Un anno indimenticabile vissuto intensamente che resterà indelebile nella memoria di chiunque abbia nel cuore la Dinamo. Il 2024 sarà per sempre associato con l’approdo in serie B Interregionale, ovvero a un campionato che travalica i confini del Friuli-Venezia-Giulia. “Dinamo A History of Passion” è infatti più di un semplice motto: rappresenta un autentico mantra che il presidente Tiziano Palumbo intende mantenere in tutta la sua purezza a prescindere da come finirà questa prima avventura in serie B.
Un’avventura iniziata il 15 giugno 2024, con la Dinamo che batte i sardi della Sennori in una Cividale invasa da quasi duemila tifosi bianconeri e accede al quarto livello della pallacanestro nazionale. «L’esodo verso la città longobarda per lo spareggio promozione contro i sardi della Pallacanestro Sennori, è stata l’immagine della passione popolare che diventa stimolo per dare solidità e continuità al nostro progetto. E questo porta a una sola conclusione: essere il presidente della Dinamo, oltre che un onore, diventa un piacevole onere» commenta il presidente Tiziano Palumbo.
«È un motivo ulteriore per metterci sempre più cuore e impegno. Siamo felici di aver riportato il basket goriziano in un campionato nazionale tenendo però presente che la Dinamo è qualcosa di sostanzialmente diverso dalla storica Pallacanestro Gorizia – prosegue Palumbo – Siamo orgogliosamente goriziani, ma niente immediate sovrapposizioni tra noi e, per l’appunto, la storia e la tradizione di un sodalizio passato di cui non possiamo e non vogliamo essere considerati eredi. Lo stato delle cose e la nostra bravura ad andare in controtendenza rispetto alla caducità della città ha fatto sì che la Dinamo si sia ritrovata a essere la principale realtà sportiva di Gorizia. Motivo di vanto ma, ripeto, il nostro percorso e la nostra anima sono qualcosa di profondamente diverso e peculiare».
L’approdo in questa categoria ha comportato un triplicarsi degli sforzi in tutti i sensi, a cominciare dal punto di vista economico, sostenibile grazie agli sponsor (i main Dinamica, Comody, Goriziana Caffè oltre a Tecnocoop, Equipe, Hotello, Deaht, Grado 2000, Servizi per l’Enologia Gorizia, Banca FVG 360, Ca’ di Pieri, Rebekin). Ancora il presidente: «Come società sapevamo che atterrare su un pianeta attiguo al basket professionistico avrebbe comportato una fase di apprendimento, delle scosse di assestamento. Un cambiamento di prospettiva e mentalità ma non radicali. L’intento rimane quello di coniugare risultati a questi livelli senza perdere di vista lo spirito che contraddistingue la Dinamo da quando è stata fondata».
Un pensiero particolare Palumbo lo rivolge a quanto concepito e realizzato attorno alla Stella Matutina a partire dal dicembre del 2019, affrontando anche le difficoltà legate al Covid. «Ci siamo rimboccati le maniche trasformando la Stella da semplice palestra di allenamento a casa nostra, qui gravitano decine di famiglie soprattutto per quanto riguarda il settore giovanile. Ringraziamo la Regione per il supporto che ci ha fornito nel realizzare questo progetto che è via via cresciuto assieme a noi. Ci tengo a sottolineare l’importanza che riveste tutto ciò in ambito sociale perché, tra la brutta esperienza dell’epidemia e la superficialità del mondo moderno che ne minano i fragili equilibri, gli adolescenti hanno a loro disposizione uno spazio agonistico e ricreativo gestito con passione e professionalità».
Impossibile tuttavia non toccare il delicato problema della mancanza di un impianto cittadino in grado di adempiere alle richieste della Fip per giocare in serie B. «Il punto di domanda relativo all’impianto di gioco è rimasto tale fino al 31 agosto e si è parzialmente risolto soltanto grazie all’ospitalità del Comune di Romans e dell’Asar. Non possiamo che ringraziarli di cuore per averci accolto ma non poter giocare a Gorizia ha avuto e ha delle ripercussioni negative sotto molteplici aspetti. A cominciare dai due più evidenti e allo stesso tempo importanti: quello tecnico, poiché svolgiamo solo una parte degli allenamenti dove poi giochiamo le partite, e quello economico poiché, essendoci dovuti arrangiare e lottando contro il tempo per trovare una soluzione consona, non abbiamo potuto impostare la campagna abbonamenti con le modalità e i numeri viceversa possibili se l’Amministrazione della nostra città si fosse adoperata per risolvere positivamente la questione».
«Sono concetti che ho già espresso e che non hanno alcun intento polemico – prosegue Palumbo – ma è comunque giusto ribadirli. La necessità di spostare il match decisivo della stagione da Gorizia a Cividale era diventata palese già durante la finale play-off regionale con Cordenons: la Stella Matutina non bastava a contenere tutti i tifosi, tanto meno in un campionato di B interregionale il cui regolamento esplicita regole ben precise riguardo alla capienza delle palestre. Il PalaBigot e l’Ugg, ultimati i lavori di ristrutturazione, potrebbero essere pronti nella migliore delle ipotesi a febbraio. Nel caso del principale impianto cittadino, permangono parecchi dubbi non tanto per quanto concerne la tempistica tra l’altro legata a GO!2025, ma per i lavori di adeguamento dei canestri e del parquet che ci inducono a considerarlo pronto in tempo per eventi di intrattenimento ma non certo per eventi sportivi».
«Rimane il fatto incontrovertibile che la situazione alla Dinamo ha provocato non semplici fastidi e perdite soprattutto a livello di botteghino. Ho sperato a lungo nella soluzione transfrontaliera di giocare a Nova Gorica nell’anno in cui i due comuni saranno uniti dal ruolo di Capitale europea della Cultura. Sarebbe stato un segnale bellissimo ma evidentemente non c’è stata la volontà necessaria. Peccato, un’altra occasione persa» conclude con amarezza il presidente.
Giocatori e tifosi a Ferrara nella foto di Mauro Blazica
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