“Date una medaglia al carabiniere”

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Infiamma la polemica politica dopo l’aggressione da parte di un 23enne egiziano che ha accoltellato quattro persone nella notte di capodanno a Villa Verucchio e che è stato ucciso da un maresciallo dei carabinieri intervenuto per cercare di disarmare lo straniero. Oltre ad esprimere solidarietà nei confronti del sottoufficiale, gli esponenti del centrodestra puntano il dito contro l’immigrazione clandestina e, allo stesso tempo, sulla mancanza di sicurezza in cui vivono i cittadini.

Sui social il vicepremier e ministro Matteo Salvini scrive: “Eccesso di difesa? Non scherziamo, semmai quel Carabiniere (come la stragrande maggioranza degli italiani) sta esercitando un ‘eccesso di pazienza’, arrivando poi ad una sacrosanta legittima difesa”.

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Il punto sulle indagini: si indaga sul passato dell’aggressore

“Su quanto accaduto la notte di Capodanno a Villa Verucchio stiamo seguendo con molta attenzione l’evolversi della vicenda. Appare del tutto evidente che ciò che è successo abbia indotto il carabiniere ad intervenire per tutelare non solo la sua sicurezza ma anche quella delle persone coinvolte e per questo è doverosa la nostra solidarietà all’Arma. Per il resto aspettiamo di vedere gli esiti delle indagini in corso, fiduciosi che verra’ fatta la massima chiarezza su questi fatti incresciosi”. Lo dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia Domenica Spinelli.

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“In merito alla vicenda accaduta a Villa Verucchio, desidero esprimere piena solidarietà al carabiniere coinvolto e a tutta l’Arma dei Carabinieri, istituzione fondamentale per la sicurezza del nostro Paese. È indubbio che si sia trattato di un atto dovuto, un intervento che ha evitato una possibile strage. Confido pienamente nel lavoro della magistratura, è necessario che ogni dubbio sull’operato del carabiniere venga fugato il prima possibile, restituendo serenità a lui e alla sua famiglia. La legittima difesa non può e non deve essere messa in discussione quando si tratta di tutelare la vita delle persone innocenti e garantire la sicurezza pubblica. L’Arma dei Carabinieri rappresenta una colonna portante del nostro Stato e difendere i suoi uomini significa difendere l’intero sistema democratico. Chi rischia la propria vita per salvaguardare quella degli altri merita non solo il nostro plauso, ma anche il pieno supporto delle istituzioni e della società civile”. – Così in una nota l’On. Roberto Bagnasco, capogruppo della Commissione Difesa per Forza Italia a Montecitorio.

“L’egiziano, arrivato irregolarmente, che ha accoltellato 4 persone a Rimini rappresenta l’ennesima conferma della grave pericolosità rappresentata da chi arriva in maniera illegale nel nostro Paese via mare o tramite la rotta balcanica. Anche in questo caso, come in quello di Monfalcone, lascia sgomenti apprendere come l’assalitore stia in Italia grazie a un permesso di soggiorno per protezione internazionale – protezione speciale invece quella rilasciata a Firat Alcu. Fondamentalisti protetti dallo Stato, che prima di questo Governo chiudeva gli occhi e spalancava le porte”. Così in una nota Anna Maria Cisint, europarlamentare della Lega. “E’ necessario proseguire dalla linea tracciata dalla Lega per stringere ancora sugli accessi di irregolari e le concessioni dei permessi di soggiorno. Il controllo e la chiusura dei confini all’immigrazione irregolare è un obiettivo fondamentale da perseguire, considerato che tutti gli autori dei gravi attentati in Europa hanno avuto questa origine e nello stesso tempo è indispensabile il mappatura della rete dei circa 1200 centri islamici, che spesso operano in violazione a tutte le nostre norme per diffondere l’ideologia dell’islamismo integrale per abbattere la nostra società e i nostri valori. Bisogna avere la consapevolezza che questi attacchi e gli arresti per terrorismo non sono casi isolati ma segnali dell’esistenza di un vero e proprio disegno di sovvertimento della nostra società per imporre la sharia contro i nostri valori di democrazia e libertà e come tale va contrastato senza giustificazioni di alcun genere per assicurare la sicurezza collettiva”.

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“Propongo una medaglia per il carabiniere che a Rimini, reagendo a un assalitore che aveva accoltellato e ferito cinque persone, si è trovato costretto ad ucciderlo, dopo aver peraltro sparato una serie di colpi di avvertimento”. Lo dichiara Alessia Ambrosi, deputata di Fratelli d’Italia. “Un sottoufficiale da tutti conosciuto per la sua prudenza e per il suo scrupolo professionale che adesso si ritrova indagato per eccesso colposo di legittima difesa. Si dirà – sostiene Ambrosi – che l’iscrizione nel registro degli indagati debba essere vista come un atto a sua tutela, ma la cosa non sta comunque ne in cielo ne’ in terra. Si tratta di un’aberrazione concettuale inaccettabile in uno Stato di diritto, dove per diritto dovremmo intendere il diritto delle persone perbene di potersi difendere e non il diritto dei delinquenti e dei criminali a poter fare il loro comodo terrorizzando e accoltellando le persone per strada. “Dalla parte del carabiniere e di tutte le persone in divisa che operano e lavorano al nostro fianco per garantire la nostra sicurezza”, conclude. La tragica vicenda accaduta a Rimini non può peraltro essere ridotta a semplice fatto di cronaca. Il carabiniere in questione merita il nostro più totale encomio, non solo per aver risposto con professionalità alla minaccia, ma per aver messo a rischio la propria vita per garantire la nostra sicurezza. Dietro ogni uniforme c’è una persona, un padre, una madre, un figlio, che ogni giorno rischia la vita per tutti noi. A loro va il nostro più sincero e sentito ringraziamento, e la nostra ferma volontà di difendere la loro operatività e il loro ruolo essenziale nella nostra società”.

La segreteria regionale del Sulpl esprime “piena e totale solidarietà” al maresciallo dei Carabinieri (ora indagato nel per eccesso di difesa) che la notte di Capodanno a Villa Verucchio ha ucciso sparandogli un giovane egiziano che lo aveva aggredito con un coltello, dopo aver colpito per strada altre quattro persone. Per Luca Falcitano, segretario emiliano-romagnolo del sindacato della Polizia locale, è però ora di “un cambio di passo a livello nazionale prevedendo norme specifiche che tutelano le divise che ad oggi davanti a questi fatti continuano ad essere lasciate da sole”. In dettaglio Falcitano invoca “norme specifiche che prevedano una riorganizzazione del comparto sicurezza e di ruoli e funzioni delle forze di Polizia tra cui la Polizia locale” e “l’introduzione di modifiche al codice di procedura penale o in via alternativa un obbligo per lo Stato e per i Comuni di sostenere, senza cavilli o intoppi burocratici le spese legali e di procedimento di ogni agente o ufficiale di Polizia che sia indagato in casi simili”. Infatti “molto spesso infatti sono gli agenti coinvolti ad essere costretti a dover sostenere migliaia di euro di spese di legali per potersi difendere e questo crea un senso di frustazione e totale abbandono per le divise in strada”, osserva il sindacalista. Per quanto riguarda la Polizia locale “chiederemo che anche la Regione Emilia-Romagna faccia la sua parte e si adoperi per garantire un aumento dei fondi destinati a tutelare gli agenti con norme meno stringenti ed un impegno concreto del presidente De Pascale nel rilancio e nell’aggiornamento della legge regionale a fianco degli operatori”, conclude Falcitano.

“Solidarietà agli aggrediti e vicinanza al carabiniere che ha salvato vite, ma ora si trova ingiustamente indagato per eccesso di legittima difesa”. Lo dichiara Flavio Tosi, europarlamentare di Forza Italia, su quanto accaduto a Villa Verucchio, nel Riminese, a Capodanno, dove un uomo egiziano ha accoltellato quattro persone, minacciandone altre, e infine aggredito i carabinieri, prima di essere ucciso dal comandante della stazione dei militari dell’Arma di Verucchio. Tosi afferma che “è evidente, lapalissiano che il carabiniere ha adempiuto al suo dovere e ha dovuto sparare per difendersi, difendere i suoi colleghi e fermare un potenziale assassino che in poche ore aveva accoltellato per strada con un lama da 22 cm e rischiato di uccidere quattro persone; eppure adesso il carabiniere si trova indagato e dovrà nominarsi e pagarsi un avvocato difensore. Una beffa. Uno scandalo. La procuratore capo di Rimini dice che è un atto dovuto? Ma figuriamoci, è di tutta evidenza che qui ci sono tutti i crismi della legittima difesa, altro che eccesso. Non vorrei che ci fosse il solito pregiudizio ideologico contro le forze dell’ordine di alcuni magistrati…”. “Le forze dell’ordine – continua Tosi – rischiano la vita, ma spesso hanno le mani legate perché, magari per eccesso di zelo di qualche magistrato, sanno che rischiano un processo anche se semplicemente fanno il loro dovere in situazioni di oggettivo pericolo per la loro incolumità, o l’incolumità dei cittadini. Sono degli eroi, ma rischiano processi e di doversi pagare spese legali altissime rispetto ai loro stipendi. È assurdo e scandaloso. Una vergogna”.

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“Il pesante silenzio del Pd, dei presidenti della Regione, Michele De Pascale e della Provincia, Jamil Sadegholvaad sul grave caso di Verucchio stupisce ma conferma la difficoltà del partito di Elly Schlein a uscire dall’ideologia immigrazionist… ultragarantista solo nei confronti dei migranti, incapace di affrontare realisticamente fatti di cronaca anche gravissimi che vedono al centro soggetti di origine straniera. È lecito presumere che i vertici locali del Pd aspettino l’appiglio, anche nel caso di Verucchio, per giustificare in qualche modo l’aggressore egiziano? Lo vedremo”. Così in una nota il parlamentare della Lega, Jacopo Morrone. “Ciò che preoccupa- prosegue Morrone- è l’humus cultural-religioso dove si è sviluppato l’atto violento perpetrato dall’egiziano: sarebbe intollerabile, infatti, che soggetti di origine straniera si sentissero autorizzati a manifestare minacciosamente a favore del presunto accoltellatore o, peggio, come accaduto a Milano di recente nel quartiere Corvetto, tentassero di aggravare la situazione sicurezza puntando in un’immunità generalizzata del tutto ingiustificata perché potrebbe essere interpretata come una resa dello Stato di fronte alla violenza e all’intimidazione”.

“Dolore e sgomento per l’episodio terribile, drammatico avvenuto a Capodanno nel centro di Villa Verucchio. Esprimo vicinanza alle persone ferite e solidarietà a tutta la comunità profondamente colpita da questo giorno di festa che si è trasformato in un giorno di sangue e il cui bilancio, secondo quanto abbiamo appreso, sarebbe potuto essere ancora più grave senza il pronto intervento dei carabinieri. Dalle prime dichiarazioni il gesto del cittadino egiziano di 23 anni appare senza spiegazioni ma una cosa è certa: quella della sicurezza dei cittadini deve essere una priorità assoluta, gli strumenti e le risorse per le forze di polizia devono essere adeguate per affrontare in modo sempre più efficace e tempestivo su tutto il territorio ogni criticità e accendere luci laddove ci sono zone d’ombra e situazioni di emarginazione, degrado, segregazione che generano insicurezza e potenziali rischi”. Così in una nota il senatore del Movimento 5 Stelle Marco Croatti.



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