di gelo del 2019: una cronaca meteorologica
L’aria fredda di origine siberiana si impossessò rapidamente dell’Italia, causando un brusco crollo delle temperature, in particolare sulle regioni del versante adriatico. Le analisi meteorologiche di quel periodo mostrarono valori impressionanti in quota: la temperatura a 850 hPa (circa 1500 metri di altitudine) raggiunse i -10°C, mentre a 500 hPa (circa 5500 metri) si toccarono i -38°C. Questi valori estremi favorirono la formazione di estese e persistenti nevicate su gran parte dell’Abruzzo, del Molise, della Basilicata e della Puglia.
Le località di pianura delle regioni interessate registrarono accumuli nevosi che variavano tra i 10 e i 30 centimetri. In alcune zone interne, soprattutto nelle aree collinari, gli accumuli furono ancora più significativi, creando paesaggi da fiaba ma anche disagi per la popolazione. Le bufere di neve (blizzard), alimentate da forti venti di grecale, contribuirono a rendere l’evento ancor più straordinario, con visibilità ridotta e condizioni di gelo intenso.
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Effetti sul territorio: tra bellezza e disagi
Se da un lato le nevicate trasformarono le regioni adriatiche in uno scenario suggestivo, dall’altro lato non mancarono i disagi. Strade bloccate, scuole chiuse e difficoltà nei trasporti furono solo alcune delle conseguenze di quell’ondata di freddo. Tuttavia, per molti appassionati di meteorologia e per chi ama la neve, quei giorni rappresentarono un evento memorabile, un vero e proprio “regalo” invernale difficile da dimenticare.
L’aria gelida penetrò fino alle regioni meridionali, portando la neve a sfiorare anche le coste pugliesi, un fenomeno raro che contribuisce sempre a creare un senso di straordinarietà. Le temperature minime scesero abbondantemente sotto lo zero, con punte di gelo estremo nelle zone interne. Le massime giornaliere rimasero quasi ovunque negative, configurando una giornata di “ghiaccio”, un fenomeno in cui la colonnina di mercurio non riesce a salire sopra gli 0°C per l’intero arco delle 24 ore.
Troppo tempo senza neve: l’attesa per la prossima ondata
Sei anni sono un periodo lungo per chi vive nelle regioni adriatiche e attende con impazienza una nuova ondata di freddo e neve. Da quel gennaio 2019, l’Italia non ha più assistito a eventi di tale portata sulle stesse zone. Anche se altre irruzioni fredde si sono verificate negli anni successivi, nessuna ha eguagliato l’intensità e la durata di quel gelo memorabile.
Tuttavia, gli appassionati del meteo non perdono la speranza. Con l’arrivo di gennaio, mese notoriamente favorevole a eventi di freddo intenso, cresce l’attesa per un possibile ritorno della neve su Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia. I modelli meteorologici continuano a mostrare segnali interessanti, con la possibilità che un’altra irruzione di aria fredda possa verificarsi nelle prossime settimane.
Prospettive future: una speranza per gli appassionati
L’inverno è appena iniziato, e le regioni adriatiche potrebbero presto ritrovarsi nuovamente nel mirino di correnti fredde provenienti dai Balcani o addirittura dalla Siberia. Le previsioni a lungo termine mostrano una certa incertezza, ma gli scenari proposti dai modelli numerici mantengono aperta la possibilità di una fase fredda significativa entro la metà del mese.
Se dovesse verificarsi un’altra irruzione come quella del 2019, i desideri di chi ama la neve e il freddo potrebbero finalmente avverarsi. Una nuova ondata di gelo non solo riporterebbe scenari spettacolari, ma offrirebbe anche un’occasione per rivivere le emozioni che solo una vera nevicata sa regalare.
Conclusioni
Sei anni sono trascorsi dall’ultima grande nevicata che interessò Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia, ma il ricordo è ancora vivido. Quei giorni di gennaio 2019 restano una pietra miliare della meteorologia recente, un evento che ha segnato l’inverno italiano con la sua intensità e bellezza.
Ora, con l’inverno 2025 che entra nel vivo, l’attesa per un nuovo evento nevoso cresce. Chissà che le prossime settimane non portino la tanto desiderata neve sulle regioni adriatiche, regalando un altro capitolo indimenticabile alla storia del nostro clima invernale.
Ecco le mappe del 2019
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