È arrivata la “Pietro Mondello”, la nuova nave di Caronte & Tourist “nata per lo Stretto”. È lo stato dell’arte in quanto ad innovazione, tecnica e sostenibilità ambientale.

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È stata presentata a Messina, nel corso di una breve cerimonia svoltasi al Molo Norimberga del porto storico alla presenza delle autorità civili e religiose, la Pietro Mondello, la nuova modernissima unità che arriva a completare e qualificare la flotta delle navi di Caronte & Tourist in servizio tra le due sponde dello Stretto di Messina.

Presenti alla cerimonia il presidente del Gruppo Caronte & Tourist, Cav. del Lav. Olga Mondello Franza; gli AADD Pietro Franza e Lorenzo Matacena; gli AADD di Caronte & Tourist IM Vincenzo Franza Calogero Famiani. Prese

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Come la gemella Elio, la Pietro Mondello è stata costruita in Turchia, presso i cantieri Sefine di Altinova su progetto dello studio norvegese di architettura navale LMG Marin e sotto la supervisione della BLUE STONE, società di costruzione e commissioning.

“Questa nuova arrivata – ha detto Pietro Franza – è la terza nave di C&T alimentata a gas naturale liquefatto a operare nel Mediterraneo e la seconda – dopo la Nerea – a disporre oltre all’alimentazione dual-fuel di un pacco di batterie che le consentirà di entrare e uscire dai porti in modalità full electric nonché di tenere spenti i motori termici durante le soste in banchina. Nel caso di questa unità si tratta di un innovativo Battery Energy Storage System (BESS) della capacità totale di 2034 kWh, diviso in due vettori indipendenti della capacità di 1017 kWh”.

La Pietro Mondello è una nave traghetto tipo Ro/Ro Pax. Stazza circa ottomila tonnellate, è lunga poco più di 133 metri e larga 21,50 metri; può trasportare 290 auto35 articolati e fino a 1.500 passeggeri; dispone di una sala giochi per bambini, di un ascensore, di tre scale mobili, di un bar e di due negozi; i suoi propulsori (tre generatori dual-fuel e due sistemi di accumulo di energia in batterie) esprimono una potenza di 5000 kW, sufficienti a spingere la nave fino alla velocità di 18 nodi.

“Il tutto – ha precisato Luigi Genghi – con consumi ottimizzati ed emissioni ridotte grazie al sistema di propulsione con alimentazione mista nonché grazie all’impiego di vernici di carena siliconiche che riducono la resistenza idrodinamica e hanno un impatto notevolmente ridotto sull’ambiente marino in quanto a basso contenuto di antiparassitari”.

Una particolare attenzione è stata riservata ai temi all’accoglienza delle persone a mobilità ridotta (PMR) semplificando le modalità di accesso e la fruibilità dei servizi: vi sono a bordo posti riservati; un ascensore per raggiungere il salone; porte di adeguata larghezza; segnalazioni in braille; percorsi tattili.

Così come previsto nell’ultimo Piano Industriale, dal 2021 sono state commissionate e sono entrate in linea nuove navi, tutte a tecnologia avanzata, con investimenti per più di 250 milioni di euro.

“È un impegno – ha detto Vincenzo Franza – mirato al rinnovamento della flotta, di quella ereditata dalla Siremar ma anche di quella in servizio nello Stretto di Messina, flotte le cui navi sono comunque già tutte certificate dalle Capitanerie di Porto e possiedono gli obbligatori attestati internazionali di conformità in materia di gestione della sicurezza e di prevenzione dell’inquinamento marino”.

Ma ciò non basta perché c’è una filosofia di fondo oltre la scelta di campo chiamata sostenibilità ambientale che C&T ha a suo tempo fatto ed è questa filosofia che la Compagnia tiene a ribadire e confermare con i fatti e oltre i fatti.

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“Filosofia di fondo” che si traduce – lo ha spiegato Lorenzo Matacena – in “una politica ambientale a 360 gradi che coinvolge anche i dipendenti, a partire da comportamenti semplici ma significativi, come il riciclaggio di toner, carta, plastica, la pratica della raccolta differenziata e l’attenzione al risparmio energetico”.

“Noi – ha detto Olga Mondello Franza – continuiamo a ritenere un obiettivo praticabile una mobilità sostenibile, aperta, sicura e inclusiva; a ritenerci strumento di connessione tra luoghi, culture, comunità; a pensare di poter svolgere un ruolo di promozione e trasmissione di valori che contribuiscano allo sviluppo non solo economico dei territori in cui operiamo”.

“Sostenibilità ambientale” non è un concetto astratto ma al contrario un punto di partenza imprescindibile per chiunque, in particolare per le imprese e le filiere produttive.

“Noi crediamo fermamente – ha detto Tiziano Minuti – che considerare al centro delle strategie di crescita la sostenibilità ambientale rappresenti già oggi un vantaggio competitivo.

Perché esistono forme di investimento belle. E crescere rispettando la Terra è la più bella tra le scelte possibili”.





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