Clima e inquinamento, la verità? I modelli sono sbagliati

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Pubblichiamo in sei parti l’analisi dal titolo “Clima, riscaldamento globale e CO2. L’IPCC, i Media, le credenze, gli affari, le extra-tasse e la politica” del professor Giuseppe Iazeolla.

Non si può negare che stiamo vivendo un cambiamento climatico. Tuttavia, è successo anche molte altre volte in passato, ed è falsa sia la teoria secondo la quale è soltanto ora che il cambiamento si manifesta con particolare intensità e frequenza, sia la teoria secondo la quale esso è causato dal riscaldamento globale prodotto dall’uomo e dalle sue emissioni di CO2.

Tali teorie sono il risultato della disinformazione dei maggiori media e delle previsioni scientificamente erronee dell’IPCC (l’Intergovernmental Panel on Climate Change, parte dell’ONU). Questo ha sviluppato erronei modelli di simulazione digitale della circolazione atmosferica dai cui erronei risultati i media hanno tratto allarmi che attribuiscono al riscaldamento globale, prodotto dall’uomo con la CO2, fenomeni quali lo scioglimento della calotta glaciale artica, l’innalzamento del livello del mare, l’aumento della temperatura globale, l’aumentato di incendi, uragani, alluvioni, ecc.

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A causa di ciò, la società sta per commettere l’errore più costoso e disastroso della Storia, in una situazione in cui i risultati dell’IPCC sono erronei e non c’è alcuna correlazione tra riscaldamento globale, cambiamento climatico ed emissioni di CO2.

Costoso e disastroso perché, a causa delle convinzioni instillate non solo nella gente comune ma anche nei decisori politici, questi, ritenendo politicamente opportuno allinearsi all’ONU, convincono la gente ad accettare l’imposizione di extra-tasse (sui consumi, i servizi ecc), e varie imposizioni e restrizioni alle libertà, onde garantire all’industria del solare, dell’eolico e dell’auto elettrica, di operare con meno rischi aziendali, grazie a interventi normativi e sussidi economici da parte dei governi (i nostri soldi).

Un’industria del genere limiterebbe le fonti energetiche solo a quelle a zero emissioni di CO2 (idroelettrico, solare ed eolico) che sono soltanto un miraggio, in quanto notoriamente insufficienti a fornire ai paesi sviluppati (e soprattutto a quelli in via di sviluppo) la quantità di energia necessaria per ospedali, fabbriche, trasporti, comunicazioni, illuminazione, igiene, conquista dello spazio e qualsiasi altra conquista ottenuta grazie ai combustibili fossili (gas, petrolio e, ove necessario, anche carbone).

Sussiste poi una tendenza propagandistica dei media che spesso hanno rinunziato ad ogni intento di dare notizie imparziali. Al contrario, son diventati propagandisti di particolari visioni politiche o sociali. Pertanto non contribuiscono a far capire alla gente comune che dette teorie siano false. Anzi in molti casi hanno tutto l’interesse a tenerle in vita, sia perché si fanno leggere di più, che perché, investendo loro stessi nel solare, eolico e batterie, si assicurano gli interventi normativi e i sussidi da parte dei governi.

Inoltre, molti media hanno un orientamento politico e, per influenzare il voto, difendono le false teorie. A questo scopo, mentre da un lato diffondono la paura dell’apocalisse con notizie esagerate, dall’altro fanno credere di avere la soluzione (limitare la CO2). Ottenendo così il doppio effetto di aggregare il voto e di ottenere dai governi il sostegno delle industrie, a volte anche le proprie, per lo sviluppo di strumenti (basati sul solare, l’eolico, le batterie) per limitare la CO2.

Al contrario, però, il cambiamento climatico è dovuto a forze naturali incontrollabili, rispetto alle quali la CO2 gioca un ruolo trascurabile. Fortunatamente, le forze naturali sono cicliche e il cambiamento climatico ha alti e bassi, anche se a volte lunghi. Rispetto ad essi i governanti dovrebbero attrezzarsi per limitarne e prevenirne le conseguenze, piuttosto che giustificare le proprie inadempienze lamentando l’inesorabile.

Dal suo canto, l’IPCC è storicamente sordo di fronte ad affermazioni, articoli e libri di personalità accademiche e scientifiche che hanno dimostrato che i suoi modelli di previsione sono erronei. Ed è anche sorda di fronte a dichiarazioni sottoscritte da eminenti scienziati, e da 49 astronauti e scienziati della NASA, contro la credenza del riscaldamento globale prodotto dall’uomo e dalle sue emissioni di CO2. E storicamente sono sordi anche i maggiori media! Ne vedremo il perché.

Resta la speranza che prima o poi (meglio prima che poi) l’ideologia della CO2 fallisca, come una simile ideologia fallì negli anni ’70, quella della CFC (l’inquinamento provocato dall’uomo con clorofluorocarburi), quando i fatti dimostrarono che il temuto raffreddamento globale (come l’attuale riscaldamento globale) era un errore scientifico e la gente tornò convinta che i cambiamenti climatici son dovuti a forze naturali incontrollabili.

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Sfortunatamente, però, intorno alla bugia del CFC non si creò il groviglio di credenze, interessi e affari creatosi oggi intorno alla CO2. Quindi occorrerebbe tentare combattere almeno le credenze, sperando di togliere così anche l’humus agli interessi e agli affari. Il modesto scopo di questo scritto, ispirato alle letture riportate in bibliografia (che saranno via via richiamate nelle parti 2, 3, 4, 5, 6).

Giuseppe Iazeolla, 25 dicembre 2024
*Professor of Computer Science Software Engineering and System Performance Modelling

Bibliografia
[1] Battaglia F., “There Is No Climate Emergency: The Petition Sent by 1000 World Scientists to the UN”, Edizioni 21^ Secolo, 2021.
[2] Fagan B., Durrani N., “Climate Chaos. Lessons on Survival from Our Ancestors” Public Affairs 2021. “Storia dei cambiamenti climatici”, Italian version, Il Saggiatore, 2021.
3] Lindzen R., “Straight talk about Climate Change”, Acdemic Questions., Springer 2017.
[4] Pinna S., “Climate Change, the Religion of the 21st Century”, Geographical Spaces, Gruppo Editoriale Tab, 2019
[5] Craig D., “There is no climate crisis”, The Original Book Company, UK 2021.
[6] Porro N., “La grande bugia verde” (“The big green lie”), LiberiLibri 2024.
[7] Hughes R, “La Cultura del piagnisteo. La saga del politicamente corretto”, (“The Culture of Complaint”), Adelphi,1994.
[8] Rampini F., “Grazie Occidente!”, Strade Blu, Mondadori 2024.
[9] Iazeolla G., “Principi e Metodi di Simulazione Discreta”, Franco Angeli Editore, 2021.
[10] Lomborg B. “Falso Allarme. Perché il catastrofismo climatico ci rende più poveri e non aiuta il pianeta”, Fazi Editore 2024
[11] Idso C., Singer S.F., “Climate Change Reconsidered”, 2009 Report of the NIPCC (Nongovernmental Panel on Climate Change), The Heartland Institute, Chicago, IL.
[12] Dyson, F “Heretical thoughts about science and society”, https://www.edge.org/conversation/heretical-thoughts-about-science-and-society.

1. Continua….

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