aiuti alle famiglie. “La montagna ha partorito il topolino”

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 La finanziaria regionale all’ARS continua il suo percorso con l’obiettivo di offrire sostegno concreto alle famiglie meno agiate e di affrontare questioni cruciali come la crisi idrica e la promozione degli investimenti in Sicilia. Diverse misure sono state introdotte nella bozza di bilancio, tra cui agevolazioni fiscali, fondi per la realizzazione di dissalatori e interventi mirati a favorire la crescita economica.

Prestiti al consumo senza interessi

Una delle novità principali della manovra riguarda i prestiti al consumo. L’iniziativa, fortemente voluta dal presidente della Regione, Renato Schifani, prevede la totale assenza di interessi sui prestiti per l’acquisto di beni non di lusso destinati alle famiglie con redditi medio-bassi. La misura entrerà in vigore dal 2025 e sarà gestita dal Fondo Sicilia. Sono previsti limiti di erogazione basati su tre fasce di reddito, con tetti massimi di 30 mila euro.

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Fondi contro la crisi idrica

Un’attenzione particolare è stata riservata all’emergenza idrica. La finanziaria prevede 30 milioni di euro per avviare progetti di potabilizzazione e dissalazione dell’acqua. L’obiettivo è fronteggiare le conseguenze della crisi e garantire una gestione sostenibile delle risorse idriche.

Sostegno ai Comuni e ai parchi archeologici

Nella manovra sono inclusi fondi destinati ai Comuni che ospitano parchi archeologici, con la possibilità di incassare i proventi derivanti dalla vendita dei biglietti, fino a un massimo di 600 mila euro. Questa misura mira a valorizzare il patrimonio culturale e a sostenere lo sviluppo economico dei territori.

Riduzione dei compensi nelle partecipate

Tra le norme inserite nella manovra, anche una riduzione dei compensi per i dirigenti delle società partecipate. L’assessore all’Economia, Alessandro Dagnino, ha sottolineato l’obiettivo di uniformare i compensi alla media nazionale e di eliminare gli sprechi.

Fondo povertà e nuove misure di inclusione sociale

Un’altra novità riguarda l’obbligo, per i beneficiari del reddito di povertà, di svolgere lavori socialmente utili. Questa proposta mira a incentivare l’inclusione sociale e a garantire il massimo utilizzo delle risorse destinate al sostegno delle fasce più deboli della popolazione.

GIAMBONA. “Come una montagna che partorisce un topolino, sull’articolo 2 della finanziaria regionale il governo regionale ha concretizzato l’ennesima azione distante dai bisogni cronici della Sicilia. L’attuazione dell’articolo 37 dello statuto siciliano è infatti centrale rispetto a quelli che sono i rapporti tra lo Stato e la Regione in termini di modalità con le quali trasferire le risorse che il nostro statuto prevede debbano essere assegnate per coloro che producono in Sicilia”. Lo ha detto il vice-presidente del gruppo parlamentare siciliano PD, Mario Giambona, in merito all’approvazione dell’articolo 2 della finanziaria regionale siciliana. “Una vertenza che va avanti da anni e che ieri, purtroppo, con l‘approvazione dell’articolo 2 ha segnato la resa del governo regionale rispetto all’esigenza di affrontare questa tematica con il governo nazionale” aggiunge e spiega che “è l’accordo stato-regioni del 2018 che disciplinava la modalità con la quale attivare un tavolo tecnico per prevedere come le imposte di bollo stimate in oltre 170 milioni di euro sui conti correnti e prodotti di natura finanziaria potessero essere incamerati dalla regione attraverso un tavolo tecnico”. Giambona infine conclude aggiungendo che “dal 2018 ad oggi tutti i governi di centrodestra nulla hanno fatto a riguardo di questa situazione, aggravando anzi una questione da sempre al centro del dibattito politico con una ingente perdita di risorse. L’approvazione dell’articolo 2 è solo un’ulteriore toppa di un sistema di inefficienza perpetrato da questa maggioranza, che non riesce a lavorare sugli interessi della nostra Sicilia”.

MAXI EMENDAMENTO.  “Il maxiemendamento del governo? Pieno zeppo di norme ordinamentali e mini riforme, roba certamente non da finanziaria. A Schifani diciamo chiaramente che così non va, la strada verso l’approvazione della manovra ora è in salita”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca “Si dovevano discutere gli articoli – dice Antonio De Luca – in commissione Bilancio, dove pure la maggioranza è blindatissima, e poi portarli in aula per il dibattito. Invece non è stato fatto e questo è inaccettabile. Non si confonda l’interesse del M5S in una rapida approvazione della manovra per il bene dei siciliani con la benevolenza verso un governo che ancora una volta ha perso l’occasione per mettere a punto una manovra degna di questo nome”. “Questo modo di agire – conclude il capogruppo M5S – è inaccettabile e lo abbiamo detto in tutte le salse, in aula e pure in conferenza stampa. È figlio dell’insicurezza o dell’incapacità, o, forse, di entrambe. Che il governo abbia paura dei franchi tiratori è evidentissimo e si trincera dietro il maxi, infilandoci dentro norme che difficilmente, in sedute normali, riuscirebbe a portare a casa. Il testo va sfoltito. Noi, comunque, faremo di tutto per fare restare gli articoli che interessano veramente alla Sicilia”.

 

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