Efficienza energetica e bellezza anche negli antichi castelli

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Monticello d'Alba
Immagine Wikimedia Commons

L’onda della transizione ecologica sta interessando anche queste strutture. Che non sono facili da ammodernare, ma la versatilità delle rinnovabili e la loro capacità di adattarsi ai contesti più diversi permettono di cogliere, anche in questo caso, grandi risultati

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Il turismo ha un ruolo sempre più rilevante nelle emissioni di gas serra: si stima infatti che sia responsabile di circa l’8% delle emissioni globali di gas serra e le tendenze per i prossimi anni non lasciano intravedere nulla di buono (secondo alcune proiezioni potrebbero arrivare al raddoppio entro il 2030, complice la crescita degli spostamenti dai e nei paesi asiatici).

Tuttavia, anche in questo caso le soluzioni non mancano: andando a scomporre i vari segmenti da cui è composto un viaggio, si vede come per ciascuno sia possibile abbattere, e di parecchio, l’impronta di carbonio: si possono ridurre quelle dei trasporti, quelle per l’alloggio, quelle legate all’energia e ai rifiuti.

Il turismo dei castelli: i casi virtuosi dal punto di vista ambientale

Questo vale anche per una forma di turismo molto particolare, quella nei castelli, che, va detto, non sono strutture particolarmente efficienti, vuoi perché sono di solito molto grandi, vuoi perché spesso sono assai antiche: eppure, anche in questo ambito i casi virtuosi non mancano.

Prendiamo per esempio Relais & Châteaux, un’associazione che riunisce quasi 600 strutture per l’ospitalità in 65 paesi del mondo, tra cui diversi castelli, che ha di recente stipulato un accordo con l’Unesco per raggiungere tre obiettivi: preservare le tradizioni culinarie e di ospitalità del mondo, contribuire alla protezione e allo sviluppo della biodiversità e agire a tutti i livelli per il rispetto dei valori dell’umanità.

In particolare, nel 2025, i membri di Relais & Châteaux avvieranno progetti pilota vicino alle Riserve della Biosfera del programma Unesco L’uomo e la biosfera, che promuove la conservazione ambientale, lo sviluppo locale e la protezione delle tradizioni culturali.

Fatto non secondario, quasi la metà degli associati Relais & Châteaux si trovano a una distanza di due ore o meno proprio da una riserva della biosfera dell’Unesco.

Sempre in tema di castelli, è stato di recente inaugurato il parco del Castello di Monticello d’Alba, un giardino storico risalente al XIX secolo.

I lavori di riqualificazione, finanziati tramite il Pnrr, hanno tenuto conto della flora e della fauna esistenti, contribuendo alla protezione e al ripristino degli ecosistemi: sono stati ripristinati terrazzamenti, piantati nuovi alberi e creati un frutteto, un vigneto e un uliveto, in modo da promuovere la biodiversità e la sostenibilità ambientale.

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Il parco ospiterà attività didattiche e percorsi sensoriali, finalizzati a sensibilizzare il pubblico sull’importanza della biodiversità e dell’ambiente.

Le soluzioni per rendere efficiente un castello si trovano

Arriva poi da Susegana, in provincia di Treviso, un’altra storia che ha per protagonista un castello, quello di San Salvatore, famoso perché è circondato dalle vigne in cui si produce il Conte di Collalto e perché, da quando è stato costruito nel XII secolo, nessuno è mai riuscito a conquistarlo.

Come abbiamo detto, rendere più efficienti queste costruzioni non è semplice e, nel caso del castello di San Salvatore, ai limiti strutturali si aggiungono anche i vincoli delle Sovrintendenze.

Tuttavia, quando si tratta di energie rinnovabili una soluzione si trova sempre ed ecco che i proprietari hanno deciso di utilizzare gli scarti di lavorazione dei vigneti, le potature del bosco e del giardino del castello, che insieme si estendono per 40 ettari, per alimentare le due caldaie da 370 kw di potenza di riscaldamento.

Ancora, la proprietà dell’immobile, per superare i vincoli paesaggisti e architettonici, ha in programma di aderire a una Comunità energetica per alimentare il castello con l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico da 400 kWh installato sulle cantine in cui viene prodotto il vino Conte Collalto e dalla centrale idroelettrica di proprietà, in funzione dal 1904, che è stata ristrutturata dall’azienda nel 2020 e che eroga 90 kWh di potenza.

Spostando lo sguardo più a est, il castello di Lubiana da anni lavora per diventare un modello di sostenibilità nel settore turistico. I risultati non mancano, dato che ha ottenuto la certificazione Green Key, che attesta il suo impegno per la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente.

Questa sensibilità viene comunicata e condivisa con i visitatori, organizzando attività educative e informando sui temi della sostenibilità, con il personale della struttura, che viene informato sull’importanza del risparmio energetico e incoraggiato ad adottare comportamenti virtuosi, e con la comunità locale, con cui è attiva una collaborazione per promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio.

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Più nel dettaglio, nel castello sono state installate lampadine a Led e sensori di movimento, che accendono e spengono le luci in base alla presenza delle persone, oltre a un sistema di raffreddamento ad accumulo di ghiaccio, che permette di ridurre significativamente il consumo energetico necessario per climatizzare gli ambienti.





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