Fisco, il bilancio dell’era Ruffini: 206 miliardi di recupero d’evasione

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 


Duecentosei miliardi di euro di recupero di evasione in nove anni da parte dell’Agenzia delle entrate e dell’Agenzia delle entrate riscossione (fino al 2023, manca il dato 2024 in quanto in corso di elaborazione). Le diverse misure di sanatorie e pace fiscale hanno portato flussi per 4,3 mld, mentre le rottamazioni 16,7 mld, la promozione di compliance 16,4 mld, 4,2 mld per il solo 2023. Per il 2024 è in crescita l’attività di blocco preventivo che ha portato alla chiusura di circa 3.000 finte partite Iva e uno stop per le indebite compensazioni di circa 3mld di euro.

È questo il bilancio di nove anni di era Ernesto M. Ruffini in Agenzia delle entrate, consegnato nel suo ultimo giorno di incarico da direttore, il 31 dicembre 2024, al ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti.

Il documento di oltre 300 pagine

Un documento di oltre 300 pagine, che ItaliaOggi è in grado di anticipare e raccontare, che percorre l’attività dell’agenzia da ogni punto di vista, fornendo anche un dettagliato bilancio sui risultati e su quello che si prospetta per il futuro con l’implementazione dell’intelligenza artificiale.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Il saluto ai dipendenti

Poche righe per salutare la squadra degli oltre 30 mila dipendenti dell’Agenzia delle entrate. Un saluto stringato in cui il direttore uscente osserva di aver portato avanti insieme ai colleghi dell’Agenzia il processo di modernizzazione e digitalizzazione delle due agenzie. “Non sarei potuto andare via senza dirvi almeno qualche parola di saluto”, scrive Ruffini, “una le raccoglie tutte: grazie”.

Nove anni di recupero di evasione

Guardando all’attività di contrasto all’evasione, la griglia dei dati mostra un complesso di recupero, sui nove anni, di 206 miliardi (il dato cumula attività delle Entrate e di Riscossione). Di questi le attività di recupero di Riscossione per conto di Agenzia delle entrate ammontano a 164,6 mld, i versamenti diretti sono 71,3 mld, le attività di promozione della compliance 16,4 mld, le misure straordinarie (sanatorie, pace fiscale) 4,3 mld, incassi delle ordinarie cartelle di pagamento, 32 mld, 16,7 mld dalle rottamazioni, i recuperi di Riscossione per gli altri enti 41,5 mld.

Controllo sul territorio: calo costante degli accertamenti

In questo andamento in crescendo per le entrate dello Stato c’è anche il focus dell’attività di controllo sul territorio, da cui però si evince un calo costante in termini di accertamenti. Erano 301 mila nel 2015 sono 189.677 nel 2023. Un dato che dimostra un cambio di scelte e di strategia a fronte di incassi di recupero in aumento: la compliance e la fase preventiva.

Le lettere di compliance

In questa strategia un focus è sulle lettere di compliance: comunicazioni che l’Agenzia delle entrate invia ai contribuenti per segnalare la presenza di una o più irregolarità fiscali, così da consentire di sanare la propria posizione fiscale avvalendosi di importanti riduzioni sanzionatorie. Di due tipi: preventive, aventi la finalità di ricordare al contribuente i principali adempimenti dichiarativi relativi alle imposte sui redditi ed all’IVA; e post adempimento, con cui al contribuente vengono segnalate anomalie riscontrate dall’Agenzia con riferimento alla dichiarazione presentata, con l’invito a correggere il proprio comportamento per evitare la successiva e più invasiva attività di controllo. Nel 2018 erano 1.901.138, nel 2024, (dato in corso di aggiornamento) sono 3.177.656.

Analisi del rischio

Il cuore del documento rivela le strategie poste in essere in questi anni dall’Agenzia per migliorare e perfezionare il processo di analisi del rischio: “Si tratta di un processo sistematico”, si legge nel documento, “in cui l’Amministrazione fiscale effettua scelte di merito in relazione agli strumenti più adeguati a stimolare efficacemente la compliance, ovvero a prevenire e contrastare la sua assenza; tale attività è tanto più efficace quanto maggiore è la conoscenza del comportamento dei contribuenti. In termini operativi, le potenzialità dell’analisi del rischio sono oggi fortemente valorizzate dal rilevante patrimonio informativo di cui l’Amministrazione finanziaria può disporre e di cui potrebbe disporre in prospettiva, in esito anche ad evoluzioni normative ed organizzative. Nel corso degli ultimi anni, infatti, il legislatore ha introdotto, in linea con gli standard internazionali, una serie di misure finalizzate a potenziare la base informativa a disposizione dell’Amministrazione finanziaria per l’effettuazione dell’analisi del rischio di evasione e frode fiscale”.

Nel dettaglio delle operazioni l’analisi del rischio condotta su progetti mirati ha portato come risultati il blocco preventivo dei crediti da bonus edilizi, in collaborazione con la Guardia di finanza, per un totale di 8,9 miliardi di euro. Lo scarto, invece, delle cessioni dei crediti agevolativi, fino a tutto il 2023 sono arrivati a 7 mld, mentre nel 2024 sono stati scartarti crediti per 1,5 miliardi. Dalla sospensione del plafond esportatori abituali, sono stati bloccati utilizzi di falso plafond per 177 milioni di euro e 154 milioni di euro nel 2024 (fino a ottobre).

Il filone sempre più rilevante delle indebite compensazioni ha fatto registrare falsi crediti di imposta per oltre 2 miliardi di euro nel 2023 e per circa 3 miliardi di euro nel 2024 (fino a ottobre).

Per quanto riguarda infine le finte partite Iva, la attività di blocco ha portato allo stop d’ufficio di circa 2.300 imprese nel 2023 e 2.821 nel 2024 (dato aggiornato al 31 agosto 2024).

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Intelligenza artificiale con strumenti predittivi

In termini infrastrutturali, si legge nel report, “l’Agenzia sta puntando molto sempre nel pieno rispetto dei principi (adeguatezza, pertinenza e non eccedenza) posti dalla normativa in materia di trattamento dei dati personali, su una gestione integrata e digitalizzata che – pur garantendo il contraddittorio e l’intervento umano – impiega software specialistici e piattaforme avanzate di analisi dei dati che consentono l’utilizzo completo delle informazioni e l’applicazione delle tecniche di intelligenza artificiale, quali il machine learning, il text mining e la network analysis, con conseguenti e costanti passi in avanti sul versante dei controlli, sempre più tecnologici e affinati. In tutti i processi di analisi del rischio svolti dall’Agenzia delle entrate, comunque, garantisce il documento, l’intervento umano è sempre garantito sia a monte, sia a valle del procedimento. I percorsi di analisi utilizzati sono, infatti, interamente sviluppati dal personale dell’Agenzia che, quindi, ha il pieno dominio sugli stessi. Inoltre, le elaborazioni prevedono sempre delle fasi di test intermedie volte a verificare che le operazioni eseguite corrispondano e quelle programmate”.

Archivio dei rapporti finanziari

Il documento fornisce poi una analisi e un resoconto mensile delle liste selettive ricavati dai dati presenti nell’Archivio rapporti, continuamente alimentato dagli invii di intermediari e altri soggetti obbligati per legge.

Nel corso del primo semestre del 2024, sono state rilasciate due liste selettive, rispettivamente relative a: – società con dichiarazioni fiscali omesse, che è stata condivisa con il Corpo della Guardia di finanza, – persone fisiche che hanno dichiarato redditi esigui. Inoltre, i dati dell’Archivio dei rapporti, conformemente a quanto previsto nel documento di DPIA, sono stati utilizzati per rivestire dei progetti di analisi dedicati ai costi non correttamente documentati dalle imprese e dai lavoratori autonomi e ai titolari di partita IVA beneficiari di bonifici per lavori di ristrutturazione.

Nel mese di ottobre è stata, inoltre, rilasciata una lista relativa ai soggetti detentori di conti esteri, sulla base dei dati pervenuti nell’ambito dello scambio automatico di informazioni DAC2/CRS, che hanno omesso di presentare la dichiarazione dei redditi (omettendo, pertanto, anche l’obbligo di monitoraggio). Al fine di fornire una vista completa sul patrimonio finanziario di tali soggetti, la lista è stata rivestita con i dati dell’Archivio dei rapporti.

Nel mese di novembre è stata, inoltre, rilasciata una lista relativa a società, di persone e di capitali, che presentano gravi incongruenze dichiarative, sulla base delle risultanze dei dati trasmessi all’Archivio dei rapporti. Infine, è in corso di sperimentazione un nuovo criterio di rischio che riguarda i contribuenti titolari di attività di impresa o di lavoro autonomo, inclusi i forfettari, basato sul confronto tra movimentazioni passive registrate sui conti correnti e acquisti e oneri sostenuti.

Riproduzione riservata



Source link

Microcredito

per le aziende

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link