In attesa di un cambio della guardia a Washinton i timori di una nuova guerra crescono – controinformazione.info

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di Luciano Lago

Cresce l’attesa per l’entrata in campo della nuova amministrazione Trump alla Casa Bianca e per quali saranno gli sviluppi per le guerre in corso dall’Ucraina al Medio Oriente.
I tamburi di guerra suonano per una guerra con l’Iran. Tutto è possibile e questo potrebbe accadere.
Si sa che la nuova amministrazione non è omogenea ma in questa sono presenti sia personaggi della vecchia scuola e sia altre persone che hanno una visione differente. I neoconservatori, quelli della vecchia scuola, sono coloro che hanno l’obiettivo prioritario di attaccare l’Iran ed aprire un nuovo fronte di guerra e questa non è una prospettiva tranquillizzante.
Netanyahu preme per questo sviluppo molto intensamente e mobiliterà la sua lobby interna negli Stati Uniti.. E’ probabile che ci sarà una guerra interna tra queste due fazioni sulle decisioni relative all’Iran ed agli altri teatri di conflitto.

Il ragionamento di questi personaggi neocon è quello di sfruttare il momento favorevole del crollo della Siria e delle sue difese aeree, dell’indebolimento di Hezbollah in Libano e di Hamas in Palestina che consentirebbe a Israele ed agli Stati Uniti di sorvolare agevolmente questi paesi, incluso l’Iraq, e attaccare l’Iran e suoi siti nucleari strategici. Tutto questo è però una profonda illusione.
Ci sono state fino ad oggi in Medio Oriente e Africa sei guerre condotte dagli USA: Libano, Iraq, Siria Somalia e Libano, sono sei dei 7 paesi che erano nella lista presentata a suo tempo da Wesney Clark.

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Nessuna di queste guerre ha portato stabilità nè tanto meno pace e neppure ha portato a soluzionare gli interessi di questi popoli. Piuttosto le guerre patrocinate dagli statunitensi hanno portato caos e destabilizzazione. Anche se queste guerre hanno permesso a Israele di espandersi e disporre di territori occupati in Cisgiordania, a Gaza, nel Golan, in Libano ed adesso in parte della Siria.
Tuttavia questo non costituisce un obiettivo strategico degli Stati Uniti ma piuttosto del gruppo di potere sionista e suprematista che si trova a Tel Aviv. Portare il caos e balcanizzare il Medio Oriente era il vecchio progetto sionista e degli stessi strateghi di Washington.

La posizione di totale allineamento degli USA con Israele ha permesso questa espansione, senza reazioni internazionali se non di generica condanna da parte del resto del mondo. Israele può fare quello che vuole: occupare territori altrui e massacrare popolazioni inermi, fare terra bruciata a Gaza, in Libano o Siria ed avrà sempre il sostegno di Stati Uniti e dei suoi alleati.
In relazione all’Iran ci sono molti degli stessi strateghi del Pentagono che sono nettamente contrari a una guerra contro l’Iran che avrebbe degli effetti devastanti.

Iran potere missilistico

L’Iran non è un piccolo paese ed ha alleati potenti: Russia e Cina. L’Iran è membro del gruppo BRICS e un eventuale attacco di USA e Israele contro l’Iran produrrebbe quanto meno l’ostilità manifesta di paesi come la Cina, l’India, il Sud Africa e una buona parte del modo Islamico.
L’Iran ha una forte alleanza militare con la Russia. Alcuni hanno l’idea che gli USA debbano arrivare ad attaccare la Russia ma coloro che pensano questo sono profondamente ignoranti e pazzi, visto che la Russia ha un arsenale di seimila ogive nucleari. Di queste almeno 1600 son già schierate e pronte per l’uso. La Russia dispone di armi ipersoniche come il Vanguard che viaggia a mach 11 di velocità ed altre che possono ditruggere gli Stati Uniti. L’amministrazione Biden ha già superato tutte le linee rosse annunciate da Putin e, con i missii a lunga gittata, sta attaccando in territorio russo. Cosa potrebbe fare più di questo per attirarsi una reazione russa? Il mondo non è stato mai così vicino ad una guerra nucleare.

Quando alcuni si chiedono cosa viene dietro Trump, tutto è possibile perchè non è prevedibile quale delle fazioni interne potrà prevalere.
Gli interessi più forti sono quelli dell’apparato militare industriale per l’enorme spesa militare che produce utili di centinaia di miliardi per i ricchi proprietari delle società legate al Pentagono.
Ci sono poi quei consiglieri che mettono in risalto il fatto che non ci sono interessi fondamentali per gli USA che obblighino gli Stati Unit ad una nuova guerra. Meglio sarebbe disimpegnarsi al più presto dall’Ucraina, lasciando la grana agli europei (che sono oltremodo stupidi e servili), visto che l’Ucraina non rappresenta un interesse vitale per Washington e dedicarsi ad affrontare fin da subito il problema della Cina che è il vero antagonista degli Stati Uniti.

Nel frattempo il contro alla rovescia è già in corso e qualcuno ha interesse a sospingere Trump verso l’una o l’altra delle soluzioni mentre l’amministrazione Biden uscente cerca di sospingere per il conflitto con la Russia e tenta in ogni modo, tra una provocazione e un’altra, di mettere Trump di fronte al fatto compiuto.
Il momento è pericolosissimo e non è chiaro se si uscirà indenni da questa oltremodo temibile situazione.



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