«Come ti ho creata ti distruggo». L’incredibile avvertimento dell’ex sindaco alla nuova sindaca di Avellino (che è stata sua vice)

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 


Ad aprile Gianluca Festa è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta “Dolce Vita” con l’accusa di associazione a delinquere. A giugno la sua vice ha vinto le elezioni: «Una grazia ricevuta», secondo l’ex sindaco

«Abbiamo scelto di candidare Laura Nargi perché era la persona più indicata per far votare me. Il suo nome è frutto di una circostanza. Io non potevo candidarmi e un’ordinanza mi ha impedito di essere eletto. Laura dovrebbe farmi una statua, se è sindaca lo deve a me. Ora o accetta le mie condizioni oppure si va al voto: mi presento io, si presenta lei e vediamo chi vince». Con queste dichiarazioni esplosive al Mattino l’ex sindaco di Avellino Gianluca Festa, indagato per associazione a delinquere nell’ambito dell’inchiesta “Dolce Vita”, è ripiombato nella politica di quella che considera la “sua” città. Sotto attacco l’attuale sindaca Laura Nargi, sua vicesindaca dal 2019 al 2024, quando sono piombate le dimissioni di Festa a inchiesta in corso. L’operazione dell’ex sindaco è una completa delegittimazione di Nargi la cui giunta, ora, è appesa a un filo.

Le accuse di Festa

Per Festa, «Laura Nargi si ritrova sindaca per una scelta non sua». Questo perché, spiega ancora l’ex sindaco, un’ordinanza gli ha impedito «di essere eletto, un’ordinanza che per la Cassazione era illegittima». Sarebbe quindi stata scelta dal suo gruppo come controfigura dello stesso Festa in modo da portare avanti i suoi progetti. Cosa che però, secondo l’ex primo cittadino, non starebbe avvenendo: «Il problema è come immaginiamo di amministrare questi quattro anni e mezzo. Rispetto a scelte strategiche». Festa quindi illustra il programma che Nargi dovrebbe seguire: da un quartiere universitario a un campo sportivo. Tutti interventi che l’attuale sindaca dovrebbe perseguire se vuole rimanere al suo posto. Un ricatto politico al quale somma la delegittimazione: «Al momento delle scelte i nomi sul tavolo per sostituire la mia candidatura erano Marianna Mazza, Ugo Maggio e un noto professionista della città. Sul tavolo del gruppo Nargi non c’era. Nessuno l’aveva scelta e se fosse riuscita a organizzare una lista sarebbe diventata, forse, consigliera d’opposizione», prosegue ancora Festa. Che parla di «grazia ricevuta», di designazione «quando nessuno la voleva», di coraggio «di candidarla». Nargi non sarebbe stata padrona del suo destino, né ora sarebbe padrona della giunta.

Prestito personale

Delibera veloce

 

La giunta di Avellino che non c’è

Dopo la vittoria al secondo turno delle elezioni comunali, a luglio, Nargi aveva composto una giunta di tecnici con la promessa di avviare una seconda fase, più politica, nei mesi successivi. Promessa mantenuta il 20 dicembre con la firma da parte della sindaca dei decreti di nomina non ancora controfirmati dagli assessori scelti. Ieri, 30 dicembre, si è tenuto un summit d’emergenza tra la sindaca e gli assessori nominati per trovare una quadra dopo le dichiarazioni del loro capo politico azzoppato dall’inchiesta della Procura di Avellino. «La giunta non è fatta di festiani e non festiani, ma siamo tutti festiani, prima di tutto lei. E fin dall’inizio. La vicenda attuale non è legata alle deleghe», sostiene Festa. Di fatto Nargi è stata la sua ex vicesindaca e 7 dei 9 assessori della giunta che si dovrebbe costituire sono considerati vicini a Festa. Le trattative sarebbero in corso, ma come riporta il Corriere dell’Irpinia all’orizzonte ci sarebbero due prospettive: una riappacificazione tra Nargi e Festa oppure un accordo della sindaca con la minoranza in modo da traghettare per un po’ la consiliatura fino alle prossime elezioni. Ad accoglierla ci sarebbe il campo largo di Antonio Gengaro che guida una coalizione formata da Pd, Avs, M5S, +Europa e Civiche. Al primo turno dell’8-9 giugno Gengaro aveva ottenuto il 37% dei voti. Ma al secondo turno del 23 e 24 giugno è stato battuto da Nargi che con il suo 51,8% ha vinto di misura sulla formazione di centro-sinistra, ferma al 48,2%.

Il nastro strappato e la minaccia del ritorno in politica

L’attacco sotto forma di intervista al Mattino era stato anticipato dallo sgarbo istituzionale dell’inaugurazione del sottopasso cittadino che collega Piazza Garibaldi a via San Leonardo, avvenuto il 6 dicembre. In un video trapelato solo qualche giorno dopo si vede Nargi che prova a salutare Festa ma viene da questi ignorata. L’ex sindaco allora in favore di telecamere strappa con le mani il nastro che invece Nargi avrebbe dovuto tagliare. «Lei non mi ha invitato. So che la mia presenza è ingombrante, ma lei avrebbe dovuto invitarmi e dire che ero stato io l’artefice dell’opera. Invece il giorno prima mi dice che la mia presenza avrebbe potuto rappresentare un’ingerenza per le indagini. Non mi faccio prendere in giro. Io vengo e ti tolgo la scena. Io vengo e ti anniento. Se vengo io, tu scompari. E sono stato già garbato ad andare lì prima che lei parlasse», sostiene Festa nella sua intervista. Che assicura: «Se Nargi accetta le mie condizioni per il bene della città si può anche proseguire. In caso contrario prenda atto che non ha una giunta e torniamo al voto a maggio. Io sono pronto a scendere di nuovo in campo. «Prima o poi o nel 2025 o nel 2029 tornerò a indossarla (la fascia, ndr.)».

L’inchiesta “Dolce Vita”

L’inchiesta ribattezzata “Dolce Vita” si è conclusa il 27 dicembre con la chiusura delle indagini preliminari da parte della Procura di Avellino. Sono 26 gli indagati a vario titolo per corruzione, frode ai concorsi pubblici, e altri gravi reati. Tra questi c’è proprio l’ex sindaco Gianluca Festa. Le indiscrezioni sulla stampa delle indagini erano però già circolate a marzo e il 25 di quel mese Festa aveva deciso di dimettersi per ciò che stava già circolando a suo nome. Il 18 aprile era poi arrivato l’arresto ai domiciliari. Misura cautelare revocata il 18 settembre. Sorte diversa per Nargi: indagata per concorso in associazione a delinquere e ascoltata dai pm lo scorso 14 ottobre, non è poi finita nell’elenco degli indagati alla chiusura delle indagini preliminari. L’inchiesta della Procura coordinata dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza si è mossa su più filoni e ha fatto fatto diverse ipotesi di reato contro Festa e un sistema di appalti, corruzione e violazioni nei procedimenti amministrativi che vedevano il loro fulcro proprio nel palazzo comunale. Contro Festa ci sono diversi capi d’imputazione. Primo fra tutti l’associazione a delinquere, di cui è considerato capo e promotore, finalizzata a corruzione, rivelazione del segreto d’ufficio, falso in atto pubblico e violazione della normativa sugli appalti pubblici e della trasparenza nei procedimenti amministrativi. Al centro delle indagini degli inquirenti sono finiti i rapporti tra il mondo dell’imprenditoria e il sindaco, ma anche una serie di concorsi banditi dal Comune. Sono infatti 14 gli indagati per presunti illeciti in quattro concorsi: 8 per un concorso, poi sospeso da un blitz delle fiamme gialle, a 10 posti da vigile urbano; 3 per la procedura di selezione per il concorso di geometra; 2 per un concorso di istruttore categoria C e un’indagata per il concorso di funzionari tecnici. Sarebbero tutti intermediari, per lo più familiari dei beneficiari e vincitori dei concorsi o di coloro ammessi alla prova scritta nella selezione a vigile urbano. Avrebbero ricevuto in anteprima le prove da intermediari dell’ex sindaco Festa.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Cessione crediti fiscali

procedure celeri