Nuova aggressione in servizio all’unico vigile urbano di Pedavena e il sindacato di polizia locale Sulpl chiede le dimissioni di sindaco e segretario comunale di Pedavena «che non sono in grado di garantire l’incolumità dei propri dipendenti».
L’episodio che ha visto l’agente pedavenese colpito con un pugno in faccia che gli è costato una prognosi di una ventina di giorni per trauma facciale è avvenuto attorno a mezzogiorno di ieri, sabato, in pieno centro a Pedavena, nel tratto di via Vittorio Veneto tra il bar Gallo e la piazza. Lo stesso agente, ad agosto, era stato aggredito da un negoziante per le multe alle auto in divieto davanti alla sua attività.
Sabato mattina l’agente della polizia locale di Pedavena, notata una accesa discussione in corso tra un uomo e una donna, un bolzanino e la moglie di origine straniera non residenti a Pedavena, è intervenuto: «alla vista della divisa, l’uomo si allontana e la donna confessa all’agente di essere stata vittima, in passato, di violenze da parte del marito e, per questo, di temere per la sua incolumità», riferisce il subcommissario del Sulpl Veneto, Simone Maniero, «ma l’uomo, vedendo la moglie confidarsi con l’operatore di polizia, ritorna sui suoi passi, si avvicina alla donna in stato di alterazione e comincia ad insultarla. L’agente cerca quindi di identificare il soggetto, chiede le sue generalità ed un documento di identità ma questo si rifiuta».
«L’operatore è da solo, disarmato, privo di addestramento e di formazione specifica», rimarca il segretario del Sulpl, «ciononostante non si volta dall’altra parte: si frappone tra i due e chiama il 112 per chiedere ausilio ai carabinieri. Nel frattempo il soggetto continua ad insultare ed a minacciare la donna. Dalle minacce verbali passa a quelle fisiche ma l’agente fa da scudo alla donna e lo allontana con la forza, prima che questo riesca a colpirla. A quel punto, spaventata, la donna si allontana di corsa e così tenta di fare anche l’uomo che invece viene fermato dall’agente. Il soggetto si volta e gli sferra due pugni in faccia, di cui uno va a “buon fine”. Con l’aiuto di alcuni passanti, l’agente riesce a bloccare a terra l’esagitato e lo ammanetta, tra gli insulti e le minacce».
L’uomo è stato quindi preso in custodia dai carabinieri del nucleo radiomobile e arrestato: il magistrato di turno ha disposto gli arresti domiciliari nell’abitazione di Pedavena dove è attualmente alloggiato.
La nuova aggressione ai danni del vigile pedavenese ha fatto insorgere il Sindacato unitario lavoratori polizia locale Veneto, che già ad agosto aveva contestato la scarsa formazione impartita all’agente e il fatto che il vigile si fosse dovuto attrezzare da solo con uno spray al peperoncino per autotutela.
«È il secondo episodio di aggressione ai danni dell’unico agente di polizia locale di Pedavena che era già stato malmenato ad inizio agosto da un commerciante della zona, per un divieto di sosta, ma rendere ancora più grave questo episodio è che già allora avevamo chiesto al Comune di adoperarsi per tutelare l’incolumità dell’operatore. Da allora nulla è stato fatto ed è stato fatto con convinzione», contesta il subcomissario Maniero. «Secondo il sindaco e il segretario, infatti, il Comune avrebbe già fatto abbastanza con un affiancamento iniziale di un paio di mesi. Dopo la prima aggressione, quindi, l’agente è stato rimandato in strada da solo, ancora senza formazione e ancora senza strumenti di autotutela. Ed ecco il risultato: un’aggressione peggiore della precedente. L’agente costretto a rivolgersi ai carabinieri, anche per riferire in Procura la propria attività di polizia giudiziaria, non avendo a disposizione gli strumenti previsti».
«Ad un sindaco e ad un segretario comunale che non sono in grado di garantire l’incolumità dei propri dipendenti, l’unica che rimarrebbe da fare, sarebbe quella di rassegnare con effetto immediato le proprie dimissioni», dice il sindacalista della polizia locale.
«L’amministrazione di Pedavena sta ignorando totalmente le proprie responsabilità in materia di tutela della salute dei lavoratori e di sicurezza sul lavoro», rimarca Maniero, «l’aumento della frequenza e della gravità degli infortuni subiti dall’operatore sono campanelli d’allarme che non possono essere sottovalutati».
«Per questo siamo del tutto intenzionati a chiedere l’intervento del Prefetto dei Belluno, se sarà necessario, con la proclamazione dello stato di agitazione e daremo mandato all’ufficio legale di valutare potenziali responsabilità in capo all’amministrazione, per l’infortunio che ha subito l’operatore di polizia», contesta il responsabile veneto del Sulpl.
«Ringrazio l’agente di polizia locale dell’operato così come la stazione dei carabinieri di Feltre e contestualmente condanno fortemente l’aggressore per il grave gesto», è il commento del sindaco Nicola Castellaz, che spiega di non aver ricevuto notizia dell’iniziativa del Sulpl e sottolinea: «Se il sindacato ha bisogno siamo a disposizione».
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link