I consiglieri comunali di minoranza, tra cui Mario Orlando e Joe Mileti di “Voglia di Termoli”, Manuela Vigilante e Oscar Scurti del Partito Democratico, e Marcella Stumpo di “Termoli Bene Comune Rete della Sinistra”, hanno denunciato l’accaduto come un uso improprio degli spazi istituzionali. “Non può il luogo dove si riunisce l’assise comunale diventare un salone per feste che mai sarebbero concesse, giustamente, a normali cittadini”, hanno dichiarato.
Il 24 dicembre, una data che per molti rappresenta un momento di raccoglimento e preparazione alle festività natalizie, è diventata a Termoli il fulcro di una polemica che ha sollevato interrogativi sulla gestione degli spazi pubblici e delle emergenze. Il matrimonio civile tra una dipendente comunale e Domenico Nucci, direttore generale della Regione Molise, ha visto la celebrazione di un evento che ha coinvolto alte cariche istituzionali e ha trasformato il municipio in una sala per ricevimenti privati. Ma quali sono le implicazioni di questo episodio?
UN MATRIMONIO CHE FA RUMORE
La cerimonia, officiata dal sindaco Nico Balice, ha visto la partecipazione di figure di spicco come il presidente della giunta regionale Francesco Roberti e l’assessore ai lavori pubblici Michele Marone. Tuttavia, non è stata la presenza delle autorità a destare scalpore, quanto piuttosto il banchetto che ha seguito il rito. All’interno della sala consiliare e del corridoio antistante, si è tenuta una festa con buffet, spumante e musica, durata fino al pomeriggio inoltrato. Un’immagine che stride con l’idea di un municipio come luogo al servizio della collettività.
L’OPPOSIZIONE ALZA LA VOCE
I consiglieri comunali di minoranza, tra cui Mario Orlando e Joe Mileti di “Voglia di Termoli”, Manuela Vigilante e Oscar Scurti del Partito Democratico, e Marcella Stumpo di “Termoli Bene Comune Rete della Sinistra”, hanno denunciato l’accaduto come un uso improprio degli spazi istituzionali. “Non può il luogo dove si riunisce l’assise comunale diventare un salone per feste che mai sarebbero concesse, giustamente, a normali cittadini”, hanno dichiarato. La critica si è intensificata alla luce delle emergenze che hanno colpito la città proprio in quella giornata, con il maltempo che ha causato evacuazioni a Rio Vivo.
EMERGENZE E PRIORITÀ
Mentre il municipio ospitava un evento privato, la città di Termoli affrontava situazioni critiche. Secondo l’opposizione, il comune avrebbe dovuto allestire il Centro Operativo Comunale (COC) per coordinare gli interventi e fronteggiare le criticità del territorio. La presenza di dipendenti comunali al banchetto ha sollevato ulteriori dubbi: erano in servizio durante i festeggiamenti? La minoranza ha annunciato un esposto al prefetto di Campobasso per verificare la legittimità di quanto accaduto e valutare eventuali danni all’immagine istituzionale dell’ente.
UN PRECEDENTE PERICOLOSO?
La questione sollevata dai consiglieri di minoranza non riguarda solo l’evento in sé, ma il rischio di creare un precedente discutibile. Se questa pratica fosse tollerata, chiunque potrebbe rivendicare il diritto di utilizzare le sale comunali per eventi personali, minando la funzione pubblica degli spazi istituzionali. “È inaccettabile che all’interno di un ente pubblico vengano svolti festeggiamenti privati”, hanno affermato i consiglieri, sottolineando la necessità di preservare l’immagine del municipio.
IL RUOLO DELLE ISTITUZIONI
Questo episodio solleva una questione più ampia sul ruolo delle istituzioni e sulla loro capacità di rispondere alle esigenze della comunità. In un momento di emergenza, la priorità dovrebbe essere la sicurezza e il benessere dei cittadini, non l’organizzazione di eventi privati. La gestione arbitraria degli spazi pubblici rischia di allontanare le istituzioni dai reali bisogni della città, alimentando un senso di sfiducia tra i cittadini.
UN DIBATTITO APERTO
Il caso del matrimonio in municipio a Termoli è destinato a far discutere ancora a lungo. Al di là delle polemiche immediate, solleva interrogativi su come le istituzioni possano bilanciare le esigenze private con il loro ruolo pubblico. È un dibattito che merita attenzione e riflessione, per evitare che episodi simili possano ripetersi in futuro, compromettendo la fiducia dei cittadini nelle loro istituzioni.
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