Taglio al cuneo fiscale nella Legge di di bilancio 2025. A chi spetta il bonus in busta paga?

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La Camera dei Deputati in data 21 dicembre ha approvato la fiducia al testo del DDL di bilancio 2025 che ora passa all’esame del Senato. Come già avvenuto negli anni precedenti il Senato dovrebbe confermare il contenuto così come lo ha ricevuto dalla Camera senza apportare alcune modifiche anche in riferimento al taglio del cuneo fiscale che è attuato con una nuova indennità in busta paga.

Il taglio del cuneo fiscale rappresenta una misura cruciale per ridurre la differenza tra il costo del lavoro sostenuto dal datore di lavoro e il netto percepito dal lavoratore.

L’obiettivo è anche quello di incrementare il potere d’acquisto dei dipendenti e stimolare l’occupazione.

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La Legge di Bilancio 2025 introduce importanti novità in questo ambito, prevedendo un’indennità aggiuntiva per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 20.000 euro e una nuova detrazione per quelli con redditi compresi tra 20.000 e 40.000 euro.

Il taglio al cuneo fiscale nel 2025

Fino al 31 dicembre 2024 continuerà ad operare il taglio sui contributi a carico del lavoratore dipendente. Taglio che era stato prorogato per tutto il 2024 dalla L.n°213/2023, Legge di bilancio 2024.

Si ricorda che lo sconto sui contributi è pari al:

  • 7% per i redditi fino a 25 mila euro;
  • 6% per i redditi fino a 35 mila euro.

La tredicesima mensilità non è interessata dallo sconto contributivi; infatti come abbiamo già visto per il bonus 100 euro non ci sarà alcun cuneo fiscale.

Taglio al cuneo fiscale nella L di bilancio. A chi spetta il bonus in busta paga?

Dal 1° gennaio 2025 il taglio al cuneo fiscale sarà riconosciuto tramite un nuovo strumento il cui obiettivo è sempre quello di aumentare il netto in busta paga in favore del lavoratore dipendente.

In particolare, ai titolari di reddito di lavoro dipendente ad eccezione dei percettori di redditi da pensione con un un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro, è riconosciuto un bonus cash in busta.

Il bonus non è tassato.

In particolare, l’indennità è calcolata  applicando al reddito di lavoro dipendente la percentuale corrispondente di seguito indicata:

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  • 7,1 per cento, se il reddito di lavoro dipendente non è superiore a 8.500 euro;
  • 5,3 per cento, se il reddito di lavoro dipendente è superiore a 8.500 euro ma non a 15.000 euro;
  • 4,8 per cento, se il reddito di lavoro dipendente è superiore a 15.000 euro.

Ai soli fini dell’individuazione della percentuale  il reddito di lavoro dipendente è rapportato all’intero anno.

Attenzione, nella legge di bilancio è specificato che:

Ai fini della determinazione del reddito complessivo e del reddito di lavoro dipendente di cui ai commi 4 e 6 del presente articolo rileva anche la quota esente del reddito agevolato ai sensi dell’articolo
44, comma 1, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, recante incentivi per il rientro in Italia di ricercatori residenti all’estero, nonché dell’articolo 16 del decreto legislativo 14 settembre. 2015, n. 147, e dell’articolo 5 del decreto egislativo 27 dicembre 2023, n. 209, in materia di regime fiscale agevolativo per i lavoratori impatriati. Il medesimo reddito complessivo di cui ai commi 4 e 6 del presente articolo è assunto al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e di quello delle relative pertinenze, di cui all’articolo 10, comma 3-bis, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.

Per i redditi sopra 20.000 euro c’è una detrazione

Per i titolari di reddito di lavoro dipendente ad eccezione dei percettori di redditi da pensione che hanno un reddito complessivo superiore a 20.000 euro è riconosciuta una detrazione dall’Irpef  rapportata al periodo di lavoro, di importo pari:

  • 1.000 euro, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 20.000 euro ma non a 32.000 euro;
  • al prodotto tra 1.000 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 40.000 euro, diminuito del reddito complessivo,
  • e 8.000 euro, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 32.000 euro ma nona 40.000 euro.

In altri termini per i percettori di reddito tra 32.000,01 euro e i 40.000 euro l’importo riconosciuto è progressivamente decrescente rispetto ai 1.000 euro attribuiti fino alla soglia dei 32.000 euro, per azzerarsi raggiunta la soglia dei 40.000 euro.

L’indennità o la detrazione aggiuntiva saranno applicate automaticamente dal datore di lavoro. Dunque, senza che il lavoratore debba presentare alcuna richiesta specifica.

Tuttavia, in fase di conguaglio, se emerge che il lavoratore non ha diritto ai benefici ricevuti, l’importo verrà recuperato dal sostituto d’imposta in dieci rate mensili di pari importo, a partire dal momento del conguaglio, purché la somma superi i 60 euro.

Riassumendo…

  • Approvazione DDL 2025: la Camera ha approvato il testo, ora al Senato, con misure come il taglio del cuneo fiscale.
  • Taglio al cuneo fiscale: previsti bonus in busta paga per redditi fino a 20.000 euro e detrazioni per redditi tra 20.000 e 40.000 euro.
  • Bonus cash: percentuali sul reddito: 7,1% (fino a 8.500 €), 5,3% (fino a 15.000 €), 4,8% (fino a 20.000 €).
  • Detrazioni IRPEF: 1.000 € per redditi fino a 32.000 €, decrescenti fino a 40.000 €.
  • Automatismo: indennità e detrazioni applicate automaticamente, con eventuale recupero in 10 rate.



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