Manovra, conferito mandato ai relatori: via libera finale slitta dopo Natale – Economia e Finanza

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(Teleborsa) – La commissione bilancio della Camera ha concluso l’esame degli emendamenti alla legge di bilancio 2025 e conferito il mandato ai relatori D’Attis, Romano, Lucaselli e Comaroli a riferire in Aula. Sui tempi dell’approdo in aula sarà la conferenza dei capigruppo convocata oggi alle 10 a decidere ma il voto finale in Senato slitta ormai a dopo Natale. L’esame del testo negli ultimi giorni è stato caratterizzato da ritardi, sedute notturne, numerose riformulazioni delle misure più recenti e polemiche tra i partiti.

Sui circa 30 miliardi lordi della legge di bilancio 2025 pesa per due terzi l’intervento per rendere strutturale, almeno per i prossimi 5 anni, la riduzione del cuneo fiscale per i redditi fino a 40mila euro e il passaggio a tre aliquote Irpef. Un provvedimento da 18 miliardi pensato per aiutare i redditi medio bassi a contrastare l’inflazione, lasciando quasi 100 euro in più in busta paga.

In uno scenario caratterizzato dalla necessità di mantenere l’obiettivo imposto dalle nuove regole del patto di stabilità Ue di riportare il rapporto deficit/Pil sotto a 3% già nel 2026 il governo ha dovuto effettuare una rigida revisione della spesa concentrando le risorse su poche voci di spesa: taglio del cuneo fiscale, sistema sanitario con un finanziamento aggiuntivo da 1,3 miliardi, politiche contro l’inverno demografico, interventi per snellire le tax expenditure.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Tra le principali misure dell’emendamento dei relatori alla manovra approvato in Commissione bilancio alla Camera figurano Ires premiale per le imprese che investono in azienda gli utili e assumono, maggior gettito da banche per taglio detrazioni, ampiamento della flat tax sulle prestazioni professionali autonome che svolgono i lavoratori dipendenti, Fondo dote famiglia di 30 milioni di euro nel 2025 per sostenere i costi per le attività sportive dei figli. L’emendamento, il più corposo, oltre agli interventi fiscali comprende il rifinanziamento di 120 milioni di euro per il 2025 delle missioni internazionali, l’istituzione del fondo straordinario di 45 milioni di euro per il 2025 per il rafforzamento dei servizi sociali e il fondo di 5 milioni l’anno per potenziare i servizi sociali dei piccoli Comuni in difficoltà finanziaria e il fondo per la legalità.

Nel fascicolo delle proposte di modifica alla manovra dei gruppi, riformulate dal governo per l’approvazione, risulta anche un emendamento della Lega che incrementa complessivamente di 1,4 miliardi, rispetto agli 11,6 miliardi previsti dalla scorsa legge di bilancio, la dote per il Ponte sullo Stretto fino al 2032. Si tratta, tuttavia, di una cifra inferiore rispetto ai 3 miliardi inizialmente ipotizzati nell’emendamento a firma del capogruppo leghista Riccardo Molinari.

Approvato l’emendamento che contiene la norma sugli stipendi dei ministri, cambiato almeno due volte nell’arco di 24 ore, e lo stop ai compensi da paesi extra Ue. Nell’ultima formulazione dell’emendamento dei relatori alla legge di bilancio, si precisa che i membri del governo non parlamentari e non residenti a Roma possono usufruire dei rimborsi delle spese di trasferta “da e per il domicilio o la residenza per l’espletamento delle proprie funzioni”. Confermata nell’ultima versione della norma il fondo con una dotazione di 500mila euro annui a decorrere dal 2025. Nello stesso emendamento arriva una nuova modifica delle limitazioni per i politici di ricevere compensi da paesi extra-Ue, la cosiddetta norma ‘anti-Renzi’. Rientrano nel divieto i titolari di cariche di governo, che erano esclusi nella seconda versione della norma, ma escono i parlamentari europei eletti in Italia. Il divieto quindi resta per parlamentari nazionali, presidenti di regione e di province autonome. Questi ultimi, a differenza dei componenti del governo, potranno però chiedere un preventiva autorizzazione agli organi di appartenenza a patto che il compenso percepito non sia superiore a 100mila euro.

Ires premiale – Taglio dell’Ires del 4% (dal 24% al 20%) alle imprese che accantonano a riserva l’80% degli utili e che destinano il 30% di questo ammontare a investimenti per l’acquisto di beni strumentali nuovi e comunque non meno del 24% nell’esercizio in corso al 31 dicembre 2023. Gli investimenti non devono, in ogni caso, essere inferiori a euro 20mila. Oltre agli investimenti, per godere dell’agevolazione fiscale le aziende devono anche assumere personale a tempo indeterminato e non fare ricorso alla cassa integrazione.

Banche – È richiesto agli istituti di credito un contributo di 400 milioni di euro per la copertura finanziaria degli sgravi fiscali alle imprese. La misura, in sostanza, per il solo anno 2025 riduce dal 65% al 54% la quota delle perdite pregresse e delle eccedenze risidue dell’Ace da portare in deduzione sul maggior gettito imponibile che emerge per effetto del rinvio delle Dta.

Flat tax – Si amplia la platea dei lavoratori dipendenti che può usufruirne per la tassazione agevolata sulle prestazioni da lavoro autonomo o collaborazioni. La soglia di reddito da lavoro dipendente che consente di applicare la tassa piatta al 15% aumenta da 30mila a 35mila euro.

Webtax – Si applica solo sulle grandi aziende. Con l’emendamento dei relatori torna la soglia di fatturato di 750mila euro per applicare la webtax, requisito che esclude dall’imposta le piccole imprese. Ma salta il secondo requisito, quello dei 5,5 milioni di ricavi prodotti in Italia, che attualmente è in vigore.

Cripto attività – La tassazione sulle plusvalenze da cripto attività torna al 26% nel 2025, invece del 42% previsto nel ddl di bilancio. Ma l’aliquota aumenta al 33% nel 2026. L’emendamento approvato prevede però che le aliquote si applichino su tutte le plusvalenze, mentre nel ddl di bilancio era prevista la tassazione per quelle sopra i 2mila euro, soglia ora eliminata.

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Detrazioni – Anche le somme investite in star up innovative e in pmi innovative, sono escluse dal tetto delle detrazioni irpef introdotto nella manovra per i redditi superiori a 75mila euro. Il testo originale del ddl di bilancio che ha rimodulato le detrazioni esclude dal computo le spese sanitarie e per i premi assicurativi e gli interessi sui mutui. Con l’emendamento approvato si aggiungono anche gli investimenti in start up e pmi innovative.

Naspi – Da gennaio 2025 il lavoratore percepisce la Naspi, l’indennità di disoccupazione, anche se si dimette volontariamente. Deve però essere riassunto e avere almeno 14 settimane di contribuzione dal giorno in cui si è dimesso volontariamente.

Fondo Dote Famiglia – È istituito un Fondo presso il Mef con uno stanziamento di 30 milioni di euro per il 2025, da utilizzare per contribuire alle spese per le attività sportive e ricreative dei figli. Le risorse sono concesse in favore delle associazioni e società sportive dilettantistiche e degli enti del terzo settore. Il contributo per i figli tra 6 e 14 anni è riconosciuto alle famiglie con Isee pari o inferiore a 15mila euro.

Molise – Per il sistema sanitario della Regione gravato da perdire pregresse significative, vengono stanziati 45 milioni l’anno per il 2025 e il 2026.

Fondo legalità – Il fondo utilizzato anche per i ristori degli amministratori dei Comuni vittime di atti intimidatori è incrementato di 5 milioni l’anno per il 2025 e il 2026.



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