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Piazza Affari chiude la seconda seduta del 2025 sotto la parità. A fine giornata il Ftse Mib segnava il -0,7% e ha rischiato di scendere sotto la soglia dei 34 mila punti (si è fermata a 34.123). Il listino italiano si è fatto trascinare giù dai titoli dell’auto dopo i deludenti dati sul mercato italiano. Così Stellantis ha perso il 3,8% e Iveco il 3,1%. La peggiore però è stata Campari (-4,75%), frenata dalla possibile stretta sugli alcolici negli Usa (leggi sotto).
A Milano alla fine si sono salvati solo Saipem (+2,1%) e Leonardo (+0,5%). Non è andata meglio sulle altre borse europee. Il Cac 40 ha chiuso in calo dell’1,6%, peggiore in Ue. Il Dax ha ceduto lo 0,5% e il Ftse 100 lo 0,4%. L’unico riuscito a contenere le perdite è l’Ibex 35 (-0,2%). Sul fronte obbligazionario, lo spread tra Btp e Bund a 10 anni è rimasto stabile a 117 punti. Mentre il cambio euro-dollaro è salito a 1,03 (+0,3%) ma rimane comunque ai minimi dal 2022.
Ore 15:30. Indici europei in rosso. A Milano soffre l’auto, giù anche Campari per la possibile stretta sull’alcol negli Usa
Nemmeno l’apertura in rialzo di Wall Street riesce a riportare Piazza Affari sopra la parità. Alle 15:30 il Ftse Mib cede lo 0,4%, appesantito dai titoli dell’automotive ( Stellantis -3,5% e Iveco -2,4%). Il peggiore però è Campari (-4,2%), che teme una stretta sull’alcol negli Usa.
Alcuni studi scientifici hanno segnalato una correlazione tra il consumo di alcolici e il cancro, legame che l’amministrazione Trump potrebbe chiedere di esplicitare sulle etichette delle bottiglie come per le sigarette. In vetta a Piazza Affari c’è sempre Saipem (+1,3%), seguita da Intesa Sanpaolo (+0,6%), Leonardo (+0,5%) ed Eni (+0,4%).
La seduta non sorride nemmeno alle altre borse europee. La peggiore è Parigi, che cede l’1,5%. Le perdite sono più contenute a Francoforte (-0,5%) e Londra (-0,3%), mentre tiene Madrid (-0,1%).
Ore 13:30. Ftse Mib in rosso: giù Stellantis e Tim. Sale Nexi dopo il nuovo patto parasociale
Verso metà seduta Piazza Affari è ancora sotto la parità. Alle 13:30 il Ftse Mib perde terreno rispetto alla mattinata e cede lo 0,5%. Il rosso del principale listino italiano è dovuto alla frenata del mercato dell’auto in Italia. Il peggior titolo allora non può che essere Stellantis (-3,3%), seguito da Stm (-1,6%) e Pirelli (-1,5%). Ma soffre anche Tim (-1,6%), che paga le indiscrezioni sul possibile spezzatino della parte consumer ed enterprise.
Le tensioni sul prezzo del gas spingono invece Saipem (+1,5%) in vetta a Piazza Affari. A fine 2024 l’Ucraina non ha rinnovato il contratto che permetteva al metano russo (quello che ancora riforniva l’Europa) di attraversare il suo territorio. Così la materia prima ha raggiunto i 50 euro al megawattora al Ttf di Amsterdam.
Dietro il gigante italiano dell’energia si piazza Nexi (+0,7%) nel giorno del nuovo patto parasociale tra Cdp e i fondi. L’accordo ha confermato il ceo Paolo Bertoluzzo ma le quote comprese sono scese al 55% dopo l’uscita di Poste (-0,5%). Seguono Mediobanca (+0,4%) e Unicredit (+0,35%), che guidano il piccolo rimbalzo del settore del credito e compensano in parte i segni meno della seduta precedente (leggi sotto).
Borse Ue ancora in rosso
In attesa di Wall Street anche le principali borse europee scambiano in rosso. A metà seduta il Dax cede lo 0,2%, il Cac 40 lo 0,7% mentre il Ftse 100 e l’Ibex rimangono incollate alla parità. Il cambio euro-dollaro si porta invece a quota 1,03 (+0,3%) e recupera dopo i minimi dal 2022 toccati il 2 gennaio 2025.
Il biglietto verde si è rafforzato dopo che la Fed ha prospettato meno tagli dei tassi nel 2025 (due al posto di quattro) per timore che il programma elettorale di Donald Trump (soprattutto dazi e lotta all’immigrazione illegale) risveglino l’inflazione. A differenza della banca centrale Usa, la Bce dovrebbe mostrarsi più aggressiva per colpa della debolezza dell’economia europea.
Ore 11:00. Indici Ue in calo. A Piazza Affari pesano i titoli dell’automotive, segnali di ripresa dalle banche
Il Ftse Mib resta immobile e non riesce ad avvicinarsi alla parità. Alle 11:30 il principale listino italiano perde ancora lo 0,3% e rischia di scendere sotto la soglia dei 34 mila punti (ora è a 34.274 punti). Oltre al Ftse Mib, anche i principali listini europei scambiano in rosso. Il più in difficoltà è il Cac 40 (-0,8%), seguito dal Dax (-0,3%) e dal Ftse 100 (-0,1%). Solo l’Ibex riesce a muoversi sulla parità.
Già l’auto, reggono le banche
A Milano soffrono i titoli dell’automotive dopo i dati negativi del 2 gennaio 2025 sul mercato italiano. Stellantis così cede il 3%, Iveco l’1,4% mentre Stm, produttore di chip molto esposto al settore dell’auto, perde l’1,3%. Salgono invece Nexi (+0,6%), Unicredit (+0,5%), Mediobanca (+0,5%) e Banca Mediolanum (+0,3%) dopo i segni meno che hanno colpito il settore del credito il 2 gennaio.
Il motivo? L’allarme arrivato dai pmi manifatturieri dell’Eurozona, che potrebbero spingere la Bce ad accellerare il taglio dei tassi, riducendo così più rapidamente il margine d’interesse delle banche. Anche Mps cede lo 0,5% dopo aver richiamato un bond subordinato da 400 milioni di euro che rendeva oltre il 10%.
I dati macro di Germania e Italia
Il dato macro più importante della mattinata arriva da Berlino. A dicembre 2024 il tasso di disoccupazione destagionalizzato della Germania è rimasto invariato al 6,1%, poco sotto le attese (6,2%) ma ancora a un passo dai massimi dal febbraio 2021. I disoccupati però sono 10 mila in più rispetto a novembre, valore comunque sotto le previsioni (15 mila).
Gli altri dati macro della mattinata arrivano dall’Italia. Nel terzo trimestre 2024 l’indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni in rapporto al pil (deficit/pil) è sceso al -2,3% dal -6,3% dello stesso trimestre del 2023 (fonte Istat). Nello stesso periodo la pressione fiscale è salita al 40,5% (+0,8% annuo). Bene invece lo spread tra Btp e Bund decennale, sceso a 116 punti, e anche l’euro recupera sul dollaro e sale a quota 1,028 (+0,2%).
Piazza Affari apre in calo, venerdì 3 gennaio, il Ftse Mib cede lo 0,3% a 34.271 punti. Salgono Saipem, Nexi, Inwit e A2A in maniera frazionale, giù Stellantis (-1,2%), Bper Banca (-1,1%) e Leonardo (-0,8%).
Ore 8:30 – Borse europee attese in calo con la rotazione dei portafogli. Occhio a Unicredit
Dopo un’altra sessione tesa in Cina, con i rendimenti dei bond ai minimi storici, i futures sui mercati azionari europei indicano un’apertura debole venerdì, mentre gli investitori aggiustano i portafogli tenendo conto delle incertezze politiche ed economiche. Dall’instabilità in Francia, alle elezioni in Germania, fino all’arrivo dei dazi annunciati più volte dal presidente eletto Donald Trump che si insedia alla Casa Bianca il 20 gennaio.
Sul fronte economico, gli investitori si concentreranno venerdì sulla disoccupazione in Germania e Spagna, oltre che sull’inflazione in Turchia e Polonia. alle ore 8:30, i futures su Euro Stoxx 50 e Stoxx 600 erano entrambi in calo di circa lo 0,2%.
Gli appuntamenti macro di venerdì 3 gennaio
09.55 Germania, tasso di disoccupazione dicembre
10.00 Italia, rapporto deficit/pil
16.00 USA, ISM manifatturiero dicembre
17.00 USA, Fed, Barkin (votante)
A Piazza Affari occhio a…
Nelle prossime settimane, Unicredit dovrebbe formalizzare un accordo con Prelios per la gestione dei crediti deteriorati. I team di consulenti e di legali al lavoro sul dossier starebbero completando gli ultimi passaggi tecnici. il servicer milanese subentrerebbe così a Dovalue il cui contratto scadrà nella seconda metà dell’anno. Sul tavolo ci sarebbe uno stock di non performing loan dal valore compreso tra 800 milioni e un miliardo.
Stellantis ha registrato a dicembre un calo delle immatricolazioni del 18,1% con una quota di mercato del 23,25%, sulla base di calcoli Reuters, dal 24,86% di novembre. Nel 2024 ha immatricolato 454.013 unità, con una quota di mercato del 29,15%. Le immatricolazioni di auto in Italia a dicembre sono state pari a 105.715 unità, con una variazione negativa del 4,93% sullo stesso mese del 2023, secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti. Nell’intero 2024 le auto immatricolate sono state pari a 1.558.704 unità, in diminuzione dello 0,5% sul 2023.
Ubaldi Costruzioni debutta a Euronext Growth Milan. (riproduzione riservata)
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