Grosseto: Sabato 4 gennaio segna l’inizio dei saldi invernali in Toscana, un appuntamento molto atteso dai consumatori e un’opportunità importante per il commercio locale. In provincia di Grosseto, come nel resto della regione, Confcommercio prevede una partecipazione massiccia di famiglie, con circa 16 milioni di italiani pronti a dedicarsi agli acquisti in questo periodo, per un giro d’affari che si stima raggiunga i 4,9 miliardi di euro a livello nazionale.
Secondo l’Ufficio Studi Confcommercio, ogni persona spenderà circa 138 euro durante i saldi, mentre ogni famiglia investirà in media 307 euro. A Grosseto, le previsioni sono simili, con un mercato che punta a valorizzare il commercio di prossimità e i negozi di qualità, pronti a offrire articoli di moda a prezzi convenienti.
“Il 2025 si prospetta come un anno all’insegna di una moda più consapevole, inclusiva ed emozionale – commentano da Federmoda Confcommercio – Per questo, crediamo che questi saldi possano essere contraddistinti da una tripla ‘E’: Economia, per permettere acquisti responsabili e soddisfare il desiderio dei consumatori verso prodotti di qualità, moda e stile a prezzi convenienti; Ecologia, per promuovere acquisti in negozi di prossimità, riducendo la sovraproduzione e l’inquinamento derivante dalla circolazione di merci spedite e restituite; ed infine Etica, per sostenere una moda che rispetti la salute dei consumatori e le condizioni di lavoro degli operatori del settore.”
Tuttavia, non mancano le perplessità. “Ancora una volta, esprimiamo la nostra contrarietà a una data di inizio così anticipata, che non piace a gran parte del commercio locale – chiarisce Gabriella Orlando, direttore di Confcommercio Grosseto, riflettendo poi sull’evoluzione delle dinamiche del mercato – Va anche detto che i saldi, purtroppo, non hanno più lo stesso appeal di una volta. Le lunghe file davanti ai negozi sono ormai un ricordo lontano. La costante presenza di sconti, soprattutto online, ha reso i saldi tradizionali meno attrattivi, contribuendo a ridurre l’efficacia della promozione stagionale. Un fenomeno, questo, che non è stato ancora arginato, nonostante gli sforzi fatti con le attuali, e giustissime, normative europee sulla trasparenza dei prezzi”.
Un invito a scegliere il commercio di vicinato: da Confcommercio Grosseto arriva un appello che va al cuore dell’economia locale.
“Con l’incentivo dei saldi, invitiamo tutti a fare acquisti nei negozi della propria città – sottolinea, ancora una volta, Gabriella Orlando – laddove è possibile fare incetta di capi di vera qualità, vedere e toccare con mano i prodotti, nonché ricevere consigli dai negozianti, che è proprio ciò che fa la differenza. Questa esperienza non potrà mai essere replicata online. Sostenere il commercio di vicinato significa non solo investire nella qualità, ma anche nella comunità che ci circonda. Significa non far spegnere le luci delle nostre città, mantenere viva l’economia locale e preservare quella rete di relazioni che rende unico il nostro tessuto sociale e commerciale.”
Non è solo una questione di acquisti. Scegliere i negozi sotto casa, scegliere il commercio di vicinato, è una dichiarazione di intenti. “È scegliere un’economia che rimane nella nostra città – conclude Orlando – che sostiene i posti di lavoro locali e che continua a far crescere la nostra comunità. Ogni acquisto è un’opportunità per decidere dove vogliamo che cresca il nostro futuro. Un futuro che non è fatto solo di grandi piattaforme online, ma anche di piccole realtà che, giorno dopo giorno, rendono le nostre città vive e vibranti. Non lasciare che le luci delle nostre strade si spengano, fai la tua parte: anche con i saldi, compra nei negozi sotto casa”.
PER IL CORRETTO ACQUISTO DEGLI ARTICOLI IN SALDO, FEDERAZIONE MODA ITALIA E CONFCOMMERCIO RICORDANO ALCUNI PRINCIPI DI BASE:
1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (Art. 129 e ss. D.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato (art. 135 bis del D.Lgs. 206/2005 – Codice del Consumo). Per gli acquisti online i cambi o la rescissione del contratto sono sempre consentiti entro 14 giorni dalla ricezione del prodotto indipendentemente dalla presenza di difetti, fatta eccezione per i prodotti su misura o personalizzati (artt. 52 e ss. del D.Lgs. 206/2005 – Codice del Consumo).
2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
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