Terni, Carabinieri aggrediti durante un intervento per sedare lite in famiglia: la protesta di UNARMA

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Questa segreteria intende esprimere la massima solidarietà ai colleghi dell’Arma ternana intervenuti per l’ennesima lite in famiglia.

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Una serie di circostanze, non ultima la ormai grave e protratta carenza di personale che coinvolge in particolare le Stazioni Carabinieri del territorio, ha causato l’ennesima aggressione, che va ad accrescere l’interminabile e drammatica lista di feriti fra gli appartenenti alle Forze dell’Ordine, orma non più in grado di difendersi adeguatamente, considerate le lacune nelle dotazioni oltre che nelle norme che ci dovrebbero tutelare.

Sarebbe auspicabile che venga affrontata seriamente la problematica, sia dalla compagine politica che dalle autorità civili e militari locali, in quanto il sacrificio degli operatori in divisa, spesso costretti ad operare da soli, nei weekend e durante la notte, senza supporto di altre pattuglie, è giunto al limite di tolleranza.

Sinteticamente, due Carabinieri della Stazione di Terni impegnati in un intervento per una lite in famiglia, occorso durante un servizio notturno domenicale nella prima decade del mese di dicembre, si sono dovuti difendere dall’aggressività di un soggetto straniero, in evidente stato di alterazione psicofisica sotto l’effetto di sostanze alcooliche, che aveva poco prima aggredito anche la compagna.

Il più anziano dei due operanti ha tentato da subito di evitare che la situazione potesse innescare gravi conseguenze, ma lo straniero si è scagliato contro di esso colpendolo violentemente al volto.

L’aggressore è stato immobilizzato solo dopo l’intervento di altre pattuglie, a seguito di momenti di forte agitazione, durante i quali poteva avvenire l’irreparabile, ma a farne le spese è stato il collega, a cui gli sono stati refertati oltre 10 giorni di prognosi.

I reparti dell’Arma sono ormai ridotti all’osso e con equipaggiamenti non più idonei a fronteggiare eventi del genere. Fa specie che il capo pattuglia, malgrado sia istruttore all’utilizzo del TASER, non ne fosse dotato durante il servizio in quanto non ne è prevista l’assegnazione ai reparti minori, quali le Stazioni Carabinieri. È assurdo che i militari che svolgono quotidiano servizio sulla strada e che sempre più spesso si trovano in condizioni operative per le quali sarebbe necessario l’utilizzo del TASER, ne siano sprovvisti solo perché l’amministrazione ha reputato che ne debbano essere dotati “solo” alcuni reparti. Tale aggressione non è un caso isolato, ma solo l’ultimo di vari episodi del genere, in cui la lista dei feriti tra gli operatori di polizia è sempre più rappresentativa. Una situazione grave, che richiede una risposta immediata da parte delle istituzioni, anche sul fronte del potenziamento degli organici delle forze di polizia, come denuncia l’Associazione Sindacale dei Carabinieri UNARMA.

Stride, in questa situazione, che l’Associazione Sindacale alla quale sono iscritti entrambi i colleghi coinvolti, a quanto pare, abbia evitato di esprimere pubblicamente vicinanza agli operatori coinvolti. Fare sindacato non significa esclusivamente fare proselitismo o accaparrarsi tesserati, ma è esprimere vicinanza e portare alla luce la lunga lista di problematiche che attanagliano la Nostra Amministrazione.

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