“Siamo davanti a una macchinazione vile. Inquieta profondamente l’intreccio perverso tra parlamentari e stampa di destra che arriva ad infangare il Servizio pubblico per i propri interessi. Una chirurgica opera di killeraggio per zittire la libera informazione”
conclude Dario Carotenuto
È GIUSTO INFORMARE
Il Giornale ha attaccato Report e il giornalista Giorgio Mottola. La nostra smentita
15 dicembre 2024 ore 16:00
Stamattina Il Giornale, di proprietà della famiglia Angelucci, ha attaccato Report e il giornalista Giorgio Mottola con un articolo dal titolo
“Diamo sottobanco i dossier a Report”
in cui vengono riportate le dichiarazioni di Davide Calamucci, collaboratore di Equalize, società accusata di spionaggio illegale in un’inchiesta della Procura di Milano.
“Leggo con stupore che mi vengono attribuiti rapporti con la società Equalize. Non ho mai incontrato, né conosciuto né avuto contatti con Davide Calamucci o Carmine Gallo”, dichiara Giorgio Mottola, inviato della trasmissione Report.
“È completamente falso quanto avrebbe dichiarato Calamucci, secondo il Giornale, nel corso di un colloquio con i magistrati”, prosegue Mottola, “non ho mai ricevuto alcuna informazione né da lui, né da alcun altro dipendente o collaboratore della società Equalize. È sufficiente guardare le mie inchieste per rendersi conto che le fonti adoperate, documentali o fisiche, sono sempre state completamente riscontrabili.
Ciò che non stupisce è vedere una ricostruzione completamente falsa, su cui nessuno ha chiesto una mia dichiarazione, pubblicata proprio su Il Giornale diretto da Alessandro Sallusti, coinvolto con la D1 immobiliare nelle vicende del fallimento delle società di Daniela Santanchè, di cui mi sono occupato con un’inchiesta trasmessa appena due settimane fa su Report.
Da tempo il malaffare nel nostro Paese è così sfacciato e alla luce del sole che non c’è sicuramente bisogno di spioni per farlo emergere. Report non ha mai usato dossier provenienti da “fonti sporche” per realizzare le sue inchieste e le notizie, quando le ha avute, le ha sempre condivise tutte con il proprio pubblico. Per questa ragione, una volta acquisito il verbale di Calamucci, mi riservo di sporgere denuncia nei confronti dei responsabili
🔺Report, perché il programma di Sigfrido Ranucci è di nuovo al centro delle polemiche
🔹Secondo Il Giornale l’inviato Rai Giorgio Mottola avrebbe ricevuto “dossier sottobanco” da emissari della società Equalize.
La replica: “Falsa ricostruzione. Mi riservo querela”.
Gasparri (Vigilanza Rai) presenta interrogazione
🔺La squadra di Report: “l’attacco al collega Giorgio Mottola è un disegno strutturato teso a delegittimare il nostro lavoro”
17 dicembre 2024 ore 16:00
Siamo di fronte all’ennesimo attacco basato su presupposti falsi che hanno il solo fine di infangare un presidio di libertà all’interno del servizio pubblico. Non possiamo più tacere, di fronte a un infame articolo giornalistico che questa volta prende di mira la qualità e le modalità di lavoro di Report e in particolare del nostro collega Giorgio Mottola al quale vengono attribuiti rapporti con la società Equalize con l’accusa di aver propagandato dossier di provenienza illegale e scambiato informazioni con gli spioni.
Un’accusa che appartiene alle miserie umane, che poteva essere smentita facendo un semplice atto che appartiene al corretto esercizio della professione giornalistica: chiedere conto a Mottola di quanto stava per essere pubblicato. Ma è evidente che la finalità non era quella di riportare un’informazione completa, quanto colpire Report e il collega Giorgio Mottola, e dare il pretesto a chi non aspetta altro di attaccare nuovamente la trasmissione più premiata della storia della Rai. Non si può non leggere un disegno strutturato teso a delegittimare il nostro collega e con lui l’intera squadra di Report che in oltre 30 anni ha garantito indipendenza, trasparenza, credibilità continuità e qualità al servizio pubblico e in nome del servizio pubblico
🔺SCENARI POLITICI IL CASO DOSSIERAGGI
«Da “Report” appalti agli spioni»
I rapporti del programma di RaiTre con agenzie investigative legate ad Equalize
di Luca Fazzo su IL GIORNALE
Da Report a Report. Si chiama proprio così, Report Italia, la società di spioni che la Procura di Milano sospetta di avere fornito notizie a Report, l’omonima trasmissione di Rai3.
É quanto emerge dalla informativa conclusiva che i carabinieri di Varese hanno consegnato alla Procura di Milano, e che ha consentito ai pm di chiedere l’arresto degli interi vertici di Equalize, la società di Enrico Pazzali, presidente della Fiera di Milano, e dell’ex poliziotto Carmine Gallo, nata per «ripulire» la reputazione informatica della aziende e divenuta una centrale di dossieraggi.
Da giorni i rapporti tra Equalize e Report – intesa come trasmissione Rai – sono al centro delle polemiche politiche, dopo che Nunzio Calamucci, arrestato nella retata del 28 ottobre, ha raccontato di avere scambiato notizie e dossier con un inviato della trasmissione. Per gli investigatori, Pazzali usava il programma di Ranucci per ricattare e condizionare i suoi avversari. Gli inquirenti sembrano determinati ad andare a fondo della questione, e l’altro giorno hanno convocato Calamucci per un secondo interrogatorio. E le nuove rivelazioni dell’hacker sono state tanto scottanti che il pm Alessandro De Tommasi ha deciso di segretare il verbale.
Di contatti tra Equalize e la redazione di Report, ben prima che Calamucci decidesse di vuotare il sacco, ne erano emersi più di uno: rapporti diretti tra Pazzali e Sigfrido Ranucci, «passaggio di dati» a Report per regolare i conti politici del boss della «fabbrica dei dossier».
Ora emerge un altro dato significativo, e sul quale Report non ha dato spiegazioni: gli appalti che la trasmissione darebbe a agenzie investigative private per realizzare i suoi servizi. Appalti che diventano ulteriormente sospetti se finiscono, come appare dalle carte dell’indagine, a una struttura legata a doppio filo ad Equalize.
La società si chiama Report Italia, ha sede a Milano, e ha come legale rappresentante Marco Diella: un personaggio che compare ripetutamente nelle indagini come committente di accessi abusivi a banche dati segrete.
Il socio di Diella è Vincenzo De Marzio, che la Procura di Milano accusa di associazione a delinquere insieme a Gallo e Calamucci.
De Marzio è un carabiniere del Ros, nome in codice «Tela», poi passato ai servizi segreti esterni, l’Aise, poi rientrato bruscamente al Ros.
Con i due collabora Giulio Cornelli detto John Bologna, specializzato nella «esfiltrazione di dati» dai sistemi del Viminale al punto di avere costituito un «archivio di polizia parallelo».
E De Marzio dice: «passavamo dati investigativi a Report»
Che adesso dice di non saperne niente.
🔹 PIENA ED INCONDIZIONATA SOLIDARIETÀ
è giusto informare con Sigfrido Ranucci che rende noto:
Altro falso da parte di Luca Fazzo e dal giornale degli Angelucci.
Nessun rapporto tra Report e gli spioni, l’articolo denota un’ignoranza ai limiti del dilettantismo.
Report non fa appalti, ogni signgolo acquisto di pezzo avviene dagli autori e attraverso la rai.
Come certifica la storia e audit passati Report ha già subito dossieraggio falso con carte false, annunciati da articoli che rasentano la miseria umana.
Tra poco nuove rivelazioni tra la struttura Equalize degli spioni e Il Giornale
Report in onda domenica su Rai3 alle ore 20.30
Non si arresta la polemica politica dopo l’articolo con cui Il Giornale accusa la trasmissione Report di aver ricevuto “dossier sottobanco” da emissari della società Equalize, finita al centro dell’inchiesta della Procura di Milano
Il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri, membro della commissione di Vigilanza Rai, ha presentato un’interrogazione per sapere se la Rai sia a conoscenza di quanto accaduto e quali misure intenda adottare.
Anche il presidente del Senato Ignazio La Russa, ospite della trasmissione Mediaset
“È ancora Cartabianca”, attacca la trasmissione Rai:
“Mi è dispiaciuto Report che se l’è presa con i miei parenti. Con mio padre, che è l’opposto di quello che i signori hanno detto. La persona più limpida che abbia mai conosciuto, che è morto da vent’anni e non può neanche dire: ma che cazzo state dicendo…”
Ma andiamo con ordine e ricostruiamo l’accaduto.
La vicenda
Tutto è nato dopo la pubblicazione di un articolo sul quotidiano di Sallusti, in cui si legge che l’hacker Nunzio Calamucci, arrestato il 28 ottobre, ha raccontato agli inquirenti di essersi scambiato informazioni con l’inviato Rai Giorgio Mottola. Ricostruzione puntualmente smentita dal diretto interessato e dallo stesso conduttore Sigfrido Ranucci.
Ma ciò non basta a frenare l’ennesima polemica, che si trasforma inevitabilmente in bufera politica
Giorgio Mottola: “Falsa ricostruzione del Giornale”
“Leggo con stupore che mi vengono attribuiti rapporti con la società Equalize. Non ho mai incontrato, né conosciuto né avuto contatti con Davide Calamucci o Carmine Gallo”
precisa Mottola:
“È sufficiente guardare le mie inchieste per rendersi conto che le fonti adoperate, documentali o fisiche, sono sempre state completamente riscontrabili.
Ciò che non stupisce è vedere una ricostruzione completamente falsa, su cui nessuno ha chiesto una mia dichiarazione, pubblicata proprio su Il Giornale diretto da Alessandro Sallusti, coinvolto con la D1 immobiliare nelle vicende del fallimento delle società di Daniela Santanchè, di cui mi sono occupato con un’inchiesta trasmessa appena due settimane fa su Report”
conclude Giorgio Mottola:
“Da tempo il malaffare nel nostro Paese è così sfacciato e alla luce del sole che non c’è sicuramente bisogno di spioni per farlo emergere. Report non ha mai usato dossier provenienti da ‘fonti sporche’ per realizzare le sue inchieste e le notizie, quando le ha avute, le ha sempre condivise tutte con il proprio pubblico. Per questa ragione, una volta acquisito il verbale di Calamucci, mi riservo di sporgere querela e/o denuncia nei confronti dei responsabili”
Maurizio Gasparri: “Report di nuovo al centro di uno scandalo”
Ma le parole dell’inviato non bastano a gettare acqua sul fuoco delle polemiche.
tuona ancora Gasparri:
“Ci risiamo. Report è di nuovo al centro di uno scandalo inquietante. Dopo l’aggressione ai danni di Federica Corsini e il richiamo dell’Agcom per il mancato rispetto delle regole durante le elezioni in Liguria, emerge un preoccupante e pericoloso intreccio tra l’attività di dossieraggio degli ‘spioni’ milanesi di Equalize e la trasmissione condotta da Ranucci. Ormai conosciamo bene Ranucci, bugiardo ‘semper et perpetuo’, in costante contrasto con le regole sia morali sia giuridiche. Imbarazzato dall’ultima vicenda che riguarda la sua trasmissione, ammette che il caso è da approfondire. Ranucci non si preoccupi, ci assicureremo che vengano svolte tutte le verifiche necessarie”
Maurizio Gasparri non usa mezze misure:
“Noi non resteremo in silenzio e non permetteremo che nel servizio pubblico televisivo, finanziato con i soldi dei cittadini, vengano trasmesse informazioni ottenute con metodi oscuri e del tutto illegali. Dopo questo nuovo scandalo, la Rai cosa intende fare? Siamo certi che ci saranno iniziative rapide, decise e coraggiose dei vertici dell’azienda per porre fine a questa vergogna”
Il conduttore di Report Sigfrido Ranucci :
“Ennesimo attacco per delegittimare Report”
Immediata la replica alle accuse del curatore e conduttore del programma di Rai3, Sigfrido Ranucci:
“Report non lavora su dossier ma con puro spirito giornalistico, né da parte nostra sono state date informazioni agli spioni: noi abbiamo il vizio di pubblicarle le notizie. Ricordo che Equalize aveva rapporti con ministri e politici del centrodestra, che ora sono spariti dal resoconto dei giornali.
Non mi sorprende l’ennesimo attacco per delegittimare Report e uno dei suoi inviati di punta come Giorgio Mottola, su cui riponiamo la massima fiducia. Oltretutto Mottola non ha mai avuto contatti con lo spione in questione”
prosegue il conduttore:
“La verità emerge sempre da sola, mentre le menzogne hanno bisogno di complici. Se gli spioni hanno voglia di parlare di Report perché non confessano che sono stati loro a spiarci, mentre stavamo realizzando una regolare inchiesta sul giro di consulenze che riguardavano un ministro? Gli unici dossier illegali e falsi sono quelli ai danni di Report e del sottoscritto certificati dalla storia. Ricordo che Report è stato sottoposto a un severo audit aziendale e inchieste della magistratura hanno escluso la presenza di dossier ed evidenziato la trasparenza dell’operato dei nostri giornalisti. Tutto il resto è fango. E non ci appartiene”
🔺La squadra di Report: “l’attacco al collega Giorgio Mottola è un disegno strutturato teso a delegittimare il nostro lavoro
Report sotto attacco: le reazioni
18 dicembre 2024 ore 16:00
Così in una nota l’Esecutivo Usigrai, sindacato dei giornalisti Rai :
“Se il potere non tollera che si diano le notizie vuol dire che il giornalismo fa il suo mestiere. Meno entusiasmante è vedere chi detiene il potere per mandato dei cittadini, o chi ha responsabilità di rilievo pubblico, reagire con violenza al controllo sul suo operato da parte dell’informazione, invece che spiegare come stanno le cose, magari facendosi intervistare e non rincorrere per strada. L’ennesimo attacco a Report dei soliti noti prova ancora a infangare la trasmissione di inchiesta di RaiTre e a fermare chi fa informazione”
Lo afferma il capogruppo del M5s in Vigilanza Rai, Dario Carotenuto :
“Ogni giorno FdI e Maurizio Gasparri si svegliano e hanno l’obiettivo di attaccare Report. Non riescono a digerire le inchieste giornalistiche che li hanno coinvolti e anziché rispondere nel merito se la prendono con i giornalisti della trasmissione di Rai3. L’ultima questione sollevata da Gasparri&co. è l’attività di dossieraggio degli ‘spioni’ di Equalize. Lo schema che si propone è sempre lo stesso: urlano allo scandalo con la grancassa dei giornali di Angelucci, che da parlamentare di maggioranza si presta volentieri a sparare fango sui giornalisti considerati “nemici”.
Oggi però scopriamo da un post pubblicato da Sigfrido Ranucci, che il punto di riferimento degli spioni sarebbe stato proprio il giornalista che dalle colonne del Giornale di Angelucci sta attaccando Report”
conclude Dario Carotenuto:
“Siamo davanti a una macchinazione vile. Inquieta profondamente l’intreccio perverso tra parlamentari e stampa di destra che arriva ad infangare il Servizio pubblico per i propri interessi. Una chirurgica opera di killeraggio per zittire la libera informazione”
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