Due ditteri, la mosca dell’olivo e quella della frutta, sono responsabili di ingenti perdite economiche negli oliveti e nei frutteti del Bacino del Mediterraneo. Il loro controllo costringe ogni anno gli agricoltori a ricorrere a prodotti insetticidi, ma non solo. A causa della sempre maggiore richiesta di sostenibilità da parte di consumatori e Unione Europea, nonché della riduzione delle sostanze attive ammesse, le aziende agricole hanno ormai adottato una gestione integrata del problema, che mette in campo tutti gli strumenti (anche digitali) per mantenere basse le popolazioni di questi insetti in campo.
La mosca mediterranea della frutta (Ceratitis capitata) è un insetto polifago che colpisce oltre trecento specie vegetali, tra cui pesco, agrumi e altre colture frutticole. Le femmine perforano la buccia dei frutti per deporre le uova, mentre le larve, nutrendosi della polpa, rendono i frutti non commerciabili. La sua capacità di adattarsi a diversi ambienti e ospiti la rende una minaccia globale, con impatti rilevanti sia sui mercati locali che sull’export.
La mosca dell’olivo (Bactrocera oleae) è il principale nemico delle coltivazioni olivicole in area mediterranea. Questo insetto attacca i frutti, depositando le uova all’interno delle drupe. Le larve si nutrono della polpa, causando danni che compromettono sia la produttività che la qualità dell’olio estratto. Le infestazioni gravi portano a perdite economiche significative e richiedono trattamenti ripetuti che, tuttavia, da soli non sono in grado di risolvere il problema.
La biologia di entrambe le specie è influenzata da fattori ambientali, come temperatura e umidità dell’aria, che regolano lo sviluppo delle popolazioni. Monitorare le fluttuazioni demografiche e comprendere le dinamiche delle infestazioni è dunque cruciale per intervenire in modo tempestivo e mirato.
Trappole smart e Sistemi di Supporto alle Decisioni (Dss)
Il cuore dei progetti OliveFlyNet e FruitFlyNet, finanziati dal programma europeo ENI CBC MED, European Neighbourhood Instrument – Cross-Border Cooperation – Mediterranean Sea Basin Programme, è rappresentato dallo sviluppo di trappole smart e software digitali (Dss) in grado di supportare l’agricoltore nella gestione dei parassiti, ci racconta Andrea Sciarretta, docente presso l’Università degli Studi del Molise, ateneo capofila del progetto FruitFlyNet.
Nell’ambito di questo progetto sono state sviluppate delle trappole elettroniche, progettate per essere compatte e portatili, che utilizzano feromoni o attrattivi alimentari per catturare le mosche, combinando l’efficacia dei metodi tradizionali con funzionalità digitali avanzate.
“La trappola è dotata di una fotocamera ad alta risoluzione che scatta immagini periodiche del fondo colloso dove si depositano gli insetti catturati”, ci racconta Sciarretta. “Queste immagini vengono inviate automaticamente a un server remoto, eliminando la necessità di controlli manuali in campo. Grazie a un algoritmo di intelligenza artificiale, le catture vengono analizzate per identificare e contare le mosche, distinguendo anche i maschi dalle femmine. Questo approccio consente di ottenere dati accurati in tempo reale, riducendo significativamente i costi e i tempi del monitoraggio”.
La trappola smart sviluppata per la mosca dell’olivo
(Fonte foto: Andrea Sciarretta, Università degli Studi del Molise)
Accanto alle trappole, il sistema Dss offre un supporto decisionale basato su modelli matematici e dati meteorologici. Il primo modulo del Dss considera la temperatura e utilizza il metodo dei gradi giorno per determinare i momenti ideali per installare le trappole in campo. Successivamente, un modello fenologico analizza i dati raccolti per prevedere lo sviluppo della popolazione di mosche, identificando le fasi di maggiore rischio per le colture.
Il sistema fornisce mappe di rischio personalizzate, evidenziando le aree del frutteto o oliveto più esposte all’infestazione. Inoltre, un modulo dedicato suggerisce le strategie di intervento, indicando il tipo di trattamento da eseguire (esche attrattive, trattamenti insetticidi, eccetera), i principi attivi più efficaci, le dosi ottimali e il momento migliore per agire, tenendo conto di condizioni meteorologiche come vento e pioggia.
La classificazione automatica delle catture operata dall’intelligenza artificiale
(Fonte foto: Andrea Sciarretta, Università degli Studi del Molise)
Benefici per gli agricoltori e sostenibilità ambientale
“Le tecnologie sviluppate nell’ambito dei progetti consentono di affrontare i problemi legati alle mosche con un approccio integrato, ottimizzando tempi e risorse”, ci spiega Andrea Sciarretta. “La possibilità di monitorare le colture in remoto e in modo continuo rappresenta un risparmio significativo in termini di manodopera. Gli agricoltori, infatti, possono ridurre i sopralluoghi avendo sempre disponibili le foto delle trappole, con un conseguente abbattimento dei costi operativi. Questo non significa eliminare la necessità di andare in campo, ma consente di avere più tempo per altre attività altrettanto importanti come, nel caso della mosca dell’olivo, il conteggio delle punture sulle drupe”.
L’uso di mappe di rischio e di modelli previsionali permette di concentrare i trattamenti solo dove e quando sono realmente necessari, evitando sprechi di fitofarmaci e riducendo l’impatto ambientale. Questo approccio aiuta anche a preservare la biodiversità degli ecosistemi agricoli, limitando l’esposizione di specie non target ai prodotti fitosanitari.
Una mappa del rischio in campo
(Fonte foto: Andrea Sciarretta, Università degli Studi del Molise)
In termini economici, una gestione più efficace delle infestazioni porta a produzioni di qualità superiore, con maggiori rese e minori perdite. Nel caso della mosca dell’olivo, ad esempio, intervenire tempestivamente nelle fasi iniziali dell’infestazione riduce il rischio di danni irreversibili al frutto, garantendo un olio extravergine di qualità.
Sfide e prospettive future
Nonostante i risultati promettenti, la diffusione di queste tecnologie su larga scala richiede ulteriori passi avanti. La trappola smart per la mosca mediterranea è in fase di brevettazione, ma per diventare un prodotto commerciale sarà necessario completare l’iter brevettuale e coinvolgere partner industriali. Invece, nel caso della mosca dell’olivo, la cui capofila è l’Università di Atene, la trappola e il Dss necessitano di ulteriori sviluppi per essere pienamente operativi.
“FruitFlyNet e OliveFlyNet rappresentano un esempio concreto di come la ricerca scientifica possa trasformare la gestione delle avversità agricole. Grazie all’integrazione di trappole smart e Dss, gli agricoltori possono affrontare le sfide poste dai parassiti in modo più sostenibile ed efficiente“, conclude Andrea Sciarretta.
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