L’azienda italiana K-Sport ha realizzato la pettorina K-Fans che raccoglie tutti i dati sulle prestazioni dei calciatori, amatoriali o professionisti, da scaricare in un unico database mondiale. Tra le funzioni, la possibilità di rilevare in tempo reale l’elettrocardiogramma del calciatore
Giovani promesse del calcio crescono, sudando e allenandosi con la maglietta dotata di sensori collegati ad una app, dalla quale poter scaricare in un database mondiale le proprie prestazioni. Magari confrontandole con quelle di Messi e Ronaldo. Sembra un gioco da ragazzi, nato per agevolare il lavoro di agenti e procuratori (sono più di 100 coloro che utilizzano questo database), squadre (oltre 300 i top team) e calciatori in erba (più di 4 milioni solo in Italia). Pura fantascienza fino a qualche anno fa. «Ma per fortuna la tecnologia va avanti, e ciò che vent’anni fa sembrava impossibile, oggi è alla portata di tutti». Parola di Mirko Marcolini, 45enne pesarese con una passione per il calcio talmente forte da “cucirsi” addosso, nel 2005, un prototipo della maglietta, realizzata per misurare spostamenti, tiri e tempo di recupero dei calciatori. Oggi, quella pettorina magica, inclusiva anche nel prezzo (poco meno di 200 euro) si chiama “K-Fans” e rappresenta il secondo step di “K-Sport”, la maglietta (col nome dell’azienda leader nell’innovazione tecnologica applicata al mondo dello sport, fondata dallo stesso Marcolini, e il cui Ceo, dal 2021, è Alberto Guidotti) già utilizzata dall’80 per cento delle squadre di calcio professionistiche in Italia, dalla nazionale argentina e da campioni come Messi e Ronaldo.
L’idea
E pensare che tutto è iniziato in un campo di provincia, derby Vis Pesaro-Urbino: «Servendomi di telecamere posizionate all’interno dello stadio, ho riprodotto la partita in un video-game: il risultato? C’erano quasi tutti i dati digitalizzati delle prestazioni dei calciatori; dopo poco tempo eravamo praticamente in panchina: sul tablet o sullo smartphone del Siena di Conte, dell’Atalanta di Colantuono e della Fiorentina di Montella», racconta colui che ha sacrificato per il dio pallone gli studi in ingegnera biomedica, non prima di aver compreso che algoritmo e talento possono andare d’accordo in una match analysis, grazie alla quale sono monitorati oggi più di 500 squadre e oltre 10mila atleti.
Fanno tutto i sensori
Ma ecco l’identikit di K-Fans: una sorta di pettorina fornita di un taschino sulla parte posteriore, nel quale c’è un Pod, con sistema Gps, del peso di 10 grammi, certificato dalla Fifa (Federazione internazionale del calcio): basta accenderlo per collegarsi al satellite e, ricevuto il segnale, si mettono subito in funzione accelerometro, magnetometro e giroscopio, sensori inerziali che acquisiscono l’esatta posizione dell’atleta, con una precisione di 8mila volte al secondo, in grado di percepire anche gli spostamenti più brevi. Così come sono ridotte al minimo le distanze tra fans e campioni: «Più di 10mila calciatori professionisti potranno mettere a disposizione, sulla piattaforma, i propri dati. Inoltre, le giovani promesse, confrontando i dati con i colleghi del futuro, potranno aver diritto a K-Coins quantificabili in premi esclusivi: dai biglietti della squadra del cuore agli allenamenti con i campioni», racconta Marcolini. Ma ciò che forse più conta in questa innovazione è la possibilità di rilevare in tempo reale l’elettrocardiogramma del calciatore. «La maglietta non è un device medico. Non è in grado, per esempio, di monitorare le extra-sistole: ma stiamo lavorando affinché si possano individuare alcune anomalie cardiache» spiega il fondatore di K- Sport, ricordando il caso di un medico di una squadra professionistica, il quale, grazie all’Ecg fornito dai due sensori all’interno della maglietta, riuscì a individuare un soffio al cuore ad un calciatore.
Dal calcio allo Spazio
«Abbiamo lavorato con la Nasa per la realizzazione di una tuta speciale fornita dei nostri sensori e il cui prototipo è stato utilizzato dall’astronauta Walter Villadei durante il suo addestramento spaziale». Sognare non costa nulla. Ne sa qualcosa Joshua Zirkzee, acquistato dal Bologna per 8 milioni e mezzo e venduto al Manchester United per più di 42 milioni di euro. Una storia di talento, la sua, certo, ma anche di algoritmi. Forniti da K-Sport, ovviamente.
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