Approvata la Manovra 2025, ecco i principali interventi

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Nel pomeriggio è arrivato il via libera definitivo alla manovra finanziaria. Con il sì alla fiducia votato in Senato, dove si sono registrati 112 voti favorevoli, 67 contrari e 1 astenuto, la legge di bilancio diventa dunque legge.

“Il Parlamento ha approvato la legge di bilancio 2025, la terza dall’insediamento del Governo. È una manovra di grande equilibrio, che sostiene i redditi medio-bassi, aiuta le famiglie con figli, stanzia risorse record per la sanità, riduce la pressione fiscale e dà una mano a chi produce e crea occupazione e benessere”, così si è espressa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, “teniamo i conti in ordine, non rinunciando ad attuare il programma elettorale che abbiamo presentato agli italiani, e diamo ancor più slancio al nostro impegno per combattere la vera evasione e gettare le basi per un rapporto nuovo tra Stato e cittadini”.

È giunto quindi il momento di ricapitolare i principali punti di questa manovra finanziaria.

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Fra i provvedimenti più importanti vi è certamente il taglio del cuneo fiscale, che è stato confermato e reso strutturale per i redditi medio-bassi, estendendolo inoltre per i redditi fino a 40.000 euro e ampliando così di 3 milioni i beneficiari. Con la nuova legge di bilancio il taglio del cuneo fiscale resta contributivo per i redditi fino a 20.000 euro, mentre per i redditi tra 20.000 e 40.000 euro il taglio diventa fiscale, con una detrazione fissa di 1.000 euro fino a 32.000 euro, detrazione che diminuisce progressivamente fino ad azzerarsi tra i 32.000 e i 40.000 euro.

Confermata anche la revisione delle aliquote Irpef a tre scaglioni, che è stata anch’essa resa strutturale. Introdotta lo scorso anno, questa misura prevede l’accorpamento dei primi due scaglioni di reddito con l’applicazione dell’aliquota al 23% sugli imponibili fino a 28.000 euro lordi (anziché fino a 15.000 euro). Secondo le stime del Mef le due misure (taglio del cuneo e accorpamento delle prime due aliquote IRPEF) determineranno un effetto complessivo pari a circa 18 miliardi annui.

Sul fronte degli investimenti si segnala la riduzione dell’aliquota Ires dal 24% al 20% per quelle imprese che reinvestono almeno l’80% degli utili, di cui almeno il 30% in beni 4.0 e 5.0, e che assumano l’1% di lavoratori in più.

È stato inoltre aumentata la soglia dell’applicabilità della flat tax al 15% per i lavoratori dipendenti, che sale da 30.000 a 35.000 euro

Prorogata per i prossimi tre anni anche la maggiorazione del 20% della deduzione relativa al costo del lavoro derivante da nuove assunzioni di dipendenti a tempo indeterminato effettuate da imprese e professionisti. La deduzione può arrivare fino al 130%, nel caso di assunzioni stabili di particolari categorie di soggetti (disabili, giovani under 30 ammessi agli incentivi occupazione, mamme con almeno due figli, donne vittime di violenza, ex percettori del reddito di cittadinanza).

Più soldi anche per sanità e famiglie. Il livello di finanziamento del Servizio sanitario nazionale passerà da 136,5 miliardi nel 2025 a 141,3 miliardi di euro nel 2027. Con un emendamento alla manovra dal prossimo anno gli straordinari degli infermieri saranno tassati con flat tax al 5%.

Sul fronte famiglie è stato pensato un bonus di 1000 euro per ogni figlio nato o adottato da gennaio 2025 per famiglie con Isee non superiore a 40.000 euro annui, al fine di incentivare la natalità e aiutare nelle spese per il sostegno dei figli.

È stato anche ampliato il periodo di congedo parentale indennizzato all’80%, che passa ora a tre mesi complessivi entro il sesto anno di vita del figlio. Interventi anche sul bonus relativo agli asili nido, per i nati dal 2024 in nuclei con redditi ISEE inferiori a 40.000 euro, il beneficio sarà portato a 3.600 euro e riconosciuto a prescindere dalla presenza di altri figli, estendendo pertanto la platea coinvolta.

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Confermato ed esteso alle lavoratrici a tempo determinato e a quelle autonome il bonus mamme lavoratrici. A partire dal 2025, le lavoratrici madri con due o più figli potranno beneficiare di uno sgravio contributivo fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo. Dal 2027, per le madri con tre o più figli, l’esonero sarà esteso fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo. Tale agevolazione sarà concessa esclusivamente se la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non supera i 40.000 euro annui.

Infine, con un emendamento alla manovra è stato aggiunto il cosiddetto “bonus elettrodomestici”, per l’acquisto di dispositivi ad alta efficienza energetica. Il contributo sarà pari al 30% del costo dell’elettrodomestico, fino ad un massimo di 100 euro, che sarà portato a 200 per le famiglie con Isee inferiore a 25.000 euro.





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