«Trasporti e turisti, brindiamo al 2025 e ai progetti Pnrr»

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Sindaco Gaetano Manfredi la foto del 2024 è il Comune che spende i fondi del Pnrr, circa un miliardo con tante gru e operai al lavoro, e la sua elezione a Presidente Anci: ma il 2025 che anno sarà per Napoli?

«Effettivamente l’anno che sta finendo è stato quello dove abbiamo aperto i cantieri del Pnrr, ma abbiamo continuato anche nel percorso di risanamento del bilancio con l’abbattimento di oltre un miliardo di deficit. Ce lo ha riconosciuto anche la Corte dei Conti. La Presidenza dell’Anci è un riconoscimento alla città. Nel 2025 dobbiamo consolidare il lavoro che stiamo facendo».

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Insomma, i napoletani vorrebbero per il 2025 una Napoli più accogliente e vivibile con servizi come i trasporti e la manutenzione della città più soddisfacenti cosa risponde?
«Per i trasporti, ma non solo, sarà un anno cruciale: apriremo nuove stazioni della linea 1 come quella del Centro direzionale a gennaio e in primavera quella Tribunale. E avanzeremo nei lavori per aprire per fine 2026 la stazione Capodichino per arrivare all’Aeroporto. Porteremo la linea 6 in esercizio ad orario pieno, grazie alle assunzioni che stiamo facendo e al tavolo di concertazione con i sindacati. E completeremo la progettazione per arrivare a Bagnoli e Posillipo. Metteremo sui binari i nuovi tram che stanno già arrivando. E a gennaio riapre anche la funicolare. Ci sarà nella sostanza un ampliamento complessivo dell’offerta di trasporto pubblico».

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Non crede che la zona orientale della città sia in sofferenza sul fronte dell’infrastruttura trasporti?
«La scommessa è aumentare il trasporto su gomma dove ci sono ancora delle criticità per mancanza di autisti che stiamo però per assumere. E stiamo facendo valutazioni su Napoli est su come integrare i vari servizi di quell’area che è effettivamente la più sguarnita. In estate però arriveranno i primi bus elettrici per attivare la linea Brt (“Bus transit rapid” cioè bus in corsie riservate ndr) che partirà proprio da Napoli est».

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Napoli è piena zeppa di turisti: è ancora una opzione quella di collegare il Museo archeologico nazionale di Napoli con il Museo di Capodimonte con una linea della metro?
«L’impegno che ci siamo presi è di concretizzare molte cose già avviate e questo collegamento dei due Musei è una cosa che concretizzeremo perché non è più in discussione se farla o meno, ma solo come farla. Ci sono due scenari in campo: una metro sotterranea che passa per i Colli Aminei, o un collegamento che attraversa la Sanità utilizzando i cunicoli che già ci sono. Dobbiamo scegliere su quale percorso puntare e lo faremo molto presto».

Le strade di Napoli sembra siano stregate: tutte le volte che ci sono soldi e progetti per migliorarle, aprire i cantieri diventa difficilissimo: perché?
«Apriremo molti cantieri e mi auguro a breve. I progetti hanno avuto una lunga gestazione perché li abbiamo dovuto concordare con la Sovrintendenza. Noi siamo pronti e puntiamo a iniziare i lavori presto in tutti i cantieri di Posillipo, via don Bosco e tutte le strade intorno all’Aeroporto, poi Calata Capodichino. Siamo impegnati nel recuperare risorse per un intervento su tutte le strade del Vomero».

Si dice di lei che non si scompone mai, non si arrabbia mai, quasi fosse un robot, insomma i suoi concittadini vorrebbero conoscerla meglio a livello caratteriale…
«Io mi arrabbio spesso, ma non in pubblico…»

Faccia uno sforzo: quali sono le circostanze che la fanno arrabbiare di più?
«Le cose che mi fanno arrabbiare di più sono due: la malafede, perché credo che l’onestà intellettuale sia il fondamento di qualsiasi azione amministrativa. La seconda cosa che mi fa arrabbiare moltissimo è l’incompetenza. Viviamo in una società dove la competenza è diventata merce rara».

In tre anni di sindacatura qual è la cosa che l’ha fatta arrabbiare di più dei comunali di qualsiasi rango?
«Alcuni atteggiamenti. Come quando mi vogliono raccontare delle cose fasulle pensando che io possa crederci. Lo trovo insopportabile. Mi dà fastidio essere preso per i fondelli preferisco le critiche alle frottole».

Torniamo al suo lavoro di Presidente Anci: cosa butterebbe dalla finestra della Legge di bilancio varata dal Governo? E quale cosa invece salverebbe?
«Bisogna dare più flessibilità economica per i bilanci dei comuni che hanno moltissimi vincoli. Penso alle restrizioni alla spesa corrente che dipendono dall’applicazione del patto di stabilità. Su questo bisogna fare una prima riflessione. Perché è veramente difficile – con queste regole – per gli Enti locali mantenere un livello dei servizi che soddisfi i cittadini».

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E cosa salva della Legge di bilancio?
«Un dato positivo è il mantenimento della possibilità di assumere per i Comuni, non c’è stato il blocco del turnover. Che è fondamentale per far funzionare la macchina amministrativa. Ed è positivo il sostegno economico che è stato dato ai Comuni per sostenere le spese dei ragazzi meno fortunati che vengono affidati ai Comuni, sono stati stanziati 100 milioni».

Lei ha sempre fiducia nel dialogo istituzionale? Da sindaco di Napoli con il Governo ha funzionato. Otterrà gli stessi risultati da Presidente Anci?
«Sono sempre fiducioso perché penso che sia oltre che utile e necessario, sia doveroso un confronto istituzionale leale e franco tra tutte le articolazioni dello Stato».

A Milano per contrastare la movida violenta, i parcheggiatori abusivi, il proliferare della criminalità da strada, da oggi e fino al 31 marzo sono in vigore 10 zone rosse, dove per chi si macchierà di questi reati scatterà il “daspo urbano”. Napoli soffre degli stessi mali è ipotizzabile anche dalle nostre parte questa strategia?
«È un modello che ha un carattere di straordinarietà verso il quale c’è attenzione anche da parte mia. Indubbiamente ci sono aree sensibili a Napoli. Su piazza Garibaldi stiamo facendo un grande lavoro ma ci sono luoghi dove si combinano disagio e criminalità e avere a disposizione strumenti di maggiore efficacia sarebbe utile. Dobbiamo valutare l’applicazione di questo modello non lo escludo per Napoli ma bisogna prima osservare il suo funzionamento».

Il capo della Protezione Civile Fabio Ciciliano, ha inserito Scampìa e Secondigliano nella lista delle aree del Paese dove applicare il “modello Caivano” dove Ciciliano è commissario. Insomma il commissariamento di pezzi di Napoli la trova d’accordo?
«Ne abbiamo discusso con la Presidenza del Consiglio di questa eventualità. Vedrò Ciciliano nei prossimi giorni per avviare queste attività. L’idea è di poter affrontare problematiche, penso all’annosa vicenda dello sgombero del Campo Rom di via Cupa Perillo, dove servono poteri straordinari per superare dei vincoli burocratici. Cupa Perillo è una emergenza complessa e si agirà sempre nel rispetto e della dignità delle persone. Ci sono ancora 7 milioni affidati alla Prefettura per affrontare questi temi. Si lavora in sintonia con tutti. Nella consapevolezza che tra Scampia e Secondigliano ci sono complessità da superare».

Senta, tra chi l’ha fatta arrabbiare c’è anche il governatore De Luca quando non si è voluto fare la foto con lei al party del Calcio Napoli?
«Nooo! Ognuno sceglie liberamente quello che vuole fare, la cosa importante è lavorare tutti per il bene comune ed è il mio obiettivo principale»

Lei sa che con il governatore fuori dai giochi per il terzo mandato, almeno in quota centrosinistra, i suoi alleati torneranno a bussare alla sua porta per farla candidare alla Regione? Cosa risponderà?
«Voglio fare il sindaco, voglio continuare a farlo così come il Presidente dell’Anci. Questo è il mio percorso. Ovviamente darò il mio contributo nelle scelte che si faranno per la situazione regionale».

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Sono tre anni che indossa la fascia tricolore, di solito i sindaci a questo punto del mandato rimescolano le carte in giunta: lei quando lo farà il rimpasto?
«Faremo una riflessione in primavera perché il rimpasto si incrocia con la vicenda regionale. Superare questa fase ci consentirà di fare le scelte migliori».

Torniamo a Napoli e al 2025 che deve dare migliori risultati sulla vivibilità cittadina: a quando le nomine dei manager nelle partecipate che devono erogare appunto i servizi?
«Una linea molto importante è separare la gestione delle Aziende, fatta dai direttori generale che abbiamo selezionato e continueremo a farlo con procedure meritocratiche, da quella che è l’indirizzo politico che deriva dalla giunta e dai Cda: e la politica non si deve occupare della gestione».

In scadenza ci sono gli amministratori unici di Asìa e Mostra d’Oltremare…
«Siamo pronti, appena scadranno torneremo a una gestione più regolare, cioè ai Cda, in cui cercheremo di mettere in campo competenze adeguate».

Che servono per una città come dicevamo piena di turisti che per fortuna non sono mai andati via, o no?
«Noi ci lamentiamo a giorni alterni: un giorno perché sono troppi l’altro perché troppo pochi. Il turismo rappresenta una ricchezza e deve essere gestito anche in maniera professionale e il Comune fa la sua parte».

I napoletani e i turisti vogliono farsi il bagno a mare a Napoli: per la prossima estate lo prende l’impegno che finalmente ci saranno le piattaforme di legno sugli scogli del lungomare e si potranno fare i tuffi?
«È un obiettivo complicato da raggiungere quello di potere almeno realizzare le piattaforme di legno sulle scogliere, uno strumento utile per garantire accessibilità alla nostra costa che è perfettamente balneabile e utile per napoletani e turisti. Posso dire che per questa estate abbiamo un progetto ci auguriamo di avere presto il parere della Sovrintendenza per realizzarlo».

C’è un altro mare che bagna Napoli, quello dell’area orientale: anche qui che possibilità ci sono di tuffarsi in estate?
«Stiamo facendo un grande lavoro anche con gli altri comuni dell’area sugli scarichi fognari di quella zona perché il nostro obiettivo è aumentare l’area della balneabilità di Pietrarsa, c’è molto da fare, ma stiamo lavorando con Abc e con i comuni dell’Ente idrico per intervenire su una serie di canali che raccolgono scarichi e che vanno a mare»

C’è da lavorare anche sugli approdi da diporto: a che punto è il porto di Vigliena, ci sono offerte dai privati?
«Ci sono vari interessi che stiamo valutando sia per Vigliena che per la portualità a Bagnoli, ci sono investitori».

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Capitolo stadio Maradona: il Presidente De Laurentiis al ritorno da Los Angeles ha annunciato una conferenza stampa dove “dirà tutta la verità sullo stadio”. Cosa si aspetta?
«La priorità del Comune è la riqualificazione del Maradona che rappresenta un simbolo per la città ed nel cuore dei tifosi. Bisogna trovare le condizioni di compatibilità economiche giuste, c’è la massima disponibilità dell’Amministrazione comunale ma non basta serve il sostegno anche del Governo e della Regione come sta avvenendo in altre parti dell’Italia»

Il patron potrebbe annunciare di volere costruire uno stadio nuovo di zecca a Ponticelli, ipotesi che non ha mai smentito…
«In queste cose conta anche l’aspetto sentimentale e la struttura di Fuorigrotta è nel cuore dei napoletani. Noi siamo pronti a discutere di tutto e su tutto ma servono progetti anche perché per fare un altro stadio è necessario che ci sia compatibilità con il disegno urbanistico della città».

La nostra chiacchierata sta finendo che augurio fa ai suoi concittadini?
«Di ogni bene, faccio un saluto affettuoso a tutti i napoletani. In maniera particolare a quelli più fragili e che hanno difficoltà, a loro auguro un anno pieno di speranza, salute e bene. Con il welfare dove abbiamo risorse importanti, ma comunque insufficienti rispetto ai bisogni, staremo loro vicini».

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Un’ultima curiosità: a tavola è tradizionalista o è per la nouvelle cuisine, insomma mangerà vongole e baccalà o cosa?
«A tavola sono tradizionalista in queste occasioni mangio sempre la stessa cosa cioè spaghetti a vongole e baccalà e insalata di rinforzo. Non amo altre varianti».





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