Mavi e l’intervista da sogno al Presidente. “Gli ho chiesto se è felice, mi ha detto di sì”

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«Lei è felice? O questa grande responsabilità la preoccupa troppo?».

Mariavittoria Belleri è appena entrata nello studio del presidente della Repubblica salutata dal batter di tacchi dei due corazzieri alla porta, e ora sono seduti l’una davanti all’altro per l’intervista che questa bambina di dieci anni sognava da tempo e che adesso, grazie a Telethon e all’idea di ricavarne un corto firmato da Francesca Archibugi, è diventata realtà.

Cinque minuti trascorsi a tu per tu con Sergio Mattarella che “Mavi”, come la chiamano i genitori e i compagni di classe, non dimenticherà facilmente: «Lui ha risposto di sì, che è felice, ma non posso dire nient’altro – racconta -: un po’ perché deve restare un segreto fra me e il presidente e io non posso spoilerare nulla, ma anche perché ero talmente emozionata che non mi ricordo più niente…».

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A Mariavittoria, quando aveva un anno d’età, è stata diagnosticata la Sma, l’atrofia muscolare spinale per cui non ha mai potuto camminare e che la obbliga a muoversi su una sedia a rotelle elettrica. «Ha iniziato a parlare prestissimo e da subito ci ha inondati di domande, me e mio marito – spiega Eleonora Fontana, la mamma -. Le abbiamo chiarito sempre tutti gli aspetti della sua malattia, e a un anno e mezzo ha saputo che non avrebbe mai camminato. Siamo convinti che le bugie non possano funzionare».


Avere un incontro col presidente Mattarella, dice Mavi, con cui parliamo al telefono mentre sta tornando in macchina a Brescia, dove vive con i genitori, «era il mio obiettivo, ci ho pensato la prima volta un anno fa, perché mi piace l’idea di intervistare i capi di Stato».

E così, di sogno in sogno, si scopre che la prossima volta le piacerebbe fare qualche domanda al Pontefice: «Ora mi piacerebbe intervistare il Papa… In passato avevo pensato a Biden e anche a Putin, ma in questo caso avevo paura che, se facevo una domanda non gradita, se poi si arrabbiava poteva schiacciare il pulsante rosso della bomba atomica».

Paure di bambina generate dagli echi cronaca internazionale che negli ultimi tempi ha risvegliato nelle persone l’incubo della guerra nucleare.

Molto più tranquillizzante il dialogo con Sergio Mattarella: «Ero emozionatissima, quasi non so come descriverlo – dice Mavi -; è stato gentile e accogliente, un pochino dà l’idea di un nonno buono, ma non vorrei sminuire la sua figura».

I corazzieri? «Altissimi». Il personale del Quirinale che l’ha accolta e scortata dal presidente con tutti gli onori? «Molto disponibile». Fino al suo ingresso nello studio di Mattarella, perché da quel momento in poi non ci sono stati testimoni del colloquio, il suo passaggio nei saloni del Quirinale ha osservato tempi e ripetizioni di scene che appartengono a qualsiasi fiction, perché tale è Una giornata pazzesca, realizzato per la 35esima Maratona di Fondazione Telethon.

Mariavittoria, da brava interprete, «si è attenuta alle indicazioni della regista, ci sono state numerose inquadrature e riprese, ha dovuto ripetere le battute: un’attrice a tutti gli effetti che interpreta sé stessa», dice la mamma. Di professione avvocata, non ha mai voluto abbandonare la professione: «Io e mio marito, che fa l’ottico, abbiamo voluto mantenere le nostre individualità e le nostre abitudini per quanto possibile. Avere ognuno il suo spazio lavorativo dà più valore al tempo che trascorriamo insieme. C’è una persona preziosa che ci aiuta».

Il commento di Mavi è pronto e risoluto: «Non vorrei neanche io avere mia mamma ventiquattr’ore al giorno, vorrei anche un po’ di calma. Bastano la sera e la mattina».

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La madre parla del rapporto che ha con sua figlia come qualcosa di «simbiotico» e intensissimo: «L’aspetto cognitivo di Mavi, che è molto sveglia e curiosa, ci ha sempre aiutati a superare la sua disabilità motoria. La nostra è una vita normale anche se con le sue specificità. In ogni caso è un vivere, non un sopravvivere».

Il che ovviamene non significa che sia semplice: «Anche lei fa le sue osservazioni e in un certo senso è il peggior giudice. Un esempio? Mia figlia chiede tanto aiuto, anche per i suoi movimenti, e noi la riprendiamo quando non chiede “per favore”. La sua reazione è stata: “Ma allora se chiedo per favore per ogni movimento passo la mia vita così…”».

Riguardo al ruolo di Telethon, che ha trasmesso alla presidenza della Repubblica la richiesta d’intervista di Mavi e ha propiziato l’iniziativa, la donna commenta: «Fondamentale quello che fa per la ricerca. La presenza del presidente Mattarella poi dà un sigillo importante alla campagna contro le malattie genetiche rare».



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