Olbia Un amore lungo venticinque anni, vissuto dietro le quinte di lussuose feste private in Costa Smeralda e di concerti dai grandi numeri che hanno fatto cantare migliaia di persone. Lavora nell’ombra, ma è lui che insieme al suo staff dà luci, voce e palchi alle star della musica nazionale e internazionale. La sua creatura si chiama Centro musica e quest’anno, Manuel Spano, 46 anni di Olbia, festeggia venticinque anni di attività. Al molo Brin, la sua squadra, composta da venti dipendenti – tecnici esperti nell’allestimento di strutture per concerti e service audio, video e luci – sta ultimando il palco sul quale, la notte di San Silvestro, saliranno i Pinguini tattici nucleari e i Boomdabash.
Questo è solo l’ultimo lavoro in ordine cronologico. Perché l’elenco degli artisti per i quali il Centro musica ha organizzato eventi è lunghissimo: John Legend, Amii Stewart, Gloria Gaynor, Robbie Williams, Lucio Dalla, Antonello Venditti, Zucchero, Simple Minds, Ricky Martin, solo per citarne alcuni. La scalata di Manuel Spano è iniziata nel duemila. «Lavoravo come dipendente al Centro musica, allora era un negozio di strumenti musicali – racconta – Poi, sono entrato nella società, e dopo un po’, ho rilevato l’azienda. Ho iniziato a fare i primi servizi di noleggio di impianti audio e luci. Ho creduto sempre di più in questa attività, investendo nella tecnologia per essere sempre preparato e all’avanguardia per poter stare al passo col mercato della Costa Smeralda. È lì che è decollato il mio lavoro. Prima con le feste private nelle ville, e poi, con i concerti al Cala di Volpe. Da vent’anni curo gli eventi smeraldini: dai matrimoni degli oligarchi russi, agli spettacoli. Il mio mood da quando ho iniziato a lavorare è sempre lo stesso: investire nell’innovazione. Questo mi ha consentito di crescere ed espandere con successo la mia attività».
Oggi, la sua, è un’azienda leader nel settore che ha sempre come epicentro la Costa Smeralda, ma che ha allargato gli orizzonti in tutto il nord Sardegna. Da una decina d’anni allestisce le strutture per i concertoni del Capodanno olbiese, oltre a occuparsi di varie manifestazioni: da quelle sportive, come la Rolex cup, a quelle promosse da case automobilistiche. «Io costruisco con la mente, poi, mi confronto con i ragazzi del mio staff e insieme realizziamo gli allestimenti. Che sono sempre diversi l’uno dall’altro, in base alla location e alla tipologia di evento». Per allestire un palco come quello realizzato al Molo Brin ci vuole una settimana di lavoro. «Al Cala di Volpe lo montiamo in 16 ore e lo smontiamo in otto per liberare lo spazio il giorno dopo del concerto. Per fare questo, organizzo una vera e propria task force», spiega.
E pensare che il suo sogno, quand’era ragazzo, era quello di diventare pilota. «E in parte ci sono pure riuscito perché con i soldi che guadagnavo lavorando, ho preso il brevetto». Ma, poi, la vita lo ha portato a fare altro. A pilotare non aerei, ma una struttura ben consolidata, formata da professionisti che si occupano di ideare, pianificare, allestire e realizzare manifestazioni musicali. In queste nozze d’argento col suo lavoro che festeggia nel nuovo anno, il bilancio non può che essere positivo, anche se il sacrificio è stato tanto e ciò che ha costruito lo ha conquistato giorno dopo giorno. «Sempre con il sorriso, anche nei momenti più difficili – rimarca lui – E questa credo sia la mia qualità migliore». Ricordare tutti gli artisti per i quali ha lavorato in questi anni è difficile. Ma quando chiedi a Manuel Spano quali sono stati quelli con cui è stato più emozionante lavorare, la risposta arriva senza neanche pensarci un secondo. «Charles Aznavour e Julio Iglesias – dice –: i miei genitori ascoltavano le loro canzoni, e io sono cresciuto con quelle musiche. Vere e proprie icone. Mai avrei pensato che un giorno li avrei serviti. È stato un sogno bellissimo che si è realizzato».
Recentemente in città è nato per iniziativa dell’imprenditore olbiese il “Centro musica Academy”, gestito dall’associazione Sonora, con l’obiettivo di consentire anche a chi non ha la possibilità economica di poterlo fare, di avvicinarsi alla musica. «Ognuno di noi, nel suo piccolo, può fare qualcosa per gli altri», dice. Perché lui non dimentica mai da dove è partito e tutta la forza e la passione che ci ha messo e continua a metterci, per arrivare dove è arrivato. «Crescere sempre con umiltà, senza pensare mai di essere arrivati: questo è il motto della mia vita».
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