Solo vantaggi per chi lavora la domenica con il nuovo bonus: la Corte di Cassazione stoppa i datori di lavoro irrispettosi, tutto è favore dei cittadini.
Finalmente un respiro di sollievo per i contribuenti, per chi lavora la domenica c’è a disposizione un bonus che calza a pennello. Nessun datore di lavoro farà più il furbo con i propri dipendenti, sfruttandoli solo ed esclusivamente per i propri interessi. Soprattutto questi ultimi non perderanno più i soldi che gli spettano, anzi vedranno garantiti i loro diritti senza alcuno spreco. Maggiorazioni e non solo, l’intero apparato legislativo è dalla parte di chi “porta il pane a casa” anche durante il giorno di riposo per eccellenza.
Questa volta il CCNL, sigla che indica il Contratto collettivo nazionale del lavoro, viene corretto dalla Corte di Cassazione che in materia ritiene di disciplinare in maniera specifica la questione. Si tratta di analizzare un Decreto, il n.66 del 2003, il quale pone all’articolo n. 9 che il lavoratore ha diritto ogni 7 giorni una giornata di riposo, che di norma è la domenica. Queste ore di riposo sono da sommare con quelle del risposo giornaliero, ma c’è di più.
Lo stesso articolo predispone che il riposo potrebbe essere fissato in una giornata differente dalla domenica se ce ne sono esigenze tecniche, come ad esempio la necessità di svolgere quella determinata mansione proprio di domenica. Ed è qui che entra in giorno la novità che sta facendo impazzire di gioia i cittadini.
Conoscerla in maniera adeguata significa avere dalla propria la possibilità di far valere i propri diritti che oggi si tramutano esclusivamente in interessi economici. Con la penuria del momento, è il minimo abbracciare queste possibilità.
Bonus per chi lavora la domenica: chi sono i maggiori beneficiari?
I cittadini hanno dalla loro un rientro economico non indifferente, e proprio per questo devono fare valere i loro diritti in maniera adeguata. L’indigenza sta sempre più aumentando a causa delle criticità del quadro economico nazionale ed internazionale del momento, per cui capire chi sono i beneficiari fa la differenza. Quali sono i requisiti in questione? Comprendere ciò significa avere dalla propria la possibilità di lavorare la domenica con una maggiorazione da record, ma tutta meritata!
È la sentenza n. 31712 della Cassazione che specifica che il dipendente in questione, cioè quello che lavora la domenica, ha per diritto una compensazione adeguata. Questa non può esaurirsi nello spostamento del giorno di festa a un altro della settimana, quindi facendo “rispettare le sue esigenze” in questo modo. Ma è in termini monetari che bisogna garantirgli quanto rispetta, cioè una maggiorazione che figura in busta paga.
Un caso concreto può aiutare nella comprensione. Se un addetto alle pulizie richieda il versamento delle differenze retributive legate al giorno festivo, notturno e domenicale, sia interfacciandosi al Tribunale di Primo Grado che in secondo, con la Corte d’Appello, gli deve essere riconosciuto quanto gli spetta. Cioè somme ulteriori nella forma d’integrazione o maggiorazione.
I giudici accertano ciò dal momento in cui il dipendente è inserito nel 3° e 4° livello CCNL Multiservizi, per cui il datore di lavoro potrebbe essere condannato se non gli dà quanto gli spetta. Questo perché è lo stesso inquadramento superiore a determinarlo e il fatto che il lavoro domenicale sia più gravoso. La magistratura ha accettato le richieste, e la sentenza d’Appello si è mostrata favorevole al lavoratore che ha contestato la falsa applicazione degli articoli n. 2697 e 1226 del Codice Civile, e il riconoscimento dell’indennizzo per la prestazioni svolte di domenica.
Si consolida la concezione che se si lavora nel giorno di riposo per eccellenza, anche e qualora ci sia un altro giorno di riposo settimanale, deve in ogni caso esser compensato da una maggiorazione. Se questo non è predisposto dal CCNL, allora è il giudice a decidere in base agli articoli sopracitati del Codice Civile, senza dare prova della maggior gravosità del lavoro prestato di domenica.
La ratio della decisione è animata dal fatto che il lavoratore che non libero la domenica, abbia meno tempo a disposizione. Quindi, non potrebbe stare con il prossimo, determinandone così una rilevante gravosità sul piano sociale.
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