Pensioni 2025, riscatto dei periodi senza contribuzione: quali novità?

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Pubblichiamo quest’oggi sul nostro portale un articolo scritto per mano del Dott. Maurizio Gibbin, uno dei tre firmatari della proposta di Riforma pensioni inoltrata al Governo, a firma Perfetto- Armiliato-Gibbin, in cui si affronta un argomento importante e di assoluto interesse ossia il riscatto dei periodi di lavoro non coperti da contribuzione e già caduti in prescrizione che permetterà di richiedere all’INPS la costituzione di una rendita vitalizia. Di seguito le sue parole in cui spiega i dettagli del disegno di Legge approvato in Senato l’11 dicembre scorso.

Pensioni, riscatto dei periodi senza contribuzione: quale opportunità nel 2025?

L’11 dicembre 2024 è stato definitivamente approvato dal Senato il disegno di legge di iniziativa governativa A.C. 1532-bis-A, nel quale sono stati inseriti nuovi provvedimentiin merito alle “Disposizioni in materia di lavoro”.

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Nel complesso il disegno di legge sul lavoro si sviluppa in 34 articoli; tra questil‘Articolo 30 interessa i lavoratori dipendenti e i co.co.co. che hanno nella propria posizione INPS dei ‘periodi di contribuzione scoperti’, riguardo a contributi non versati per inadempimento del datore di lavoro o del committente.

Così cita l’Articolo 30 del Ddl Lavoro in materia previdenziale e contributiva: https://temi.camera.it/leg19/provvedimento/a-c-1532-bis-a-disposizioni-in-materia-di-lavoro.html

“…prevede la possibilità per il lavoratore dipendente privato (o per i collaboratori in forma coordinata e continuativa), in caso di contributi pensionistici non versati per inadempimento del datore di lavoro (o del committente) e caduti in prescrizione, di richiedere all’INPS, con onere a carico del lavoratore, la costituzione di una rendita vitalizia. Tale possibilità è riconosciuta qualora sia decorso il termine di prescrizione per l’omologa richiesta (già prevista nell’ordinamento) da parte del datore di lavoro (o da parte del medesimo lavoratore in sostituzione del datore)”

Quindi, chi ha dei periodi di lavoro non coperti da contribuzione e già caduti in prescrizione, ovvero per un trascorso termine del periodo di dieci anni, potrà richiedere all’INPS la costituzione di una rendita vitalizia, reversibile per colmare il periodo di mancata contribuzione, ma sarà necessario pagare un onere economico equivalente a quello del riscatto.

La rendita vitalizia è un istituto disciplinato dall’art. 13 della legge n. 1338/1962, ed ha lo scopo di porre rimedio alle omissioni contributive nei casi in cui il recupero dei contributi è diventato impossibile per maturata prescrizione.

Rendita vitalizia, come attivarla?

Per attivarla, ad oggi, sono possibili due modi: nell’ordinario termine di prescrizione decennale che la richiesta venga fatta dal datore di lavoro all’INPS oppure, se non la si può ottenere dal datore di lavoro, la richiesta potrà essere inoltrata all’INPS direttamente dal lavoratore interessato.

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Il Ddl lavoro aggiunge quindi una nuova possibilità, non soggetta a prescrizione, utilizzabile nel caso in cui le prime due possibilità siano prescritte: pagando l’onere pari a quello del riscatto a carico esclusivo del lavoratore.

Diciamo subito che gli oneri da pagare per sanare i periodi di mancati contributi non sono senz’altro bassi, ma comunque questa nuova possibilità potrebbe diventare interessante per quei i lavoratori che si trovano (o si sono trovati negli ultimi anni) a non poter rientrare nei requisiti di legge per poche settimane/mesi a ridosso delle scadenze delle varie leggi di pensionamento anticipato che si sono succedute negli ultimi anni.

Poter acquisire e consolidare il diritto di rientrare nelle leggi di pensionamento anticipato del 2022, del 2023 o 2024 potrebbe fare la differenza, ad esempio tra un calcolo misto retributivo/contributivo rispetto a un calcolo completamente contributivo, per non contare poi sulla variabilità delle finestre e altri balzelli e limitazioni varie aggiuntesi nel corso degli anni.

Ovviamente, ogni lavoratore ha una propria storia lavorativa e contributiva, e quindi non è possibile trarne una ricetta di convenienza uguale per tutti, ma sicuramente in sede di verifica presso un Patronato o un CAF specializzato potrebbe essere utile verificare e valutare se a livello economico proiettato nel lungo tempo possa valere la pena anticipare il pagamento degli oneri per avere una rendita pensionistica più elevata nel lungo periodo.

Chiediamo ai nostri lettori di condividere con gli altri lettori del sito Pensionepertutti,it le proprie storie ed esperienze, soprattutto quelli che per poche settimana non hanno potuto usufruire nelle leggi atte al pensionamento anticipato, per il classico modo di dire ‘per un pelo avrei potuto rientrarci anch’io…’  .

Dal canto nostro ringraziamo Gibbin per questo interessante articolo, fateci sapere, se vi va, nell’apposita sezione ‘commenti del portale’ se questa nuova possibilità la ritenete una soluzione utile ed applicabile.”     

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