Pars Piattaforme offshore protesta dei lavoratori del petrolio-
Le proteste continuano in tutto l’Iran, mentre vari gruppi esprimono le loro lamentele contro la cattiva gestione del regime, la corruzione e le politiche repressive. Le manifestazioni degli ultimi giorni si estendono in più province, riflettendo la crescente frustrazione tra gli iraniani.
A Shiraz, nella provincia di Fars (Iran meridionale), i membri delle tribù Qashqai si sono riuniti di fronte al governatorato provinciale il 21 dicembre per protestare contro la confisca dei loro abiti tradizionali. La mossa è stata ampiamente criticata come un attacco al patrimonio culturale e all’identità.
Ad Amol, nella provincia di Mazandaran (Iran settentrionale), i residenti hanno bloccato le strade il 21 dicembre, protestando per l’abbandono da parte del governo della manutenzione stradale, che ha portato a incidenti mortali. I manifestanti hanno chiesto un’azione immediata per prevenire ulteriori perdite di vite umane.
December 21—Shiraz, southern Iran
Members of Qashqai tribes rally in front of the provincial governorate to protest the confiscation of their traditional clothes.#IranProtestspic.twitter.com/9exfKIMfTx— People’s Mojahedin Organization of Iran (PMOI/MEK) (@Mojahedineng) December 21, 2024
Il 20 dicembre, i membri delle unità di resistenza PMOI a Zahedan hanno ribadito il loro impegno a continuare le rivolte fino al rovesciamento del regime. La loro dichiarazione ha sottolineato il crescente slancio per il cambio di regime in tutto il paese.
PMOI Resistance Units in Zahedan stress that uprisings will continue until Iran’s regime is overthrown. pic.twitter.com/P76lcrTKpg
— People’s Mojahedin Organization of Iran (PMOI/MEK) (@Mojahedineng) December 21, 2024
A Qazvin, nel nord dell’Iran, i clienti truffati della casa automobilistica Rezayat Khodro, sostenuta dallo stato, hanno ripreso le proteste il 18 dicembre davanti al tribunale. I manifestanti hanno chiesto giustizia e restituzione, evidenziando la complicità del regime in schemi fraudolenti.
Nella provincia di Kohgiluyeh e Boyer Ahmad (sud-ovest dell’Iran), i dipendenti della compagnia provinciale del gas hanno tenuto una manifestazione il 18 dicembre, chiedendo il riconoscimento ufficiale e l’inclusione nel sistema occupazionale del Ministero del Petrolio e del gas. “Abbiamo lavorato come autisti di emergenza da cinque a 18 anni, ma non siamo ancora riconosciuti come dipendenti ufficiali”, ha spiegato un lavoratore.
Lo stesso giorno a Teheran, gli studenti esclusi dagli esami di ammissione all’università hanno protestato, scandendo slogan come ” Grida per i tuoi diritti!”La manifestazione ha sottolineato le barriere sistemiche all’istruzione, alienando ulteriormente i giovani iraniani dal regime.
December 18—Qazvin, northern Iran
Defrauded customers of the state-backed Rezayat Khodro carmaker resume protest rallies in front of the courthouse where their complaints are being examined. #IranProtestspic.twitter.com/tXum5NY19C— People’s Mojahedin Organization of Iran (PMOI/MEK) (@Mojahedineng) December 18, 2024
Separatamente, sono emerse notizie di un tragico incidente che ha coinvolto Damavand Kamangar, un mercante curdo di Kamyaran. Kamangar è stato ucciso dalle forze di sicurezza a Karaj, nella provincia di Alborz, il 15 dicembre, con il pretesto di un sospetto contrabbando. Ha riportato tre ferite da arma da fuoco ed è deceduto per le sue ferite il 18 dicembre in un ospedale di Teheran. L’uccisione ha suscitato indignazione, evidenziando la violenza indiscriminata del regime contro le comunità emarginate.
Il 17 dicembre, i lavoratori a contratto della raffineria di gas Fajr Jam nel sud dell’Iran hanno protestato contro i salari ritardati e il trattamento ingiusto. I manifestanti hanno scandito: “Salari equi sono un nostro diritto innegabile”, chiedendo al regime di affrontare le loro rimostranze.
Lo stesso giorno, i dipendenti della compagnia provinciale del gas nella provincia di Kohgiluyeh e Boyer Ahmad hanno tenuto una manifestazione, denunciando anni di abbandono da parte del Ministero del Petrolio e del gas. Queste proteste sottolineano ulteriormente l’incapacità del regime di soddisfare le richieste dei suoi lavoratori, alimentando crescenti disordini in tutta la nazione.
PMOI Resistance Units stress that the mullahs’ regime in Iran will share the fate Bashar al-Assad in Syria https://t.co/rcMCw9M5la
— People’s Mojahedin Organization of Iran (PMOI/MEK) (@Mojahedineng) December 18, 2024
Mentre le proteste si intensificano a livello nazionale, espongono l’incapacità del regime di affrontare le crescenti lamentele economiche, sociali e culturali del suo popolo. Le richieste di giustizia e cambiamento sistemico sono diventate più forti, segnalando una società sempre più riluttante a sopportare l’oppressione sistemica.
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