I 400 metri a folle velocità nel mercatino, la droga e gli avvertimenti di Riad: i dubbi e la dinamica dell’attentato a Magdeburgo

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Un attacco che il ministro-presidente della Sassonia-Anhalt, Reiner Erich Haseloff ha definito “disumano”, che ha stroncato vite e ferito decine di persone, seminando il terrore nella città di Magdeburgo e in tutta la Germania. L’attentato ai mercatini di Natale è avvenuto esattamente a otto e anni e un giorno di distanza da quello di Berlino, perpetrato da Anis Amri. Ma in questo caso chi ha ucciso non sembra essere un estremista islamico, ma il suo contrario. Taleb Al Abdulmohsen, 50 anni, medico psichiatra nato in Arabia Saudita e trasferitosi in Germania nel 2006 durante la formazione specialistica con un permesso di soggiorno permanente, non era noto ai servizi segreti. Attivista anti-Islam e simpatizzante di Afd, accusava la Germania di volere islamizzare l’Europa. Dopo la sua cattura, scrive Bild, è risultato positivo al test antidroga, che rileva l’uso di un massimo di sette tipi di sostanze stupefacenti, tra cui cannabis, oppiacei, cocaina, anfetamine, metanfetamine (MDMA, ecstasy), benzodiazepine.

“Sono il maggiore critico dell’Islam”: l’intervista nel 2019 – Il movente resta da chiarire e la forze dell’ordine non hanno ancora determinato se l’attacco abbia matrice islamista. “Sono il critico più aggressivo dell’Islam nella storia. Se non mi credete, chiedete agli arabi”, aveva dichiarato alla Faz nel giugno 2019, dove era stato intervistato in quanto fondatore del sito wearesaudis.net il cui scopo – spiegò lui stesso alla Bbc sempre nel 2019 – è quello di aiutare i rifugiati a ottenere asilo, in particolare ex musulmani che temono persecuzioni nel loro Paese. Il quotidiano tedesco sottolinea che i post che il sospetto attentatore ha pubblicato sui social media indicano che nei cinque anni e mezzo trascorsi da allora è diventato sempre più critico nei confronti della Germania e della sua politica migratoria. Secondo la Faz nei post sui social ci sono tracce anche della “paranoia” del presunto attentatore, elemento che non emergeva dall’intervista di cinque anni fa. “Non conosciamo ancora i retroscena, stiamo considerando ogni ipotesi”, ha dichiarato un portavoce della polizia alla stampa locale. Sul suo sito ora campeggia la scritta in arabo e inglese: “Mio consiglio: non chiedere asilo in Germania“. In altre interviste accusò la Germania di accogliere islamisti e rifiutare l’asilo ai rifugiati anti-islamici. Alcuni osservatori suggeriscono che a Magdeburgo abbia agito per far ricadere la colpa – e quindi sollevare lo sdegno dei tedeschi prossimi alle elezioni – sui musulmani.

“È ricercato dall’Arabia saudita” – Una fonte saudita ha dichiarato a Reuters che Riad avrebbe avvertito Berlino rispetto alla sua pericolosità, visti i contenuti violenti e radicali pubblicati sui suoi social, “che minacciavano pace e sicurezza”. L’uomo sarebbe inoltre ricercato in Arabia Saudita con diverse accuse tra cui terrorismo e traffico di ragazze minorenni, ma la Germania ne avrebbe rifiutato l’estradizione.

La dinamica Taleb Al Abdulmohsen ha percorso almeno 400 metri a folle velocità in mezzo alle famiglie che affollavano i mercatini di Natale. Con un’auto che, con ogni probabilità, non aveva scelto a caso: un modello compatto per sfruttare un varco, usarla come un ariete e poter portare a termine il suo piano del quale, al momento, non è chiara la matrice. Di certo, alle 19.04 di venerdì 20 dicembre il medico aveva deciso di compiere una strage. È partito da Bernburg, ha affittato una Bmw scura e qualche istante dopo le sette di sera ha imboccato la strada chiusa al traffico per far posto alle casette in legno. Un video catturato da una telecamera di sicurezza non lascia alcun dubbio: la sua azione è deliberata.

La zona dove sorgono i mercatini è quella del Vecchio mercato, è altamente presidiata e a due passi dal municipio. L’auto entra nell’inquadratura dal basso e inizia il suo zig-zag tra la folla tentato di investire quante più persone possibili. Sfreccia per circa alcune centinaia di metri mentre attorno si scatena il panico. Le immagini riportano indietro di quasi un decennio, quando gli islamisti dell’Isis entrarono in azione non solo a Berlino ma anche a Nizza con modalità simili. L’attacco è una strage, con 4 vittime e oltre duecento feriti. Alla Bild una donna, testimone dell’attacco, è convinta che tra le vittime ci siano anche dei bimbi, visto che l’auto ha deliberatamente puntato contro la “Maerchen-bereich”, l’area dedicata ai personaggi delle favole, tipica dei mercatini di Natale.

La resa – Abdulmohsen – che sui social accusava la Germania di “distruggere le vite” degli ex-musulmani sauditi mentre concede asilo ai “jihadisti siriani” – prosegue la sua marcia con il paraurti gravemente danneggiato. Verrà fermato pochi minuti dopo lungo Ernst-Reuter-Allee. Ma tra il suo tragitto a tutta velocità e la resa è riuscito a postare altri contenuti: in uno sosteneva di essere “perseguitato dai tedeschi”, mentre in un post su X scriveva che “Socrate è stato ucciso dai greci e nessuno ha pagato. Se giustizia deve essere fatta, dovrebbe essere quella di fermare l’islamizzazione dell’Europa”.

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Al momento della cattura, un poliziotto gli si para davanti e punta la pistola contro la sua vettura. Il medico saudita scende e si stende sull’asfalto con le mani in vista. Ha il pizzetto, un paio di occhiali, veste in maniera distinta. Gli agenti lo circondano. Ha un bagaglio sospetto sul sedile, si teme possa avere con sé qualche esplosivo rudimentale. Scattano i controlli ma il pericolo non c’è. Né in auto e nemmeno nella sua abitazione di Bernburg, a circa 40 chilometri da Magdeburgo. L’azione è finita ed è chiaramente stata deliberata. Resta un interrogativo: perché?



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