In provincia di Bolzano i saldi invernali inizieranno mercoledì 8 gennaio. In Trentino, dove vige la liberalizzazione, molti commercianti hanno già iniziato con gli sconti
I saldi invernali si preparano a partire con date diversificate tra Alto Adige e Trentino. In provincia di Bolzano le svendite inizieranno mercoledì e dureranno fino al 5 febbraio; solo nelle località turistiche partiranno l’8 marzo per concludersi il 5 aprile. In Trentino, dove vige la liberalizzazione, molti commercianti hanno già iniziato ieri allineandosi con il resto d’Italia che parte domani.
Le novità
«Quest’anno abbiamo due importanti novità — spiega Philipp Moser, presidente dell’Unione Commercio Alto Adige —. Per la prima volta iniziamo di mercoledì anziché di sabato, e abbiamo esteso da 48 ore a tre giorni il periodo per allestire le vetrine: questo permette una migliore comunicazione al cliente. In realtà, i saldi iniziano sempre prima della data ufficiale, ma almeno c’è una comunicazione comune particolarmente importante per i piccoli negozianti che non hanno la possibilità di pubblicizzare le loro svendite». Una decisione che rappresenta un compromesso: «Abbiamo sempre voluto partire dopo l’Epifania, ma l’anno scorso il 13 gennaio era troppo tardi. Per i nostri soci nelle zone turistiche andava bene, ma nelle città, soprattutto a Bolzano, era importante allinearsi ai saldi nazionali. A Natale si vuole guadagnare senza sconti, mentre i saldi sono fondamentali per liberare i magazzini e fare spazio alla nuova merce».
Data coordinata
Elena Bonaldi, presidente di Confesercenti Alto Adige, sottolinea l’importanza della data coordinata: «Allestire le vetrine tre giorni prima significa, di fatto, partire il 5 gennaio ed è fondamentale per i piccoli negozi che non hanno il potere di comunicazione delle grandi catene. Da giorni siamo bombardati dai presaldi dei grandi marchi e internet non è regolamentato in nessuna maniera: avere una data allineata con quella nazionale è cruciale per andare a traino di questa enorme operazione di marketing». Secondo un sondaggio di Confesercenti nazionale, una persona su due farà acquisti con i saldi, con una spesa media di 220 euro. «Interessante è che otto persone su dieci hanno dichiarato che si rivolgeranno ai negozi di vicinato — rivela Bonaldi —. Forse c’è più fiducia nel piccolo esercizio, dove si può verificare che il capo in saldo è lo stesso esposto prima di Natale a prezzo pieno. Siamo ottimisti: le temperature sono finalmente scese e invogliando all’acquisto della collezione invernale».
In Trentino
In Trentino la situazione è particolare, spiega Gianni Gravante, presidente di Federmoda: «Qui i saldi sono liberi grazie alla legge Olivi, ormai sorpassata: chiederemo alla Provincia di rivedere l’impostazione per allinearci con l’Alto Adige e il resto d’Italia. La legge attuale permette una durata flessibile; di solito sono 30 giorni, ma senza date di inizio e fine. Per questo molti negozi hanno già iniziato a esporre sconti in vetrina». Nonostante la concorrenza dell’online, il negozio fisico mantiene un vantaggio: «Il 64% dei clienti preferisce toccare con mano, vedere dal vivo i colori, provare le misure. L’online attraverso l’intelligenza artificiale dovrà essere sottoposto a maggiori controlli, soprattutto sulle vendite straordinarie che spesso si rivelano ingannevoli».
Sul Natale appena concluso, Bonaldi traccia un bilancio in chiaroscuro: «Bolzano ha beneficiato del flusso turistico, ma è mancato il ponte dell’8 dicembre e l’autunno caldo non ha incentivato l’acquisto di capi invernali. Tuttavia nell’ultima settimana pre-natalizia c’è stato un recupero nei quartieri. Il ritardo nel pagamento delle tredicesime, addirittura il 24 dicembre, influisce sugli acquisti». Moser guarda al futuro con ottimismo: «La formula dei saldi rimarrà: servono a liberare i magazzini e garantire liquidità ai commercianti». Gravante conferma: «In passato si vendevano articoli di stagioni precedenti; oggi chi acquista ai saldi compra lo stesso assortimento disponibile un mese prima a prezzo pieno».
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