Katharina Grande, morta a 17 anni la notte di Natale: «Eravamo sempre riusciti a salvarla»

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di
Matilde Bicciato e Gabriele Fusar Poli

Padova, l’epilessia letale è un caso raro. La zia: «Ci aveva confidato di voler fare la modella, era diventato il suo sogno nel cassetto»

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«Negli ultimi mesi la sua epilessia era peggiorata e aveva crisi anche due volte alla settimana, ma nessuno pensava che succedesse questo» . E’ distrutta Greta, la zia di Katharina Grande, la 17enne di Brugine (Padova) che la notte della vigilia di Natale è morta nella sua camera da letto dopo una crisi epilettica. «Non immagini come zia una cosa di questo tipo — dice — figuriamoci come genitore».

Il malore nel sonno

Katharina la sera di martedì si era organizzata per uscire con i suoi amici e scambiarsi i regali. Verso mezzanotte era rientrata e si era messa a dormire. Sono stati i genitori a trovarla priva di vita la mattina quando la mamma non l’ha vista arrivare per la colazione. E dopo aver aperto la porta della camera, l’ha trovata sul letto esanime. Pur essendo intervenuti immediatamente, i soccorsi del Suem 118 non hanno potuto far altro che registrarne il decesso. Sul posto insieme al medico legale, anche i carabinieri. Si ritiene che la morte sia avvenuta per cause naturali. «I medici ci hanno consigliato di fare un’autopsia— continua Greta, la zia della ragazza — Katharina Soffriva di epilessia da ben dodici anni e prendeva dei farmaci. La situazione si era aggravata ma nessuna crisi era mai capitata quando si trovava da sola, era sempre successo quando qualcuno poteva aiutarla. Era la prima volta che succedeva di notte».




















































Sindaco dei ragazzi

Un dolore improvviso che lascerà un vuoto incolmabile. «Katharina era iscritta al terzo anno dell’istituto superiore De Nicola di Piove di Sacco, con l’indirizzo turistico. Ci aveva confidato di voler fare la modella, era diventato il suo sogno nel cassetto. Era una sportiva, prima aveva fatto pattinaggio, ora aveva deciso di dedicarsi alla pole dance. Aveva la passione per i bambini e aveva fatto l’animatrice». Non solo gli impegni sportivi avevano riempito la rubrica di Katharina, la giovane infatti nel 2017 era stata eletta sindaco dei consiglio comunale dei ragazzi, a Brugine. «Quando una persona ricopre questa carica, si sa già che si tratta di una personalità di spicco», ha spiegato il sindaco di Brugine, Michele Giraldo. «Era molto matura per la sua età: la sua attenzione era rivolta alla scuola, con il budget che le avevamo fornito in quanto sindaco di ragazzi, Katharina aveva suggerito di investire nella scuola, voleva abbellirla. Lei era una ragazza solare e voleva che la scuola rispecchiasse il suo calore. Non sappiamo ancora quando sarà il suo funerale, ma in quella data penso che qui sarà lutto cittadino». Intanto la famiglia della giovane ha donato le cornee.

Il ricordo sui social

Insieme ai post delle associazioni sportive che hanno dedicato delle parole di cordoglio, anche la sua animatrice all’Acr ha deciso di parlare di lei sui social: «Non si può morire così giovani. Conoscerla è stato un privilegio. Era una ragazza molto solare con tutta la vita di fronte a sé».

Intanto sarà l’autopsia, prevista per le prossime ore, a chiarire le reali cause del decesso di Katharina, conosciuto in ambito clinico come Sudep, sigla che identifica la «Morte improvvisa e inaspettata nell’epilessia» e che è molto rara in quanto si stima che colpisca poco più di una persona ogni mille, soprattutto di notte. Nella quasi totalità dei casi il decesso è legato a problematiche cardiologiche, molto spesso aritmie – con conseguenti crisi respiratorie – che in pochi secondi possono portare alla morte. Un’ipotesi plausibile anche nel caso della diciassettenne di Brugine, affetta da una forma di epilessia importante alla luce dei due attacchi a settimana. «L’assunzione regolare di farmaci seguendo le indicazioni terapeutiche — chiariscono però i medici — aiuta a mantenere la malattia sotto controllo».

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