TRA DAZI ED ENERGIA/ “Europa paralizzata, l’Italia può solo resistere”

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 


Il rialzo dei prezzi energetici rischia di portare un’altra brutta sorpresa, come potrebbero esserlo i dazi americani, per l’economia europea in questo 2025. Intanto ieri è uscito il dato definitivo sull’Indice PMI manifatturiero dell’Eurozona di dicembre, che è sceso da 45,2 a 45,1. A pesare non è solo la situazione della Germania, ma anche quella della Francia, visto che è il Paese dove si è registrato il calo maggiore (da 43,1 a 41,9), tanto che si è tornati a livelli che non si vedevano da maggio 2020. Abbiamo chiesto un commento a Marco Fortis, direttore della Fondazione Edison e docente di Economia industriale all’Università Cattolica di Milano.



Come vede la situazione dell’economia europea in questo nuovo anno, alla luce anche del dato fornito ieri da S&P Global sulla manifattura dell’Eurozona a fine 2024?

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

Siamo in presenza di una dinamica stentatissima, con una Commissione da poco insediata e i due Paesi guida, Francia e Germania, alle prese con una situazione politica critica. Tutto questo non favorisce l’economia europea e all’orizzonte ci sono i rischi derivanti dalle implicazioni delle scelte Usa in materia di commercio internazionale e dal rialzo dei prezzi di gas ed energia elettrica. Insomma, abbiamo tutti gli ingredienti per immaginare un’Europa paralizzata perlomeno per sei mesi, difficilmente in grado di fare uno scatto in avanti.



Quanto rischia l’economia europea dai dazi che Trump potrebbe introdurre?

È difficile da dire, perché ancora non è chiara quale sarà realmente la politica della nuova Amministrazione su questo fronte. In particolare, non si capisce fino a che punto si tratta di una minaccia concreta piuttosto che di uno strumento negoziale, viste anche le recenti dichiarazioni di Trump circa la necessità che l’Europa acquisti più Gnl e petrolio dagli Usa per evitare i dazi.

Che effetti potrebbe avere un prolungato e continuo aumento dei prezzi energetici?

L’incremento dei costi di gas ed energia elettrica potrebbe indebolire ulteriormente una domanda interna che in molti Paesi europei è già fiacca. Inoltre, potrebbe far ripartire una tendenza inflazionistica che sembrava destinata a esaurirsi e su cui si puntava per una ripresa di un’economia pesantemente compromessa dalla crisi tedesca e di molti Paesi del nord, oltre che, come testimoniato dall’indice PMI manifatturiero, dalla situazione francese, e per un abbassamento progressivo dei tassi di interesse da parte della Bce.



Questa situazione europea penalizzerà anche l’Italia?

Microcredito

per le aziende

 

Lo scenario non è dei più positivi per l’Europa e conseguentemente anche per l’Italia, dove a questo punto piuttosto che continuare con sterili riflessioni sulla differenza tra i target di crescita previsti qualche mese fa e quelli realmente conseguiti bisognerebbe accontentarsi di ciò che si riesce a ottenere in queste difficili condizioni.

L’indice PMI manifatturiero italiano di dicembre ha fatto registrare una crescita rispetto al mese precedente (da 44,5 a 46,2). Cosa ne pensa?

A parte il settore dell’auto e qualche difficoltà nel tessile, il resto del sistema manifatturiero è vivace, competitivo, con un export che ha tenuto in un contesto difficile come quello del 2024. Tuttavia, l’industria italiana deve fare buon viso a cattivo gioco: più che sorpassare gli altri Paesi che sono in discesa non riusciamo a fare in questo momento. Purtroppo non c’è crescita, ma solo competitività e difesa delle quote di mercato. Mercato che rischia di restringersi se arriveranno i dazi americani. Siamo in una fase in cui bisogna lavorare e resistere in apnea.

Su cosa può puntare l’economia italiana per il 2025?

I principali elementi di maggiore tenuta dell’economia sono due. In primo luogo, la speranza che i consumi in qualche modo tengano, come hanno dimostrato di poter fare nel 2024. Poi, anche se da mettere definitivamente a punto, c’è quest’arma in più rispetto agli altri Paesi rappresentata dal Pnrr, che ha già evidenziato negli ultimi trimestri di poter dare un importante apporto alla crescita degli investimenti in edilizia non residenziale e altre opere.

La Spagna sembra rappresentare un’eccezione in Europa visti i suoi tassi di crescita simili a quelli degli Stati Uniti. Cosa pensa della situazione dell’economia iberica?

È un’economia abbastanza piccola, guidata dal turismo, che ha registrato questo grande exploit negli ultimi due anni dopo un periodo più stentato. La Spagna, però, è anche un Paese con un tasso di disoccupazione tra i più alti nell’Ue e un reddito pro capite inferiore a quello italiano.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Lo scorso 31 dicembre è terminato il programma di riacquisto di titoli stato della Bce. In queste condizioni l’Italia rischia un contagio in caso di problemi sui mercati della Francia?

Non credo ci sia il rischio di un contagio, anche perché con il Piano strutturale di bilancio che ha approvato l’Italia si è impegnata a continuare a registrare importanti avanzi primari. Certo, in questo momento non credo che gli Oat siano molto appetibili, anche perché il debito pubblico francese nel solo terzo trimestre del 2024 è aumentato di 70 miliardi di euro rispetto al trimestre precedente, quindi a Parigi dovrebbero forse cercare di fare in modo che la Bce riprenda presto il suo programma di riacquisto dei titoli di stato.

(Lorenzo Torrisi)

— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link